«Bossi
arrivava sempre in ritardo, e adesso hai visto? Il giovane arriva un'ora in
anticipo». Montecchio Maggiore, il campanile scocca le 9, soffia un vento
gelido. La fotografia è di un militante padano che ne ha viste tante, uno che
la Lega nord l'ha vista cambiare, salire e scendere, in 20 anni di gazebo e di
urne. Il “giovane” è Matteo Salvini, segretario federale, che nel giorno della
raccolta firme per l'indipendenza plana in terra berica di buon mattino. «Alle
8,15 era in sezione», sottolinea fiero il militante. Una trentina quelli giunti
in piazza Duomo ad accogliere il leader: firma in calce alla richiesta di
referendum per il Veneto indipendente e foto ricordo con il nuovo “lumbard”.
Bandiere di San Marco: Salvini firma anche quelle. Rispetto ai tempi di Bossi
ci sono gli IPad per filmare l'evento e altre differenze: allora c'era la
venerazione del Capo e tutti i big facevano a gara per stare in prima fila;
stavolta per Salvini, che giunge con l'eurodeputato Lorenzo Fontana, i volti
noti sono quelli del sindaco Milena Cecchetto e dell'assessore regionale
Roberto Ciambetti. (...)
MARCO
SCORZATO (GdV)
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