La parola d’ordine lanciata da
Matteo Salvini: «Niente discorso di fine anno. Guarderò Peppa Pig con mia figlia».
Questa sera spegniamo tutti la tv. L’appello a “boicottare” il
tradizionale videomessaggio di fine anno del Presidente dalla Repubblica arriva
dalla nuova Lega Nord di Matteo Salvini. Mai schieratosi tra gli applauditori
dell’attuale Capo dello Stato, il neo-segretario federale del Carroccio non ha
usato giri di parole spiegando come passerà le ultime ore di questo 2013:
incollato alla televisione sì ma non per ascoltare il resoconto di Giorgio
Napolitano, bensì per guardare un cartone animato con i figlioletti. «Il
discorso di fine anno del presidente della Repubblica - confessa il leader
leghista - non lo ascolto ormai da dieci anni. E questa sera ho già in
programma di vedere in tivù Peppa Pig con mia figlia di un anno».
Che quella di Salvini non sia una boutade ma una presa di posizione politica a
tutto tondo, che va ad aggiungersi al contromessaggio di fine anno già
annunciato da Beppe Grillo e dall’analogo invito a “cambiare canale” fatto
dalla Forza Italia berlusconiana, lo si capisce dalle iniziative varate a
stretto giro di posta dai media padani, La Padania, Radio Padania e
TelePadania, tutte all’insegna dello stesso slogan: “questa sera spegniamo
Napolitano”.
E’ sulla radio però, grazie alla possibilità di tenere i microfoni aperti in
diretta, che l’iniziativa ha maggiore potenzialità. Anche perché i telefoni
sono stati già letteralmente presi d’assalto.
«Abbiamo lanciato una due-giorni radiofonica - spiega il direttore
dell’emittente, Alessandro Morelli - perché già conoscevamo il malessere dei
nostri ascoltatori. E così abbiamo deciso di dargli la possibilità di sfogarsi
e di dire la loro, anche in maniera ironica e scanzonata».
Inarrestabile, come detto, il flusso delle chiamate. «Gli ascoltatori ci
spiegano perché questa sera non ascolteranno il messaggio del presidente della
Repubblica. La motivazione più frequente è che “Napolitano non è il loro
presidente”. I più lo definiscono “Re Giorgio” perché gli rimproverano di
essere il regista di quelle larghe intese che, prima con Monti e ora con Letta,
hanno fatto tanto male al Nord, distruggendo il nostro tessuto produttivo e
mettendo in crisi i nostri sindaci. In diversi, peraltro, ritengono che,
essendo incostituzionale la legge che ha prodotto il Parlamento che lo ha
rieletto, di conseguenza lo sia anche l’attuale presidente della Repubblica».
I padani, dunque, non hanno voglia di sentire il resoconto di Napolitano ma
sentirebbero volentieri altro. «In tanti - spiega sempre Morelli - ci dicono
che stasera invece ascolterebbero volentieri un discorso di fine anno dei
nostri tre governatori. Lo sentirebbero più vicino ai loro problemi. La
distanza tra questo presidente della Repubblica e i cittadini del Nord,
infatti, è ormai abissale. Tra il Quirinale e i nostri territori non c’è mai
stato un distacco così ampio. Ecco perché questa sera nessuno di noi ha voglia
di ascoltare l’ennesimo discorso del Re».