Il politologo attacca di nuovo la proposta del
ministro: "Aumenterebbe le file dei lavoratori sottopagati e la
delinquenza per le strade".
"Lo
ius soli è un errore gravissimo".Giovanni Sartori attacca di
nuovo Cécile Kyenge e una delle proposte più discusse del ministro per
l'Integrazione.
"Sarebbe
un disastro in un paese con altissima disoccupazione. Aumenterebbe le file dei
lavoratori sottopagati e la delinquenza per le strade", ha detto il
politologo a La Zanzara su Radio 24, "La gente ormai ha paura
ad uscire la sera e lei vuole favorire la negritudine come in Francia.
Ma noi possiamo farne a meno". E ancora: per Sartori se lo ius soli
entrasse in vigore "aggraverebbe tutti i nostri problemi". "Come
idea è demente", aggiunge, "perché è dei paesi sottopopolati che
vogliono nuova popolazione: sarebbe l’ultimo colpo per consentire l’accesso a
tutti, migranti e clandestini".
Il
politologo - che già in passato
aveva duramente criticato il ministro - se la prende anche con la
sinistra italiana che "ha perso la sua ideologia e ha trovato come
alternativa il terzomondismo, che non ha nulla in comune con il vecchio credo
comunista, ed è dannosissimo per il Paese. Io non sono mai stato di destra ma
non sto con una sinistra che fa ministro la Kyenge". Poi rincara la
dose: "Leggo che la Kyenge e la sua consigliera Livia Turco vogliono le
quote riservate agli immigrati nella società. Siamo alla demenza. La Turco non
sa niente di niente, e la Kyenge non è qualificata per questo incarico molto delicato.
La Kyenge non sa cos’è l’integrazione, non sa niente di niente, vuole favorire
la negritudine come in Francia, ma noi possiamo farne a meno".
di Chiara Sarra (Giornale)
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