«Un nuovo inizio, ma con un copione già visto. Una road map che è la
stessa di sei mesi fa. Il Veneto, il Nord, con i suoi lavoratori e i suoi
imprenditori non possono più aspettare: il tempo è scaduto. Letta in questi
mesi su crescita e riforme si è preso una pausa che la crisi, invece, non si è
concessa e questo rischia di assestare il definitivo game over alla terza
economia del Paese». Così il Governatoredel Veneto, Luca Zaia, commenta
il discorso di Enrico Letta. «Il Veneto con i suoi 170mila disoccupati e
con imprenditori che si tolgono la vita dentro le fabbriche, o che scappano
all’estero dove c’è più rispetto per chi crea lavoro e benessere, non riesce
più a sopportare che le risorse prodotte siano utilizzate per colmare i buchi
delle Regioni sprecone. E non riesce più a tollerare che per reggere questo perverso
sistema, la pressione fiscale sulle imprese sia ormai arrivata al 68%. Per non
parlare delle migliaia di adempimenti che rendono ormai impossibile il fare
impresa e del miliardo 300 milioni di euro di soldi (e non di debiti) dei
veneti che il governo tiene sequestrati in tesoreria impedendoci di spenderli.
Vogliamo capire da Letta in quali rivoli della spesa pubblica e in mano a quali
spreconi finiscono i 21 miliardi di saldo fiscale attivo che i veneti lasciano
nelle casse dell’Erario. Serve uno shock alla nostra economia e una maniacale
attenzione alla spesa pubblica, con l’applicazione di quei costi standard che
permetterebbero, se applicati a tutta la Pubblica amministrazione, un risparmio
di 30 miliardi di euro. Altro che la caccia a un miliardo per l’Imu… Noi i
costi standard li applichiamo già, da tempo: l’attivo di bilancio in sanità e
l'eccellenza dei nostri luoghi di cura dimostra che abbiamo ragione noi. E dà
ragione anche al nostro pessimismo nei confronti delle parole del premier».
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