Il governo nasconde il passivo da 25,2 miliardi legato
alla fusione con l'Inpdap. E aumentano i contributi per gli autonomi.
Due
condoni (uno vero, uno mascherato), un colpo di teatro per l'Inps, un aumento
dei contributi previdenziali per gli autonomi.
E, per
completare il quadro, un Pd spaccato tra renziani e lettiani sulla web tax. La
legge di Stabilità, in discussione alla Camera (già nella notte in seduta
straordinaria), è anche questo. E Montecitorio cancella le aperture fiscali
fatte al Senato. Condoni Quello vero sarà a vantaggio dei gestori degli
stabilimenti balneari. Se pagheranno il 30% degli arretrati dei canoni
demaniali non onorati, non avranno più alcuna pendenza giudiziaria. E potranno
saldare la parte restante su nove rateizzazioni. La sanatoria «occulta» è
quella che reintroduce lo scudo fiscale per chi ha portato illegalmente i
propri risparmi all'estero. Il governo, però, non vuole chiamare la misura
«scudo fiscale». Inps In materia previdenziale, il governo fa un colpo doppio:
da una parte, attraverso una «regolarizzazione contabile», fa sparire il «buco»
denunciato dal presidente dell'Inps, a seguito della fusione dell'Inpdap;
dall'altra, aumenta i contributi per gli autonomi. Con un emendamento il
governo dichiara che non esiste alcun «buco» dell'Inps: come, invece, aveva
segnalato nei giorni scorsi Antonio Mastrapasqua. Il presidente dell'Istituto
previdenziale aveva lanciato un «allarme» a seguito del peggioramento dei conti
del suo istituto conseguente alla fusione con l'Inpdap (l'ente previdenziale
dei dipendenti pubblici). In realtà, il governo sostiene che questo «buco» non
esiste più. Tant'è che l'emendamento non prevede alcuna forma di copertura.
Come dire: il governo ha offerto la reale interpretazione degli effetti della
fusione tra i due istituti. Ed il «buco» è scomparso. Una «regolarizzazione
contabile» che vale 25,2 miliardi.
In compenso, aumentano le aliquote previdenziali a carico dei lavoratori
autonomi. Nel 2014 sarebbero dovute passare dal 20 al 21%; nel 2015, salire al
22 per cento; nel 2016 al 24%. Con un emendamento, il governo ha deciso di
portare dal 20 al 22% quella del prossimo anno; al 23,5% quella del 2015;
resterà al 24% quella del 2016.
Web-tax La
richiesta che le multinazionali del web aprano una partita Iva per pagare le
tasse in Italia è una proposta avanzata da Francesco Boccia, presidente Pd
della Commissione. Per Matteo Renzi, segretario del partito di Boccia, è una
proposta che frena lo sviluppo tecnologico. E subito quattro deputati del Pd
chiedono che questa web tax venga cancellata dalla legge di Stabilità. Gli
esperti di questioni di «casa Pd» spiegano che si tratta di punzecchiature che
Renzi vuol far arrivare a Letta, visto che Francesco Boccia è da tempo uomo di
fiducia del presidente del Consiglio. Imu e non solo I relatori di maggioranza
hanno presentato un emendamento che porta al 16 al 24 gennaio prossimo la data
ultima per pagare la mini-Imu. In compenso, viene portata dal 30 giugno al 28
febbraio la possibilità di godere di una rateizzazione per chi ha ricevuto una
cartella esattoriale. Il Senato aveva previsto che chi pagava la metà entro
giugno, poi poteva rateizzare il resto. Montecitorio, invece, ha cancellato
questa possibilità. E si deve pagare tutto entro il 28 febbraio. Il governo
punta a fare cassa il prima possibile. A favore degli esodati (i lavoratori
usciti dal sistema produttivo e senza pensione) potranno avere 950 milioni
spalmati fino al 2020. Angelino Alfano annuncia 100 milioni a favore delle
forze dell'ordine. Alla Camera viene introdotto un vitalizio di 1.033 euro al
mese a favore dei coniugi e figli delle vittime del terrorismo.
di Fabrizio Ravoni (Giornale)
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