La Rai e l’abolizione del Canone ancora sotto il tiro
incrociato del Parlamento Europeo. Sulla base dell’iniziativa per l’abolizione
del Canone Rai promossa dall’europarlamentare leghista Mara Bizzotto, la
Commissione Petizioni dell’Europarlamento ha ufficialmente deciso di tenere
aperto il dossier contro il canone e di fare persino un supplemento d’indagine
sull’anomalia del Canone Rai.
Non solo: accogliendo pienamente le richieste
formulate dall’eurodeputata Bizzotto, l’Europarlamento ha bocciato e rimandato
indietro il parere della Commissione UE, chiedendo espressamente all’esecutivo
comunitario di procedere ad una nuova e seria indagine.
Decisioni,
queste, che la Commissione Petizioni, presieduta dall’italiana Erminia Mazzoni
(PDL- PPE) ha preso all’unanimità, con il consenso trasversale alle proposte
avanzate dall’on. Bizzotto arrivato anche dai gruppi dei Socialisti e dei
Popolari. Inoltre gli eurodeputati hanno deciso di convocare la Commissione di
Vigilanza Parlamentare della Rai.
"Abbiamo
messo a segno un altro colpo storico, importantissimo, contro la “rapina di
Stato” del Canone Rai – è il commento dell’eurodeputata Bizzotto – Oggi, grazie
anche agli interventi dei colleghi Matteo Salvini e Mario Borghezio, abbiamo
dimostrato come la Rai non è e non fa servizio pubblico e come i suoi scandali
e disservizi siano qualcosa di unico in Europa e probabilmente nel mondo”.
"I
documenti e le testimonianze che abbiamo prodotto a supporto della nostra
battaglia anti canone sono inequivocabili e hanno trovato il consenso
trasversale di tutti gli eurodeputati presenti, di ogni colore politico e di
ogni nazionalità” - aggiunge l’on. Bizzotto.
“La
Rai e la Commissione UE sono invece venuti a raccontarci le solite balle e ne
sono uscite con le ossa rotte – spiega l’on. Bizzotto - Scandalosa è stata
soprattutto la negligenza della Commissione UE che ha ammesso di ignorare la
sentenza del Consiglio di Stato (30 agosto 2013) che condanna la Rai per aver
violato il contratto di pubblico servizio nella vicenda Sky-TVSat e per aver
utilizzato in modo illegittimo i finanziamenti ricevuti con il canone per fini
estranei al suo ruolo di servizio pubblico, in aperto contrasto con le norme
europee e in violazione degli articoli 107 e 108 del TFUE (Trattato di
Funzionamento dell’UE)”.
“Oggi
abbiamo vinto il secondo storico round di una partita che sarà ancora lunga e
nella quale, come abbiamo visto, la Rai cercherà di fare ogni scorrettezza
possibile –conclude Mara Bizzotto- Ma da oggi la Rai sa che è sotto la lente
d’ingrandimento dell’Europarlamento, e che da qui non scapperà, perché i
cittadini italiani sono stufi di pagare una tassa ingiusta e indecente come il
canone”.
Alla Commissione ha preso parte anche
una nutrita delegazione del CLIRT, il Comitato per la libera informazione radio
televisiva di Marostica (VI), che ha promosso la Petizione anti canone assieme
all’europarlamentare Bizzotto.
On. Mara Bizzotto
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