Saranno quindici, trenta oppure cinquanta? Quando si
tratta di tessere sembra proprio che il Pd si sia messo a dare i
numeri. In soli quattro anni i tesserati al partito si sono dimezzati e gli
esponenti dell’ “Italia Giusta” hanno optato per l’unica cosa “giusta” da fare.
I saldi. Dopotutto, come aveva detto la parlamentare Luisa Bossa: «Si vince
aumentando le tessere» e nessuno può resistere al richiamo del 50% di sconto.
Così è accaduto che, in alcuni circoli di Milano, venisse applicato un
prezzo di favore pari a 15 euro, una «promozione della partecipazione» che
in soli due giorni ha fatto notevolmente aumentare il numero degli iscritti.
Colpa della circolare Zoggia, oggetto delle interpretazioni più
svariate.
Però, a pensarci bene, anche quindici euro sono
tantini. A Torino il Pd si è fatto più furbo. Bastava andare in uno dei
circoli, svoltare l’angolo ed ecco un signore pronto a darvi le banconote
necessarie ad effettuare l’iscrizione. Che i saldi al 50% saranno allettanti,
ma una tessera completamente gratuita è semplicemente irresistibile.
Così in un solo giorno hanno votato – previo tesseramento – ben 111 persone,
arrivate in quel luogo senza neanche sapere perché, ma con i soldi tra le mani
e – si vocifera – un nome preciso da votare. Il fenomeno del tesseramento
last-minute. La nuova frontiera del cammellaggio. Venghino signori, venghino.
L’”Italia Giusta” ha giusto giusto una lezione di correttezza e trasparenza da
impartirvi.
Ma per un David Gentili ed uno Stefano
Esposito che decidono di denunciare (attraverso il social network,
facebook) la scorrettezza ci sono centinaia di votanti che difendono il nuovo
metodo di reclutamento. 500 persone in più non sono affatto poche, che siano
arrivate per gli sconti di fine stagione poco importa. Cosa non si fa per non
affondare. E noi che pensavamo che i saldi si limitassero ad acquisti
compulsivi di cui pentirsi appena ritornati a casa. L’”Italia Giusta”
sa quando è il momento “giusto” per svendersi.
di Mariella Baroli (L'Intraprendente)
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