Affondo del leader leghista:
«Dice tante cose ma non vedo concretezza. Il suo ministero inutile spesa per i
cittadini». La replica volgare: «Maroni? Non so di chi state parlando...».
«L’ho sentita
proporre tante cose dall’inizio del suo mandato» ma il risultato è «tante
chiacchiere e zero sostanza e concretezza».
Uno a zero e palla al centro. Il leader leghista Roberto Maroni lancia la
bordata al ministro dell’Integrazione Kashetu Kyenge, detta Cécile. Tradotto:
“zero tituli” parafrasando Josè Mourinho, l’allenatore del Triplete nerazzurro.
Intervistato alla trasmissione “24 Mattina” su Radio 24 a proposito
dell’attività del ministero, Maroni attacca: «Una spesa inutile per il
contribuente italiano». nel mirino anche del segretario federale del Carroccio
anche le iniziative «un pò spettacolari» come “Mare Nostrum”: «Non servono a
risolvere la questione sbarchi nel Mediterraneo». Semmai - sentenzia l’ex
ministro dell’Interno - bisogna andare nei paesi di partenza a fare gli
accordi». La ministra, criticata da Maroni, prima prova a fare finta di nulla
schivando le domande poi, a margine del convegno su “Media e Immigrazione” alla
Fondazione Cariplo di Milano, sceglie l’ironia perdendo stile e ampliando la
propria supponenza: «Maroni? Chi è? Non so di chi stiate parlando».
Volgare.
Nel frattempo qualcuno spieghi alla “ministra” Kyenge che esercitare il
diritto di critica non è ancora un reato. Ma soprattutto, dopo le numerose
gaffe accumulate, replicare in maniera così velenosa a un giudizio, appare
eccessivo. Se poi Kyenge non sa veramente chi sia il presidente della Regione
più importante del Paese, la situazione è ancora più imbarazzante.
Simone Girardin
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