Grillo: "No ad abolizione
reato clandestinità, è contro il programma". La nota conginuta di Beppe e Casaleggio: "No
all'abolizione del reato. Non è nel programma ed è un invito a invadere
l'Italia. Così non ci vota nessuno"
Una doppia
firma, quella di Beppe Grillo e Gian Roberto Casaleggio, che più
di dissidenti, diarie e comparsate televisive rischia di frantumare il
Movimento 5 Stelle. Il terreno di scontro tra i vertici del M5S e i grillini è
il reato di clandestinità. Breve premessa: ieri, mercoledì 9 ottobre, è
stato approvato in Commissione al Senato
un emendamento, proposto dai grillini, per l'abolizione del reato di
clandestinità. Beppe e Gian, però, la pensano diversamente: "Non siamo
d'accordo sia nel metodo che nel merito". "Se durante le elezioni
politiche avessimo proposto l'abolizione del reato di clandestinità, presente
in Paesi molto più civili del nostro, come la Francia, la Gran Bretagna e gli
Stati Uniti, il M5S avrebbe ottenuto percentuali da prefisso telefonico".
"Il messaggio che riceveranno (gli emigranti con l'abolizione del reato di
clandestinità, ndr) sarà da loro interpretato nel modo più
semplice", ossia come "un invito agli emigranti dell'Africa e
del Medio Oriente a imbarcarsi per l'Italia".
"Nessuna
verifica" - La nota è
apparsa sul blog del grande capo Grillo, che all'unisono con l'ideologo
Casaleggio apre il fuoco contro i suoi stessi eletti. Le righe sono
esplicite sin dal principio: "Ieri è passato l'emendamento di due portavoce
senatori del Movimento 5 Stelle sull'abolizione del reato di clandestinità. La
loro posizione espressa in Commissione Giustizia è del tutto personale. Non
è stata discussa in assemblea con gli altri senatori del M5S, non faceva parte
del Programma votato da otto milioni e mezzo di elettori, non è mai
stata sottoposta ad alcuna verifica formale all'interno". Grillo poi punta
il dito contro "un portavoce" che "non può arrogarsi una
decisione così importante su un problema molto sentito a livello sociale senza
consultarsi con nessuno". Beppe e Gian, appunto, non sono d'accordo
"sia nel metodo che nel merito". La tirata prosegue: "Il M5S non
è nato per creare dei dottor Stranamore in Parlamento senza
controllo". "Il M5S e i cittadini che ne fanno parte e che lo hanno
votato sono un'unica entità". Grillo e Casaleggio poi chiedono: "Quanti
clandestini siamo in grado di accogliere se un italiano su otto non ha i
soldi per mangiare?".
Rischio
implosione - La linea del
Movimento 5 Stelle (quella imposta dai "capi") è sempre stata chiara:
no all'immigrazione, l'Italia non se la può permettere. Prese di posizione che
in passato avevano già fatto discutere, dentro e fuori alle Cinque
Stelle. Gli eletti pentastellati, infatti, si erano già spaccati sulle
politiche sull'immigrazione del Movimento. Ma ora il livello qualitativo dello
scontro si alza. Grillo e Casaleggio accusano i loro eletti. Li accusano
di aver tradito il programma. Il diktat è chiaro: lasciate perdere, ritirate
l'emendamento, altrimenti alle prossime elezioni ci massacrano. Peccato però
che soltanto poche ore fa i grillini avevano esultato per il risultato
raggiunto, rivendicando la paternità dell'emendamento con cui è iniziato il
lavoro del Parlamento per abolire il reato di immigrazione e smantellare la
Bossi-Fini. I grillini, ora, sono davanti a un bivio: fare di testa loro
oppure piegarsi ai diktat di Beppe e Gian? Mai come oggi il M5S rischia di
autodisintegrarsi.
"Nessun
errore" - Una prima
replica a Grillo e Casaleggio è arrivata dai due firmatari dell'emendamento, Andrea
Cioffi e Maurizio Buccarella, che intercettati dall'Huffington
Post spiegano: "Non pensiamo di aver commesso errori. E' tutto molto
tranquillo, molto semplice, qual è il problema? Noi abbiamo un regolamento,
decidiamo a maggioranza. Grillo? Nessuno di noi ci ha parlato". Sul futuro
dell'emendamento, Buccarella spiega: "Questo non è un provvedimento
definitivo, per l'aula avremo tutto il tempo di chiarirci, l'emendamento
non si può ritirare, immagino che la Lega lo contrasterà, noi vedremo il da
farsi". La tensione è altissima. Il blog di Grillo si è subito spaccato:
chi gli dà del fascista e chi, invece, sposta in toto la sua
linea. Pochi i commenti dei grillini, che hanno convocato un'assemblea
congiunta stasera alle 19 per discutere di quanto accaduto".
da Libero Quotidiano.
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