La
cittadinanza onoraria ai figli degli extracomunitari non si deciderà questa
sera. Il Consiglio rinvia la questione in prima e quarta Commissione (Affari
Generali e Sociale) e pur di raggiungere il suo obiettivo la maggioranza si
dice intenzionata a cambiare lo Statuto, che è in contrasto con la proposta. E’
un Consiglio Comunale al fulmicotone quello che si sta svolgendo a Schio e che
ha portato minoranza e maggioranza a discutere fino a sospendere il punto 6
dell’Ordine del Giorno: il conferimento della cittadinanza onoraria ai figli
degli extracomunitari. Le 2 ali del Comune si sono spaccate nettamente sull’argomento,
che da giorni si discute ovunque, dal bar sotto casa al bagno dell’ufficio.
‘Mi chiedevo – ha detto Luigi Santi,
Gruppo Misto – se avrebbero avuto o no il coraggio di andare fino in fondo. Si
sono resi conto di essere andati contro lo Statuto pur di fare come volevano e
hanno dovuto accettare di non discutere la questione questa sera. Io nel
frattempo ho fatto un emendamento, che significa che prima di discutere la
delibera si doveva discutere l’emendamento. Poi però l’ho ritirato, con il
beneficio di discuterlo in Commissione. L’emendamento si snoda su 5 punti e
sottolinea che può anche andare bene la cittadinanza onoraria ai figli degli
extracomunitari, ma a patto che ci siano dei parametri che indicano il
requisito minimo che gli stranieri devono dimostrare di avere per manifestare
la loro effettiva intenzione di integrarsi’. Secondo Santi è fondamentale che i
genitori dei bambini in questione siano una coppia legalizzata dalla legge, che
abbiano un reddito, che siano cittadini italiani, che risiedano a Schio da
almeno 5 anni e che i bambini siano a pieno regime di frequenza con la scuola.
‘se mancano questi presupposti – ha sottolineato santi – significa che la
famiglia straniera non ha nessuna intenzione di entrare a far parte della
nostra comunità’. L’oggetto in questione verrà discusso in prima e quarta
commissione e pur di ottenere il risultato desiderato la maggioranza si è detta
intenzionata a modificare lo Statuto Comunale. ‘Una follia – ha commentato
Alessandro Gori della Lega Nord – la maggioranza si è resa conto di aver fatto
un errore grossolano. Peccano sempre di arroganza. Noi siamo assolutamente
contrari al conferimento della cittadinanza onoraria ai figli degli
extracomunitari perché è un’onoreficenza che si attribuisce in casi di merito e
non per il semplice fatto di essere nati in un posto. Questa amministrazione –
ha concluso – critica chi non rispetta e poi in realtà è la prima a violare la
legge’.
Nell’attesa
di sapere se o quando i minori di Schio avranno gli onori della comunità,
riportiamo i commenti di alcuni cittadini che si sono espressi
sull’argomento.
Per Marco
Pettinà, imprenditore e scrittore scledense di 39 anni, la cittadinanza
onoraria regalata solo per motivi di nascita è un concetto superfluo e inutile.
‘Se fosse una cosa che gli extracomunitari chiedono perché stanno soffrendo di
qualche mancanza di tutela – ha commentato – allora bisognerebbe valutarne i
pro e gli eventuali contro e discutere la questione. Ma non capisco perché si
voglia risolvere un problema che non c’è.
Alessandra
Rumere, 43 anni, impiegata, ha spiegato: ‘Se ci fosse un caso di emergenza
scolastica o sanitaria per i figli degli extracomunitari, lo potrei anche
capire. Ma non è assolutamente così perché la legge nazionale garantisce ai
bambini stranieri tutela pari a quelli italiani. Io sono a favore del Sociale
ma in questo caso non vedo proprio la necessità sociale di fare un gesto che va
contro la legge e che fa sembrare i minori italiani dei soggetti di serie B
rispetto agli stranieri’.
Secondo
Ivana Zocca, 45 anni, imprenditrice, non c’è nessun nesso umanitario o di
beneficio nel dare la cittadinanza onoraria ai figli di extracomunitari. ‘Come
cittadina italiana e come donna residente a Schio – ha sottolineato – mi sento
fortemente presa in giro dalla nostra amministrazione. Io credo si tratti
solamente di una manovra politica per ottenere cinquemila voti alle elezioni.
Il titolo in questione dovrebbe essere dato per merito a chi ha saputo
eccellere. Anche i nostri figli dovrebbero ricevere la cittadinanza onoraria.
Ci sono famiglie italiane che vivono nella precarietà, nell’impossibilità di
far studiare i figli se non addirittura di farli mangiare. Perché non cercare
di migliorare queste famiglie e poi di conseguenza aiutare gli extracomunitari?
Perché non cercare i voti dei cittadini italiani?
Sonia Dal
Bosco, 58 anni, operaia, ha detto: ‘Sono una mamma e per me i minori vanno al
primo posto. Ma non vedo nessun caso di emergenza che giustifichi queste
perdite di tempo e di energia, Ci sono discorsi ben più seri ed urgenti da
affrontare, anche perché se non esiste una rete economica, con che cosa si
sostengono le spese del Sociale?’
La questione
è stata sottoposta al vaglio anche ai presidenti di categoria Confartigianato e
Ascom di Schio, perché quando si parla dell’argomento ‘cittadinanza agli
stranieri’ a Schio la risposta degli intervistati porta sempre alla stessa
domanda: ‘Perché l’amministrazione spende le sue energie su questo tema invece
di rimboccarsi le maniche per dare una mano ai suoi cittadini e alla situazione
lavorativa che peggiora ogni giorno di più?’
‘Ci sono
priorità più importanti in questo momento – ha commentato Nerio dalla Vecchia,
presidente Confartigianato di Schio – e devono coinvolgere anche gli italiani.
Senza economia non ci si può permettere di essere solidali. Per essere solidali
bisogna prima salvaguardare l’economia, che è la base per sostenere il
Sociale’.
Anche
secondo Guido Xoccato, presidente Ascom di Schio, la questione non è così
urgente. ‘La necessità è far ripartire l’economia locale (e poi nazionale) – ha
commentato – Se il Comune vuole portare avanti questo tema è libero di farlo ma
non è una priorità evidente. Si stanno facendo le corse per decidere su un
argomento che è delicato e andrebbe discusso e valutato cin un ragionamento approfondito
e studiato’.
Anna
Bianchini (ThieneOnLine)
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