Federico Caner, capogruppo in
Regione, replica al sindaco: «Il regolamento comunale non lo consente. E
il riconoscimento è la conclusione di un processo d’integrazione,
non l’inizio».
«Ci
mancava la proposta di cittadinanza onoraria a 1800 bambini stranieri, di cui
davvero non potevamo fare a meno. Manildo la pianti con queste bufale, non
siamo al mercato delle vacche. Tanto più che il Regolamento cittadino non
consente un’operazione del genere: gravissimo che un sindaco-avvocato non lo
conosca, né si prenda la briga di verificare».
Così il capogruppo leghista
in Regione Veneto, Federico Caner, reagisce alla proposta del sindaco di
Treviso, Giovanni Manildo di concedere la cittadinanza onoraria ai 1.800
figli d’immigrati dai 6 anni in su. E ha perfettamente ragione perchè il testo,
agli articoli 2 e 6, recita: “La Cittadinanza onoraria attesta l’iscrizione
simbolica tra la popolazione della città a stranieri che si siano
particolarmente distinti nel campo delle scienze, delle lettere, delle arti,
dell'industria, del lavoro, della scuola, dello sport, con iniziative di
carattere sociale, assistenziale e filantropico, con particolare collaborazione
alle attività della pubblica amministrazione, con atti di coraggio e di
abnegazione civica, che abbiano in qualsiasi modo giovato a Treviso, rendendone
più alto il prestigio attraverso la loro personale virtù, sia servendone con
disinteressata dedizione le singole istituzioni».
Elisabetta
Colombo
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