Intanto il ministro mette le mani sull’Inps: «Una riforma per
garantire le pensioni ad immigrati che tornano nel loro Paese».Borghezio:
«Via molto pericolosa. E a pagare sarà sempre Pantalone».
Alla fine quella più felice di
tutti è lei: il ministro Kyenge. In fondo la missione “Mare nostrum” è in buona
parte una sua idea. Un ponte umanitario a spese degli italiani. Così le misure
decise dal governo sono «un’ottima partenza».
Appunto, partenza, sostiene il
ministro dell’ Integrazione a margine dell’inaugurazione dell’anno
scolastico all’Istituto Daniele Manin di Roma. E di arrivi ve ne saranno
sempre di più se ora ad aspettarli a braccia aperte ci sono i “traghetti” della
Marina.
Ma lei è soddisfatta. E non lo nasconde: «Sono state condivise anche dal mio
ministero e credo sia una cosa positiva che finalmente si sia posto
l’accento sulle politiche di immigrazione». Un segnale, quello
dell’iniziativa italiana, che servirà, secondo Kyenge, a far riflettere il
prossimo Consiglio europeo sul tema dell’immigrazione, degli sbarchi,
dell’asilo.
Ma il ministro si è già portata avanti, in attesa di cancellare la Bossi-Fini e
introdurre lo Ius Soli. Ha messo di fatto le mani avanti sulle pensioni Inps.
In che senso? Vuole cambiare gli accordi di reciprocità. Lo ha detto a
“serenamente” a Che tempo che fa.
Cecile ci tiene molto: non ad alzare le pensioni minime, non per garantire agli
anziani che oggi vivono con poche centinaia di euro di riuscire a tirare a fine
mese, ma per assicurare a tutti gli immigrati che lasciano l'Italia di
percepire una pensione (pagata dal nostro ente di previdenza sociale) nel loro
Paese.
«Oggi una persona che lascia il nostro Paese per tornare nel suo Paese di
origine non può usufruire della pensione nè accedere ai contributi versati in
Italia». Lavorando a stretto gomito con la Farnesina, il ministero del Lavoro e
l’Inps, la Kyenge si è quindi messa sotto per cambiare gli accordi di
reciprocità in modo che chi torna al proprio paese d’origine dopo aver lavorato
in Italia possa percepire la pensione e recuperare i contributi.
di Simone Girardin
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