La morte di 127
migranti a largo di Lampedusa, per qualcuno è diventato uno slogan buono da
usare in politica. A scendere in "mare" sono la presidente della
Camera Laura Boldrini e il ministro dell'Integrazione Cècile Kyenge. Il
naufragio e la morte dei migranti è stato da usbito il "caso di
scuola" su cui rinfocolare le proposte per lo ius soli e attaccare la
legge Bossi-Fini. La Kyenge subito dopo la tragedia ha affermato: "Quanto
accaduto mi spinge ad accelerare slle norme sull'immigrazione l'integrazione.
Lo ius soli deve entrare in agenda di governo come anche nuove norme che
possano risolvere l'insostenibile situazione dei Cpt italiani. Su quel barcone
potevo esserci anch'io". Non proprio. Il ministro dell'Integrazione è
arrivato in Italia con tanto di passaporto: "Io sono arrivata trent'anni
fa all'aeroporto di Fiumicino, con una borsa di studio e con un visto per
studio. Che è sfumata poco dopo il mio arrivo. Non sono entrata in
clandestinità e quando sono arrivata ho vissuto un momento di difficoltà perché
non c'era una rete", racconta in un'intervista all'Unità. Quindi il
rischio che lei potesse trovarsi barcone non c'è mai stato. Ma le sue politiche
per l'immigrazione potrebbero aggravare il bilancio dei morti in mare. Ecco
perchè: lo ius soli sarebbe una enorme calamita che potrebbe attirare
migliaia di migranti. Cittadinanza di diritto per nascita sul suolo italiano
significa di fatto migliaia di barconi con partorienti che fanno la spola tra
Lampedusa e il nord Africa.
La Boldrini non conosce la legge? - L'altra paladina delle nuove norme
per l'immigrazione con relativa abolizione della Bossi-Fini è come detto
la presidente della Camera Laura Boldrini. Lei, sin dal primo giorno di
legislatura ha fatto il tifo per l'abolizione della norma. Lo ha fatto in
maniera decisa: "La Bossi-Fini va abolita al più presto, perchè condanna
anche chi salva la vita ai naufraghi". Ieri la presidente, subito dopo la
tragedia, sentiva il vento in poppa. Così dopo la bastonata dell'Unione Europea
che con un rapporto ben dettagliato ha bocciato di fatto la nostra politica
sull'immigrazione definendola "poco incisiva e senza misure che possano
dissuadere gli sbarchi su una calamita come l'Italia", è arrivata una nota
dell'Onu, (la stessa Onu per cui la Borldrini ha lavorato per anni presso l'Alto
Commissariato per i rifugiati).
Elogio di Boldrini e Kyenge - Un elogio "express" proprio per
Boldrini e Kynege nel giorno in cui si consumava la più grande tragedia in mare
degli ultimi anni: "Accogliamo con favore gli sforzi delle autorita'
italiane per affrontare la questione in linea con le norme internazionali sui
diritti umani e il rispetto della dignita' di ogni essere umano ed in
particolare la giornata di lutto dichiarata dal Governo ed il minuto di
silenzio che si terra' in tutte le scuola italiane. E' significativo. Segna un
grande e apprezzato cambiamento nell'atteggiamento delle autorita' italiane'',
ha affermato l'Alto Commissario Rupert Colville. Insomma una
sorta di scialuppa per la Boldrini e soprattutto per la Kyenge che dopo mesi di
proclami nei fatto hanno fatto ben poco per cambiare le norme
sull'immigrazione.
Laura va al cinema - Il chiodo fisso resta sempre quello: "cambiare
la Bossi-Fini". Una legge che va detto, non punisce chi aiuta un
naufrago migrante in mare. Ma la Boldrini sembra ignorarlo. Sarà una fan di
Emanuele Crialese, il regista romano, che su questa "balla" sulla
legge Bossi-Fini ha pure fatto un fil: Terra ferma in cui un pescatore
siciliano tiene in casa una donna incinta, dopo averla recuperata in mare per
paura che la polizia la ptesse rimpatriare. Basta andare davvero in
commissariato e la donna avrebbe avuto un permesso di soggiorno per almeno sei
mesi. Una gaffe cinematografica che la Boldrini porta pure nei suoi
"comizi".
da Libero Quotidiano
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