Alle elezioni la Fpo passa, dal 17,5 al 21,4%. Gli
analisti davano il partito in caduta libera e invece ha raccolto una marea di
voti tra operai e pensionati. Strache: «Ci opponiamo all’islamizzazione
dell’Europa e ius soli».
Trionfa la Fpo, la destra
identitaria austriaca e suona la riscossa l’Austria profonda, quella dei
crocefissi di campagna, delle chiese alpine, dei contadini legati al ritmo
della terra. Trionfa perché dopo la morte misteriosa del carismatico Jorg
Haider, potenziale leader naturale di tutto il mondo identitario mitteleuropeo,
gli analisti la davano per morta e invece le urne hanno decretato che, passando
dal 17,5 al 21,4%, è viva e vegeta ed è l'unico grande partito ad aumentare i
propri consensi.
Vince, dunque, l’Austria conservatrice e
cattolica e basta guardare una cartina del Paese per vedere che il nero (colore
associato ai democristiani dell’Ovp) e il blu (Fpo) predominano sul rosso della
sinistra che rimane primo partito solo in tre regioni più la multietnica Vienna
dove comunque la Fpo è seconda col 22% e raccoglie una marea di voti tra operai
e pensionati che una volta votavano socialista ma oggi si sentono abbandonati
da una sinistra attenta solo alle esigenze di alcune categorie di immigrati.
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