mercoledì 30 ottobre 2013

Pd: si allarga lo scandalo brogli: Le reti sociali sono intasate di proteste dei militanti

Ha un bel coraggio Davide Zoggia, capo dell'organizzazione Pd, a dire che le irregolarità nel tesseramento «si contano sulle dita di due mani». Le segnalazioni si moltiplicano, come il congresso sospeso a Rovigo. Le reti sociali sono intasate di proteste dei militanti. Perfino Matteo Renzi ha ammesso che il problema esiste: «Possono gonfiare quello che vogliono - ha detto - ma non si elegge così il segretario, se anche tra gli iscritti vincesse Paolo Bianchi, poi dipende dalle primarie. Il segretario del Pd non lo eleggono i tesserati più o meno gonfiati ma i cittadini che l'8 dicembre vanno a votare».
A Torino la polemica è rovente. Il senatore Stefano Esposito, dopo l'intervista di ieri al Giornale, rincara: «Il nuovo nel Pd è fare tessere a pacchi, io non intendo adeguarmi, meglio perdere che diventare come questi». Aggiunge Fortunata Patrizia Chirico, segretaria del circolo Torino 6 (Barriera di Milano-Falchera): «Negli ultimi 8 giorni abbiamo avuto 114 nuovi iscritti, ma andavano talmente di fretta che 32 hanno dimenticato di lasciare il telefono o la mail». Per Fausto Sorino «in questi giorni sembra di essere a Sarajevo negli anni '90».
Mario Sechi, coordinatore torinese di Sinistra in rete, scrive sul suo blog di aver visto «le espressioni esterrefatte dei militanti di fronte alla code di perfetti sconosciuti giunti in comitiva per iscriversi e per votare. Poveri cristi, mandati lì dal capo bastone locale per ricambiare un qualche favore» ai quali ogni tanto scappava qualcosa: «Dal “io non so nulla, mi ha mandato qui il mio datore di lavoro”, al “Ma davvero per votare devo pagare?”, fino al più disarmante, “Ma io non sapevo di dovermi iscrivere al partito, io devo votare questi due qui” mostrando due nomi scritti su pizzini, uno giallo e uno rosa».
Racconta Paolo Berger, di Venaria Reale di un tizio che voleva votare: «Dopo pochi attimi esce dicendo: “Minchia, ma non mi avevano detto che dovevo pagare 15 euro!” e si dirige deciso verso il consigliere comunale e provinciale Salvino Ippolito». I due «fanno due passi distensivi fin dietro a un camper in sosta, ricompaiono molto più rilassati, e il tizio con 15 euro in mano può finalmente recarsi a compiere il suo dovere da vero simpatizzante Pd». Daniela Pistillo, responsabile del Forum immigrazione Pd di Milano, censura il mercato delle tessere scontate che «tolgono risorse ai circoli che, a parole, si dice di voler valorizzare. Ma che razza di partito siamo diventati?». E per Zoggia fa sapere: «L'ho già proposto per il Tso».
Nel circolo Trastevere di Roma si sono levate forti proteste. Dice Rosamaria Rinaldi: «La mancanza di ogni filtro nell'accogliere l'appoggio e i voti del primo che passa favorisce il verificarsi di episodi vergognosi». Claudia Mariotti è indignata: «Un capolista si è iscritto al circolo soltanto due giorni fa». Andrea De Filippis svela: «L'ottimo risultato di Tobia Zevi è avvenuto grazie all'iscrizione all'ultimo minuto di una cinquantina di “giovani” renziani. Complimenti».
In Sicilia Maria Laura Maggiore ha lasciato la segreteria della sezione di Bagheria dopo aver saputo «delle liti interne, dei tesseramenti gonfiati, dei congressi invalidati e soprattutto di provvedimenti contrari ai principi e ai valori» del Pd. Sonia Sirizzotti scrive così sulla bacheca Facebook di Roberto Morassut: «Nei circoli non si discute di politica e si verificano irregolarità. Questo non può essere il Pd». 
di Stefano Filippi (Giornale)

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