Ha un bel
coraggio Davide Zoggia, capo dell'organizzazione Pd, a dire che le irregolarità
nel tesseramento «si contano sulle dita di due mani». Le segnalazioni si
moltiplicano, come il congresso sospeso a Rovigo. Le reti sociali sono intasate
di proteste dei militanti. Perfino Matteo Renzi ha ammesso che il problema
esiste: «Possono gonfiare quello che vogliono - ha detto - ma non si elegge così
il segretario, se anche tra gli iscritti vincesse Paolo Bianchi, poi dipende
dalle primarie. Il segretario del Pd non lo eleggono i tesserati più o meno
gonfiati ma i cittadini che l'8 dicembre vanno a votare».
A Torino la polemica è rovente. Il senatore Stefano Esposito, dopo l'intervista
di ieri al Giornale, rincara: «Il nuovo nel Pd è fare tessere a pacchi, io non
intendo adeguarmi, meglio perdere che diventare come questi». Aggiunge
Fortunata Patrizia Chirico, segretaria del circolo Torino 6 (Barriera di
Milano-Falchera): «Negli ultimi 8 giorni abbiamo avuto 114 nuovi iscritti, ma
andavano talmente di fretta che 32 hanno dimenticato di lasciare il telefono o
la mail». Per Fausto Sorino «in questi giorni sembra di essere a Sarajevo negli
anni '90».
Mario Sechi, coordinatore torinese di Sinistra in rete, scrive sul suo blog di
aver visto «le espressioni esterrefatte dei militanti di fronte alla code di
perfetti sconosciuti giunti in comitiva per iscriversi e per votare. Poveri
cristi, mandati lì dal capo bastone locale per ricambiare un qualche favore» ai
quali ogni tanto scappava qualcosa: «Dal io non so nulla, mi ha mandato qui il
mio datore di lavoro, al Ma davvero per votare devo pagare?, fino al più
disarmante, Ma io non sapevo di dovermi iscrivere al partito, io devo votare
questi due qui mostrando due nomi scritti su pizzini, uno giallo e uno rosa».
Racconta Paolo Berger, di Venaria Reale di un tizio che voleva votare: «Dopo
pochi attimi esce dicendo: Minchia, ma non mi avevano detto che dovevo pagare
15 euro! e si dirige deciso verso il consigliere comunale e provinciale
Salvino Ippolito». I due «fanno due passi distensivi fin dietro a un camper in
sosta, ricompaiono molto più rilassati, e il tizio con 15 euro in mano può
finalmente recarsi a compiere il suo dovere da vero simpatizzante Pd». Daniela
Pistillo, responsabile del Forum immigrazione Pd di Milano, censura il mercato
delle tessere scontate che «tolgono risorse ai circoli che, a parole, si dice
di voler valorizzare. Ma che razza di partito siamo diventati?». E per Zoggia
fa sapere: «L'ho già proposto per il Tso».
Nel circolo Trastevere di Roma si sono levate forti proteste. Dice Rosamaria
Rinaldi: «La mancanza di ogni filtro nell'accogliere l'appoggio e i voti del
primo che passa favorisce il verificarsi di episodi vergognosi». Claudia
Mariotti è indignata: «Un capolista si è iscritto al circolo soltanto due
giorni fa». Andrea De Filippis svela: «L'ottimo risultato di Tobia Zevi è
avvenuto grazie all'iscrizione all'ultimo minuto di una cinquantina di giovani
renziani. Complimenti».
In Sicilia Maria Laura Maggiore ha lasciato la segreteria della sezione di
Bagheria dopo aver saputo «delle liti interne, dei tesseramenti gonfiati, dei
congressi invalidati e soprattutto di provvedimenti contrari ai principi e ai
valori» del Pd. Sonia Sirizzotti scrive così sulla bacheca Facebook di Roberto
Morassut: «Nei circoli non si discute di politica e si verificano irregolarità.
Questo non può essere il Pd».
di Stefano Filippi (Giornale)
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