venerdì 26 maggio 2017

Luca Zaia al convegno: “Veneto: Autonomia, perché sì”. Thiene il 6 giugno 2017

Siete tutti invitati al Convegno “Veneto: Autonomia, perché sì” che si terrà a Thiene il 6 giugno p.v. alle ore 20,30 presso il Teatro Comunale in Viale Bassani
L’evento vedrà la partecipazione del Presidente della Regione Veneto LUCA ZAIA, che sarà affiancato dal Prof.Mario Bertolissi (Ordinario di diritto Costituzionale dell’Università di Padova).
Interverranno inoltre l’On. Filippo Busin,  il dott. Roberto Brazzale  (noto imprenditore vicentino) ed il Candidato Sindaco di Thiene Attilio Schneck.
Il Convegno del 6 giugno p.v.  a Thiene sarà l’inizio ufficiale della campagna referendaria per l’Autonomia del Veneto, tematica molto sentita dai cittadini e che merita pertanto la giusta attenzione .La Segreteria ProvincialeLega Nord-Liga Veneta di Vicenza intende quindi organizzare, da qui al 22 ottobre p.v. (data del referendum), una serie di eventi ed iniziative atte a divulgare le ragioni che ci portano a sostenere convintamente le ragioni del SI.
Erik Umberto Pretto
Segretario Provinciale Lega Nord - Liga Veneta Vicenza

giovedì 25 maggio 2017

VICENZA. NOMADI: IL COMUNE NON PAGA L'ACQUA, SINDACI DELLA LEGA IN RIVOLTA.

La rivolta dei sindaci di Acque Vicentine. Avevano stretto un patto di ferro per servire con un'unica Società i servizi idrici di ben 31 comuni della provincia berica. Tutto bene fino a quando è esploso, come una bomba, lo scandalo della bolletta del campo nomadi. E già: in città le battute si sprecano perchè il Comune di Vicenza, a cui sono intestate le utenze, non ha ancora versato un centesimo dei 47.037,04 euro dei consumi registrati negli ultimi tre anni e mezzo nel Campo di Via Cricoli. Quello di Albettone è uno dei sindaci ribelli che insorgono contro lo scandalo della bolletta non pagata nè dai nomadi nè dal Comune. Ma non è l'unico: sono ben 31 i Comuni-soci di Acque Vicentine, che, per inciso, è una società per azioni, e quindi ha precise esigenze di bilancio. I sindaci del Carroccio sono pronti addirittura a chiedere che il Comune di Vicenza venga messo in mora se non paga la bolletta: lo annuncia il Segretario provinciale della Lega Nord, Erik Pretto, che ieri è stato eletto nel consiglio federale del partito nelle stesse ore in cui Salvini veniva confermato leader indiscusso. Intanto a Vicenza la ribellione dei sindaci è appena iniziata.
ReteVeneta

LEGA NORD – Il vicentino Erik Pretto nel Consiglio Federale

Al Congresso Federale della Lega Nord, tenutosi il 21/05/2017 a Parma, Matteo Salvini è stato riconfermato alla carica di Segretario Federale.

L’elezione del Segretario Federale è stata accompagnata dall’elezione del Consiglio Federale, organo rappresentativo di tutti gli associati della Lega Nord, con funzioni di definizione ed attuazione della linea politica e programmatica del Movimento. Al suo interno sono entrati tre iscritti alla nazione Liga Veneta: Erik Pretto (Segretario Provinciale di Vicenza), Lorenzo Fontana (Eurodeputato) e Roberto Marcato (Assessore regionale del Veneto).
Siamo certi che la presenza di un vicentino fra i membri del Consiglio Federale garantirà alla Lega Nord – Liga Veneta di Vicenza una rappresentanza importante, che certamente sarà utile per attuare nel miglior modo possibile le politiche del nostro Movimento sul territorio vicentino.
Lotta all’immigrazione clandestina, tutela del principio della legittima difesa, attenzione al mondo del lavoro ed autogoverno dei territori saranno i punti cardine del programma politico della riconfermata Segreteria Federale.
Ora che il Congresso Federale è concluso, sono certo che tutti i Militanti e Sostenitori del nostro Movimento sapranno lavorare uniti e compatti, per meglio raggiungere i risultati che auspichiamo. Primo fra tutti, la decisa vittoria del Sì al prossimo Referendum per l’Autonomia del Veneto del 22 ottobre 2017. A tutti gli aderenti alla Lega Nord – Liga Veneta vicentina sarà dunque richiesto un forte impegno, che sicuramente verrà colto con la passione che da sempre ha caratterizzato il nostro operato.
Da Tviweb

mercoledì 24 maggio 2017

Il Pd ritiri la legge sullo Ius soli


Calderoli: "Vogliamo imparare dalle terribili lezioni di Parigi, di Bruxelles, di Nizza, di Londra, di Stoccolma e ora di Manchester?"
"A tutti quelli, a sinistra, che sabato hanno marciato a Milano e che vogliono regalare la nostra cittadinanza, con tutti gli annessi diritti, agli immigrati e ai loro figli, con lo ius soli e lo ius culturae, faccio notare che anche il kamikaze di Manchester, Salman Abedi, come tutti i suoi predecessori in questi due anni e mezzo di sangue e terrore in Europa, era un cittadino inglese, ed un cittadino europeo, cresciuto qui, a casa nostra, nei nostri quartieri, nelle nostre scuole", afferma il senatore Roberto Calderoli, vice presidente del Senato e responsabile organizzazione e territorio della Lega Nord.
"Come i fratelli Kouachi autori del massacro nella redazione di Charlie Hebdo, come il loro complice Koulibaly, come Salah Abdeslam, come suo fratello e la rete di loro complici autori delle stragi parigine del novembre 2015 e delle stragi di Bruxelles nel marzo 2016, come l'attentatore della strage di Nizza, come l'attentatore di Londra, e quello di Stoccolma e come quello del recente attentati sugli Champs Elysees. Ancora una volta vediamo che chi sta uccidendo e insanguinando le nostre città non arriva dalle aree della Siria o dell'Iraq controllate dal califfato nero dell'Isis, non arriva dalle madrasse mediorientali, ma è già qui, a casa nostra, cresciuto tra noi, nei nostri quartieri, con la nostra cittadinanza", dice ancora. "Eppure dal Pd, e a sinistra, si continua a spingere, da oltre un anno e mezzo, per accelerare il percorso per la legge per regalare la cittadinanza ai figli degli immigrati - proposta di legge già approvata dalla Camera e che da quasi un anno riesco a tenere ferma - e avere così un nuovo bacino elettorale da cui attingere alle urne. Ora basta. Ma vogliamo svegliarci e aprire gli occhi una buona volta? Vogliamo imparare dalle terribili lezioni di Parigi, di Bruxelles, di Nizza, di Londra, di Stoccolma e ora di Manchester? Vogliamo renderci conto che in tutte queste stragi che hanno insanguinato l'Europa gli autori erano tutti in possesso della cittadinanza del Paese dove hanno colpito, che erano tutti cittadini europei? E guardando nell'orto di casa nostra ricordiamo che la maggior parte dei quasi 200 soggetti radicalizzati espulsi dal Governo italiano dal 2015 ad oggi, per ragioni di sicurezza, erano quasi tutti immigrati cresciuti qui. Per cui, chi vuole accelerare sulla cittadinanza agli immigrati, faccia una seria riflessione e rallenti, anzi si fermi e ritiri il provvedimento", conclude.
Luca Romano (Il Giornale)

Immigrazione, Zaia: “Basta al buonismo ipocrita”


Venezia – “A Verona un nuovo Piano da 3.200 immigrati, a Vicenza cento nuovi arrivi fanno toccare il record di 2.350 unità, Bagnoli e Cona aspettano ancora che le promesse del Ministero si tramutino da parole in fatti. Se qualcuno pensa che ci siamo assuefatti alle imposizioni dall’alto e a flussi da invasione, a proposito di immigrazione, si sbaglia di grosso, anche perché, tra costi vivi annuali e proventi illeciti della malavita collegata ai flussi siamo a 8 miliardi di Pil”.
È il commento del presidente della Regione, Luca Zaia, a proposito della situazione che si registra in Veneto, per quanto riguarda l’invio di immigrati, con altre assegnazioni da Roma e ulteriori arrivi pressoché quotidiani.
“In tema di immigrazione, il buonismo ipocrita che ha ormai portato al collasso l’Italia e le Regioni – ha continuato – sembra voltare le spalle a ogni evidenza. Secondo l’istituto Demoskopica in sei anni il giro d’affari dei trafficanti ha raggiunto i quattro miliardi di euro, ai quali vanno aggiunti altri quattro miliardi l’anno, che servono per tenere in piedi la cosiddetta accoglienza. Lo stesso Viminale fa sapere che gli sbarchi sono aumentati del 48% arrivando a quota 50 mila da inizio anno. Sono numeri scandalosi, anche perché il lavoro delle Commissioni per il riconoscimento dello status conferma la tendenza per la quale due richiedenti asilo su tre non ne hanno diritto”.
“Questa storia va fermata – ha concluso Zaia – vanno bloccate le fonti dei traffici illeciti, chiusi i rubinetti dei soldi, passate al setaccio Ong e cooperative al minimo accenno di torbidità e via dicendo. Otto miliardi di Pil darebbero una grossa mano a rialzare un paese dove tre milioni di famiglie sono alla fame. Invece vengono dati alla malavita e spesi per pagare il caos italiano in materia e il razzismo europeo, che impone manovrine a raffica, ma non si prende un immigrato che sia uno”.
Da Vicenza Report

martedì 9 maggio 2017

Villaverla (VI). Anche la Caritas si arrende. L'integrazione dei nomadi è fallita.

Da Il Giornale di Vicenza del 09.05.2017

Immigrazione, Luca Zaia: "Cifre da allarme sociale"

"Ora dopo ora le cronache confermano che l'immigrazione è diventata un vero e proprio allarme sociale: altre migliaia di arrivi, ancora morti innocenti, impegni disattesi, come gli accordi Italia-Libia e quello di liberare l'indecente hub di Conetta in Veneto. Cifre che testimoniano di un quadro fuori controllo: duecentomila arrivi previsti nel solo 2017. Con questo ritmo in cinque anni saranno arrivati un milione di immigrati e l'intero sistema sociale italiano sarà al collasso. Il tutto sterilizzando per ora l'oscura vicenda di certe Ong, che di sicuro non aiutano a controllare i flussi". E' questo il commento del Presidente della Regione Veneto Luca Zaia all'aggravarsi del fenomeno dell'immigrazione dalle coste del Nordafrica.
"A Conetta, da tempo vero scandalo nazionale - aggiunge il Governatore - l'impegno solenne a chiudere, preso varie settimane fa, è rimasto lettera morta. Oggi riceviamo la notizia che sono in vista altri arrivi e le mille presenze della vergogna continuano a essere tali. Il tutto mentre contiamo già ben oltre 30 mila arrivi nel solo Veneto. A questo punto non ci si permetta di dire che i Veneti sono razzisti. 517 mila immigrati regolari qui da noi sono stati già integrati perfettamente, secondo i migliori criteri della vera accoglienza, ma qui siamo di fronte a un fenomeno di tutt'altra tipologia, nel quale otto richiedenti asilo su dieci non hanno le caratteristiche per ottenere lo status: non sono profughi, sono immigrati clandestini".
"Non si va da nessuna parte - aggiunge il Presidente Veneto - fino a che la Libia e gli altri Paesi Nordafricani non accetteranno, o verrà loro imposto, che la comunità internazionale istituisca centri di accoglienza e riconoscimento sui loro territori, per respingere i non aventi diritto e accudire e inviare gli altri in Europa. Ma quale Europa? - conclude il Governatore - quella che ci dà pacche sulle spalle affermando che ne stiamo salvando l'onore e contemporaneamente ci deride?"
Da Vicenzapiù

domenica 7 maggio 2017

Tutto lo stato maggiore della Lega in appoggio a Schneck per un battesimo sotto la pioggia

“Prima”  bagnata per la campagna elettorale di Attilio Schneck a Thiene. A lanciare il candidato sindaco  della Lega, di Forza Italia e degli  indipendentisti sotto la pioggia di sabato pomeriggio c’erano tutti i pezzi da novanta locali della Lega Nord-Liga Veneta: dal capogruppo in Regione Nicola Finco all’euro deputato Mara Bizzotto, dal presidente del consiglio regionale Roberto Ciambetti alla senatrice Erika Stefani, dal deputato Filippo Busin (che ha fatto gli onori di casa) a Paolo Franco, dall’assessore regionale Manuela Lanzarin fino al segretario nazionale della Lega Nord-Liga Veneto Antonio Da Re. Presente anche Massimiliano Fedriga, capogruppo alla Camera, annunciato da Da Re come “il prossimo Governatore del Friuli Venezia Giulia”.
Tutta la Lega insomma è giunta in massa a Thiene per spingere la candidatura dell’ex sindaco, ex presidente della Provincia ed ex presidente della Brescia-Padova con le parole d’ordine usuali del partito: stop immigrazione, identità veneta, legittima difesa. Mancavano all’appello solo il consigliere regionale Marino Finozzi e il segretario provinciale Erik Pretto. Probabilmente a causa pioggia, che ha smesso solo a tratti durante il comizio, erano solo un centinaio i militanti e i thienesi presenti in piazzetta Montello. A salutare e ad ascoltare il “rivale” anche l’attuale sindaco Giovanni Casarotto.
L’incontro è stato introdotto da Filippo Busin che ha chiesto a Schneck di far diventare Thiene il punto di riferimento di tutto l’Alto Vicentino, mentre il segretario nazionale Liga-Lega, Da Re, ha esortato i thienesi presenti: “Votate per voi: prima viene il nostro futuro, poi se ne avanza, c’è qualcosa anche per gli altri”. Fedriga, da parte sua, ha ricordato le battaglie della Lega a Roma sulla legittima difesa, gli scandali sulla gestione dei “clandestini” e la battaglia in difesa della famiglia tradizionale.
E’ stata quindi la volta dell’intervento di Attilio Schneck, che non ha parlato del programma elettorale per Thiene (“Quello lo troverete passo passo su internet, sui social e sui volantini”) ma che partendo dal suo slogan (“Ritorno al futuro”) è andato, anche lui, sui cavalli di battaglia della Lega. “La società veneta, thienese, – ha affermato – ha le  proprie regole, i propri valori etici e morali, ma oggi è dentro ad una fluidità. Si vuole farla diventare una ‘globalizzata acqua’. Non ci vogliono più come veneti con nostra storia e la nostra realtà. Per questo ho già detto subito, che se eletto dirò al prefetto che qui non deve arrivare più nessuno, niente convenzioni con la Prefettura. Non voglio toccare la sensibilità del nostro popolo, che è sempre disponibile alla carità e all’accoglienza, ma non vogliamo essere presi in giro, non siamo lo zerbino di quelli che si fanno forti della nostra realtà, della nostra economia, della nostra sanità. Il prefetto deve dire al ministro dell’Interno che deve fare lui la politica dei respingimenti. Oggi si fanno milioni a palate in questo che è diventato un mercato degli esseri umani. Sono arrivati anche qua? Saranno mimetizzati, ma vi siete accorti tutti cosa è diventato il nostro mercato del lunedì, noi veneti non ci siamo più. Oggi siamo noi gli extracomunitari nelle nostre piazze, siamo noi che dobbiamo trovare un motivo per rimanere”.
Schneck ha quindi toccato il tema della disoccupazione giovanile. “Oggi nostri giovani riescono a mangiare perché i genitori provvedono loro anche dopo i trent’anni – ha affermato – ma il cambiamento avviene attraverso i giovani, la formazione deve essere modificata rispetto al modello attuale e la Regione lo sta facendo, con la formazione tecnica superiore, che consente di trovare in poco tempo un posto di lavoro. Un modello che viene incontro anche alle esigenze degli imprenditori, che hanno bisogno di giovani preparati”.
Concludendo, il candidato della Lega-Liga ha sottolineato l’unità del partito: “La Lega è una forza coesa, per questo penso di potercela fare”.
Mariagrazia Bonollo - Ecovicentino

Lanzarin (Lega): “Immigrati a Vicenza e Sandrigo gestiti da esponenti Pentastellati: fare chiarezza su un business dai contorni opachi"

"Il caso portato alla luce dalla stampa sull'accoglienza degli immigrati a Vicenza e Sandrigo lascia estremamente perplessi nel suo essere esemplare di un fenomeno dai contorni a dir poco opachi". L'assessore al sociale ed ai flussi immigratori della Regione del Veneto, Manuela Lanzarin commenta così la notizia riportata da alcuni organi di stampa del coinvolgimento nel Vicentino di esponenti o candidati del Movimento 5 Stelle in società specializzatesi nell'accoglienza di immigrati.
«Innanzitutto siamo davanti a un incrocio societario - ha detto la Manuela Lanzarin - che non ha nulla a che fare con Onlus o società senza scopo di lucro: si parla di SRL (Società a responsabilità limitata), società di capitali il cui scopo non è di certo la beneficenza. Le quote societarie, stando a visure camerali, mettono in luce una realtà che va indubbiamente chiarita, non fosse altro perché queste società percepiscono e gestiscono cospicui fondi pubblici per cui la trasparenza e la cristallinità devono essere fondamentali e mi sorprende che le autorità preposte non si siano ancora mosse nonostante precise segnalazioni avanzate nel passato.
Anche a me - continua la Lanzarin - erano giunte segnalazioni dettagliate relativamente al disagio che si sta creando sia in via Medici a Vicenza, dove queste società gestiscono un hotel e una rete di appartamenti, sia a Sandrigo, in cui non sono mancate zuffe, liti e non poche tensioni tra immigrati, sempre ospitati in strutture gestite dalle stesse società vicentine. A Vicenza si sono registrate anche delle vere e proprie intimidazioni dopo che i residenti avevano presentato al sindaco una petizione con oltre 300 firme di cittadini che denunciavano una situazione insostenibile. A fronte di questi dati, che testimoniano un vero e proprio costo sociale elevato sopportato dai cittadini, leggiamo oggi nei giornali di bilanci milionari riconducibili a società cui fanno capo per l'appunto esponenti del Movimento 5 Stelle o che furono a loro tempo candidati nelle liste pentastellate.
Mi sembra esistano degli estremi evidenti - conclude Lanzarin - per pretendere la massima trasparenza: sia da un punto di vista politico, ma ancor più da quello amministrativo, ci troviamo davanti ad una situazione a dir poco opaca in cui di chiaro sembra esserci solamente un business milionario in cui la collettività oltre a sostenere spese vive è costretta anche a sopportare un insostenibile reale costo sociale».
Emma Reda - Vicenzapiù

Richiedenti asilo. L’hotel Adele di Vicenza in mano a un grillino

Un business a 5 stelle per l’hotel Adele a Vicenza.
A seguito di un’inchiesta portata avanti dai comitati di cittadini PrimaNoi e ProBolzano infatti è emerso che a controllare la struttura (una delle più grandi della provincia) per richiedenti asilo a Vicenza è una società di proprietà di Gedorem Andreatta, consigliere comunale grillino di Marostica. Un business da 2,8 milioni nei soli scorsi 9 mesi.
Una scoperta che ha fatto grande scalpore a livello nazionale, viste anche le posizioni forti prese a riguardo dal direttorio del Movimento 5 Stelle, più volte in prima linea a denunciare il business dell’accoglienza dei richiedenti asilo messo in atto dai privati.
L’inchiesta ha messo in luce un sistema di società legate in qualche modo alla signora Meri Spiller di Bolzano Vicentino, nota per essere stata tra le prime ad aver aperto le porte del proprio hotel di via Medici a Vicenza, divenuto nel tempo a tutti gli effetti un mini hub per richiedenti asilo. “Dalle visure camerali è emerso che l’hotel Adele a Vicenza, struttura che da anni ospita centinaia di richiedenti asilo, è controllato al 95% dalla San Francesco Costruzioni srl – fanno sapere PrimaNoi e ProBolzano in una nota – società che a sua volta è al 99% è di proprietà del consigliere comunale del movimento 5 Stelle di Marostica Gedorem Andreatta , mentre l’1% è in carico a Samanta Zardo, figlia di Meri Spiller, anch’essa legata al movimento grillino. Andreatta è tra l’altro il fratello del marito di Samanta Zardo”.
Nulla di illegale beninteso, ma i risvolti politici di questa scoperta hanno sollevato molte polemiche attorno al M5S. “Da questa indagine è emerso in modo del tutto chiaro che l’affare miliardario sui profughi non ha colore politico e interessa trasversalmente un’area che va dall’ex ministro dell’Interno Alfano al mondo cooperativo cattolico fino alle cooperative rosse legate al Pd di Renzi, e arriva a società controllate da esponenti grillini – ha detto Alex Cioni, coordinatore del Comitato PrimaNoi – sul tema dei profughi i pentastellati hanno sempre espresso posizioni contrastanti e poco chiare, invece dall’indagine è emerso che il ruolo delle vergini non gli si addice molto visto che anche loro sono ben inseriti nell’affare. Un affare lucroso che toglie risorse preziose dalle tasche degli italiani”.
Gialuigi Feltrin del comitato ProBolzano ha poi rilanciato le accuse ai grillini responsabili, a loro dire, di aver riempito il loro paese di falsi profughi creando un clima di insicurezza e paura. “Siamo ostaggio di queste società avvallate dalla prefettura vicentina – spiega Feltrin – la quale continua a caricare con un numero spropositato di presunti profughi un paese di circa 6.000 abitanti, lasciando che questi baldi giovanotti vaghino tutto il giorno senza arte nè parte. E’ una situazione al limite della tolleranza e della decenza”.
Federico Pozzer - Ecovicentino

Zaia: “No alla legittima difesa a ore”


Venezia – “E’ stata partorita una pessima legge, che è in linea con il profilo di questa maggioranza: tutto quel che approva è frutto di mediazioni estenuanti che sfociano in contraddizioni stridenti, come la legittima difesa a ore. Alla gente esasperata e impaurita hanno detto: di notte difenditi, ma di giorno lasciati rapinare. Invece, o la legittima difesa è sempre o non lo è mai”.
Come si evince dalle parole appena riportate, la legge sulla legittima difesa, approvata qualche ora fa alla Camera, ha ricevuto una bocciatura senza appello da parte del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. 
“Mettendomi per la prima e ultima volta nei panni dell’aggressore – ha sottolineato Zaia- non potrei che gioire: scelgo io il momento migliore per delinquere con il minor rischio possibile. Inconcepibile, ma purtroppo reale, e in linea con l’atteggiamento di governo e maggioranza, mai capaci di decidere per vera convinzione”.
“Non è così che si combatte la criminalità – ha quindi concluso -. La si combatte con leggi dure, pene certe e scontate fino all’ultimo minuto, uomini e mezzi alle forze dell’ordine, legittima difesa senza se e senza ma, non con il cronometro in mano per decidere chi è l’aggressore e chi l’aggredito. Di fronte a leggi come questa viene voglia di esagerare e di pensare ad un’autonomia che possa assegnare alle Regioni anche competenze di ordine pubblico. Se potessimo, quando potremo, in Veneto sapremmo, sapremo, fare molto di più e meglio”.
Ecovicentino