sabato 31 maggio 2014

Matteo Salvini sugli sbarchi: basta buttare via milioni


«Bastaaa!!! Quanti altri morti si dovranno piangere? Quanti altri milioni si dovranno buttare via?». Così Matteo Salvini commenta via web gli ultimi sbarchi di clandestini. «Se fra qualche giorno - aggiunge - andrò in Sicilia per dire stop a Mare Nostrum, qualcuno di voi mi accompagnerà?». Anche Roberto Maroni affida il suo pensiero a internet, scrivendo: «Immigrazione: ondata di sbarchi in Sicilia, in arrivo in 3.300. Effetto Mare Nostrum, disastro annunciato». Per l’on. Nicola Molteni, «si sente tragicamente l’effetto-Renzi sugli sbarchi. La Sicilia è assediata e il governo persevera nel dare ospitalità a tre-quattro stelle a tutti. In Europa Renzi è stato finora incapace di ottenere aiuto e Alfano vegeta nell’immobilismo. L’incapacità dell’Esecutivo alimenta l’emergenza, scaricata sulle spalle di cittadini. Subito i respingimenti, non c’è più tempo». Il sen. Paolo Arrigoni, capogruppo della Lega Nord nel comitato Schengen, tira le somme: «L’invasione è in corso: con i 2.800 arrivi di oggi siamo a oltre 43.000 da inizio anno, record assoluto sul 2013. Il governo Renzi-Alfano è riuscito a fare peggio di Letta. In 5 mesi è stato superato il numero di clandestini e sedicenti profughi giunti via mare nel 2013. Mentre Spagna, Grecia e Malta attuano misure di contrasto e diminuiscono gli arrivi, in Italia il governo promuove gli sbarchi. Mare Nostrum si dimostra il fallimento del duo Renzi-Alfano, chiamati ora a rimediare al disastro creato, senza aspettare un’Europa che non ha alcuna intenzione di aiutare questo Paese». Infine, per il sen. Stefano Candiani «l’Italia sta diventando la carta assorbente di criminali e clandestini di tutta Europa. Fuori dal campo delle elezioni, ora è tempo che Renzi si assuma le sue responsabilità e la smetta di scaricare tutte le colpe sull’Unione europea. Renzi sta concedendo oltre mille euro al mese a ciascun clandestino, quando disabili, cassintegrati e pensionati faticano ad ottenerne la metà dallo Stato. L’ipocrisia di questo governo sta creando enormi disparità e rischia di generare gravi tensioni sociali. Scafisti e spacciatori sono assecondati da un governo che garantisce loro impunità».
Andrea Accorsi

giovedì 29 maggio 2014

Imu, il ministro Padoan risponde a Busin: Nessuna ulteriore deducibilità dalla base di Irap e Ires

Nessuna ulteriore deducibilità Imu dalla base di Irap e Ires. Lo ha confermato questo pomeriggio il ministro Padoan rispondendo al deputato leghista Filippo Busin. La Lega Nord aveva già presentato la richiesta di deduzioni in un precedente ordine del giorno accolto dal Governo (il numero 9/01544-A/043).
“Abbiamo ribadito la richiesta, visto che le soluzioni individuate in legge di stabilità sono assolutamente insufficienti, ma dall’Esecutivo ancora un nulla di fatto”, spiega Busin. A riprova della “drammatica situazione in cui versa il Paese”, Busin ha citato il centro antisuicidi, voluto in Veneto dal presidente Zaia, che in 19 mesi ha trattato oltre 1.100 casi, affidati alla psicologa e psicoterapeuta Emilia Laugelli. Il centro - unico caso in Italia - “ha contribuito a salvare decine di vite umane, messe a rischio da una crisi che negli ultimi 6 anni ha fatto balzare i disoccupati veneti da 73mila a 171mila. Mentre il telefono della dottoressa Laugelli continua a dare risposte e sostegno, quello del Governo continua a squillare a vuoto”. “Nessuna risposta - ha sottolineato Busin - è arrivata anche alla richiesta di Zaia di svincolare dal patto le opere di prevenzione del dissesto idrogeologico e nessuna risorsa è stata destinata alle alluvioni del Veneto, che quest’anno hanno prodotto danni per oltre 500milioni. Nulla di fatto anche sul fronte riduzione pressione fiscale”.

mercoledì 28 maggio 2014

Ciclone Le Pen. I francesi dicono No a euro e immigrati


Il Front National intercetta il voto di operai, impiegati, disoccupati e tantissimi giovani in fuga da una sinistra che ha tradito le classi deboli per dedicarsi quasi esclusivamente agli stranieri.
Ciclone Marine! Più forte della demonizzazione, più forte dei brogli, più forte dell’astensione: Marine ha ha sbaragliato tutti e col 26% dei voti ha stracciato il centrodestra fermo al 21% e umiliato la sinistra che malgrado esprima sia il presidente della repubblica sia il primo ministro è crollata al 14% raccogliendo la metà dei seggi del Front National.
Jean Marie Le Pen, aveva detto che questa era la battaglia della vita e andava combattuta come fecero i 300 spartani di Leonida: i francesi hanno risposto e Marine, partita dall’estrema destra, ha trovato un nuovo esercito fatto da operai, impiegati, disoccupati e tantissimi giovani in fuga da una sinistra che ha tradito le classi deboli per dedicarsi quasi esclusivamente agli immigrati.
Non a caso Marine ha scelto di lasciare il padre testa di lista nel vecchio feudo frontista del sud-est e ha osato candidarsi nel nord-ovest, terra di miniere, fabbriche e comunisti. Ha osato e ha raccolto il 32% cifra che ha fatto tremare la poltrona del presidente socialista. I dati poi sono chiari: il 30% dei giovani ha votato Le Pen e così hanno fatto il 43% degli operai e il 37% dei disoccupati. Destra di popolo contro sinistra champagne. All’uscita dai seggi molti elettori lepenisti hanno raccontato cosa li ha spinti a scegliere il Fronte e le risposte, che noi già ben conosciamo, sono interessanti: la paura per l’immigrazione che ormai è percepita come colonizzazione è stata la spinta determinante per l’85% degli elettori, seguita dal tema (collegato) della sicurezza, del lavoro e del potere di acquisto.
Marine Le Pen aveva capito tutto e con il suo “Tour della Francia dei dimenticati” che ha toccato fabbriche in crisi, regioni deindustrializzate, cittadine in preda al crimine, anziani abbandonati dai servizi sociali, ha toccato il cuore della Francia profonda che le ha risposto. Adesso la leader vittoriosa chiede le dimissioni del premier Valls e lo scioglimento del parlamento con l’obiettivo di nuove elezioni. Naturalmente la sinistra si inchioderà alla poltrona, ma intanto Marine potrà cannoneggiare Parigi e Bruxelles capitanando il gruppo identitario, di cui la Lega sarà protagonista, che di qui a pochi giorni entrerà fragorosamente all'Europarlamento con un’idea precisa: dare battaglia.
Max Ferrari

Sicurezza a Vicenza: il governo lascia a piedi gli agenti, interrogazione ad Alfano


“Una folle spending review, a Vicenza, sta lasciando a piedi gli agenti, in un momento in cui dilagano furti e rapine”. La senatrice Erika Stefani rilancia l’allarme dei sindacati sullo stato di usura di volanti e vetture in uso alla Polstrada e sulla condizione delle dotazioni del corpo. Il tema è oggetto di un’interrogazione che la senatrice leghista presenterà al ministro Alfano.
“Da Monti in poi i governi hanno tagliato su sicurezza, scuola e sanità, lasciando inalterati invece macroscopici sprechi. Oggi il settore della sicurezza è svincolato da ogni tutela: gli agenti sono senza auto, sotto organico, con dotazioni scarse o inesistenti e stipendi da fame. E in alcuni casi non vengono loro nemmeno assegnati equipaggiamenti adeguati. Al posto di riciclare vetture che hanno ormai fatto il giro del mondo, il Governo investa in sicurezza e tagli gli sprechi. Fino ad oggi le politiche del duo Renzi-Alfano non hanno fatto altro che rendere la vita facile ai clandestini e agli spacciatori e, al contrario, mettere i bastoni tra le ruote alle forze dell’ordine”.
Erika Stefani, LN

Soldi ai clandestini e non ai militari che li salvano in mare


Da gennaio le forze della missione Mare Nostrum non ricevono l’indennità per gli straordinari: 700 euro in meno al mese. E hanno già soccorso 27mila persone
MARE NOSTRUM
Dall’avvio dell’operazione Mare Nostrum sono stati soccorsi dalla Marina militare 27.790 immigrati, di cui 3.034 minori. Le spese sostenute sono pari a 9,3 milioni di euro al mese, di cui circa 7 milioni per il funzionamento e la manutenzione dei mezzi e i rimanenti per gli oneri di indennità di personale. Ma ad oggi denuncia il Cocer, l’organo di rappresentanza dei militari «il personale della marina non ha ancora visto nulla»
LE FORZE IN CAMPO
Sono 750 i marinai impegnati nell’operazione mare Nostrum e imbarcati su 5/6 navi. Dopo i primi due giorni di imbarco devono percepire un’indennità di 4 euro per ogni ora eccedente le 8 di servizio, il doppio la domenica e i festivi.
Scritto da: Christian De Mattia

martedì 27 maggio 2014

Bizzotto, appello a Le Pen «Ora l'alleanza»

È stata l'unica parlamentare vicentina confermata Apre le porte alla nascita del gruppo “eurocritico” «Con gli altri movimenti cambieremo l'Europa».
VICENZA. «Il travaglio è finito». «Ci candidiamo a ricostruire il centrodestra». «Siamo tornati a volare». Il day after in casa Lega è raccontato dalle dichiarazioni, in ordine, di Luca Zaia, Roberto Maroni e Matteo Salvini. Il commento è univoco: «Il Carroccio è risorto». Lo conferma, ovviamente, anche Mara Bizzotto che, grazie al passo indietro di Flavio Tosi, e a 11 mila preferenze in più rispetto al 2009 ha staccato il biglietto di ritorno per Bruxelles.
È l'unica europarlamentare vicentina uscente che non dovrà disfare le valigie. Se l'aspettava?
Si era percepita una Lega in ascesa ma aver conquistato questi voti per me è stata una sorpresa. Sono passata da 34 mila a 45 mila preferenze. È un'enorme responsabilità.
È vero, però, che per lei è stato determinante il passo indietro di Flavio Tosi per conquistare il posto.
Ma l'aveva detto pubblicamente e in anticipo che avrebbe corso per la Lega e non per andare in Europa.
Non pensa che sia finito il tempo degli “specchietti per le allodole”?
Non si tratta di questo e non è stata una presa in giro. (...)  GdV

lunedì 26 maggio 2014

Europee, Lega Nord: al centro eletto Mario Borghezio

La sua era un'impresa di quelle impossibili. Una sorta di miracolo: convincere i romani a votare Lega Nord e Mario Borghezio. L'eurodeputato del Carroccio ce l'ha fatta. Anche in questa tornata elettorale avrà il suo posto a Strasburgo. Un record quello di Borghezio che ha portato a casa 5837 preferenze. Un successo inaspettato che ha allargato la pattuglia numerosa dei leghisti all'Europarlamento. 
Saranno sei infatti gli eurodeputati leghisti eletti in questa tornata a Strasburgo (contro i nove della passata legislatura). Sono stati eletti nel Nord ovest Matteo Salvini, il deputato Gianluca Buonanno, e il consigliere lombardo Angelo Ciocca. Al Nord est Salvini e Flavio Tosi quelli con più preferenze. Salvini opterà per il Nord ovest, mentre Tosi rimarrà sindaco di Verona, lasciando il posto agli eurodeputati uscenti, Marta Bizzotto e Lorenzo Fontana. Al centro passa
L'appoggio di Casa Pound - Mario Borghezio anche grazie ai voti di Casa Pound come sottolinea il presidente del movimento Gianluca Iannone: "Borghezio ha goduto dell'influsso benefico della Porta Magica di Roma (a piazza Vittorio, cuore multietnico dove ha tenuto il comizio finale, ma anche roccaforte di CasaPound, ndr) e all’ispirazione del pensiero di Ezra Pound”. “Ho invitato gli iscritti a votare per la Lega Nord con preferenza a Borghezio – ha detto Iannone – Siamo contenti che sia stato eletto, e’ una persona onesta, coraggiosa e merita il nostro rispetto”. Decisivo il fatto che la Lega “non abbia piu’ parlato di secessione, di Padania – ha spiegato Iannone – concentrandosi invece sulla lotta all’usura, sulla difesa delle fasce piu’ deboli e dei confini nazionali dall’immigrazione, sul ritorno dei maro’, sul protezionismo dei prodotti nazionali. Un discorso nazionalista”.
da Libero Quotidiano

Matteo Salvini: rifondare il centro-destra ma ora firmiamo i referendum

Non solo Renzi. C’è un altro Matteo che può essere considerato vincitore di queste Europee. E’ Matteo Salvini, leader della Lega che si è arrivata al 6,2% e torna a crescere . A fare da traino sicuramente la battaglia contro l’euro la stessa che ha portato al trionfo di Marine Le Pen in Francia (con lei Salvini avrà un incontro domani mattina) per discutere della strategia da adottare a Strasburgo. “Renzi è un fuori quota, ha preso i voti sulle promesse, vedremo quante ne manterrà. Penso di essere una speranza per il centrodestra, vado a Bruxelles in buona compagnia”, ha detto il segretario della Lega Matteo Salvini, ai microfoni di Sky Tg24.
Salvini chiede a Forza Italia di firmare i suoi referendum (sull’abolizione della legge Fornero sulle pensioni, sull’abolizione di quella Merlin che vieta la prostituzione, sull’abolizione delle prefetture, contro la legge Mancino sui reti d’opinione, e contro l’apertura dei concorsi pubblici agli immigrati). Insomma il leader della Lega ha lanciato una specie di Opa sul centro destra. “Non credo alle dinastie», aggiunge riferendosi ad un’eventuale leadership di Marina Berlusconi. E sui rapporti con Fi e Ncd spiega: “Chi sta con la Merkel non sta con la Lega”, che “dialogherà da oggi con Fratelli d’Italia. Se strizzano l’occhietto un giorno sì e un giorno no a Renzi -dice ancora riferendosi ai partiti di Silvio Berlusconi ed Angelino Alfano- non vanno da nessuna parte». Ovunque in Europa si è affermato ilcentrodestra, tranne che in Italia. Il problema è che il entrodestra non c’è più: bisognerà reinventarlo».
Da Libero Quotidiano

venerdì 23 maggio 2014

Renzi preferisce i clandestini agli italiani disoccupati


"Continuare ad accogliere migliaia di clandestini, quando in Italia la disoccupazione aumenta più che in qualunque altro Paese europeo (peggio di noi solo la Grecia), mi sembra pura follia. Invece di spendere 300 mila euro al giorno per il 'servizio taxi' Mare Nostrum e di regalare vitto e alloggio in alberghi di lusso agli immigrati, il Governo Renzi farebbe bene a preoccuparsi dei quasi 3 milioni e mezzo d'italiani disoccupati, per i quali non è stato ancora mosso un dito".

Lo afferma l’europarlamentare leghista Mara Bizzotto, vice segretaria veneta della Lega Nord, commentando i recenti dati Eurostat sui livelli di occupazione nei 28 Stati Membri dell'Unione Europea.
Secondo l'istituto di ricerca europeo il tasso di occupazione in Europa è sceso per il quinto anno consecutivo dal 2008 e l'Italia ha fatto registrare il calo più elevato dopo la Grecia: dal 61% del 2012 al 59,8% del 2013, ben lontano dalla media dell'UE (68,3%).
"Evidentemente a Renzi e ad Alfano stanno più a cuore i clandestini che i loro stessi cittadini - prosegue l'eurodeputata Bizzotto - Non si spiega altrimenti il persistere dell'operazione Mare Nostrum che, oltre a costare alle casse dello Stato quasi 10 milioni di euro al mese, incoraggia tutti i disperati del mondo a venire in Italia, dove ormai non c'è più posto né lavoro per nessuno".
"Fino a quando non ci sarà lavoro per i nostri disoccupati, l’arrivo di nuovi immigrati deve essere bloccato - conclude Mara Bizzotto - Non si tratta di razzismo, ma di buon senso: prima vengono gli italiani disoccupati e i nostri giovani senza lavoro, non profughi e immigrati".
Mara Bizzotto,

Renzi e il Veneto, boiate pazzesche di un attore da telenovele


"Le parole di Renzi sul Veneto? Le solite boiate pazzesche di un attore da telenovele. Oggi più che mai, risulta chiaro che Renzi è un nemico del Veneto e dei Veneti, ai quali vorrebbe negare persino il diritto alla libertà!". Lo dichiara l'europarlamentare leghista Mara Bizzotto, vice segretaria veneta della Lega Nord, in replica alle dichiarazioni del premier Matteo Renzi.

"Più che blaterare a vanvera, Renzi farebbe bene a lavorare e a risolvere i veri problemi della nostra gente e delle nostre terre: per ora Renzi è stato solo chiacchiere e distintivo, e zero risultati concreti" continua l’eurodeputata Bizzotto.
"Le dichiarazioni di Renzi contro il processo, libero e democratico, che ci porterà al referendum per l’indipendenza del Veneto, dimostrano ancora una volta la natura profondamente antidemocratica e anti popolare della sinistra italiana - conclude Mara Bizzotto - Renzi e i suoi compari se lo mettano bene in testa: niente e nessuno potrà impedire a 5 milioni di Veneti di decidere, in modo libero e democratico, sulla propria indipendenza da uno Stato, quello Italiano, che è tecnicamente fallito e che ogni anno ruba alle nostre terre 21 miliardi di euro".
Mara Bizzotto

giovedì 22 maggio 2014

I cattolici stroncano gli eurodeputati Pd su valori e famiglia

Un giornale online stila le pagelle dei parlamentari. Si salvano Forza Italia, Lega, Ncd e Fratelli d'Italia.
Vita e bioetica, famiglia, educazione, libertà religiosa, creato, ecclesia. Sono i temi preferiti di La Nuova Bussola Quotidiana, il giornale online scritto da un gruppo di giornalisti cattolici, «accomunati dalla passione per la fede, che vogliono offrire una bussola per orientarsi tra le notizie del giorno, tentando di offrire una prospettiva cattolica nel giudicare i fatti». 
Così si descrivono. E proprio in virtù dei loro valori, si sono divertiti, in attesa del voto di domenica, a consegnare le pagelle agli eurodeputati uscenti che si sono ricandidati. Mentre i parlamentari europei di Forza Italia sono stati quasi tutti promossi, quelli del Partito democratico sono tutti bocciati, senza riparazione a settembre.
Anche Ncd di Alfano, Fratelli d'Italia, Lega nord hanno ottenuto il voto favorevole della Bussola, mentre l'unico dipietrista in lista, Niccolò Rinaldi ha ottenuto un solo consenso.
Le materie sulle quali è stato dato un giudizio sono quelle care ai cattolici: si va dal rapporto Estrela contro la famiglia, aborto, contraccezione, fecondazione artificiale, teoria del gender, alla proposta Andrikenè che riguarda la promozione e protezione della libertà di religione o di credo. Dal rapporto Lunacek che prevede speciali privilegi per i gay, le lesbiche, i bisex e i transessuali, al rapporto Zuber che vorrebbe rendere uomini e donne identici o creare una sorta di donna «nuova» ad immagine e somiglianza dell'uomo.
«Non abbiamo posizioni ideologiche da difendere, fossero anche cattoliche: nel fluire quotidiano delle notizie vogliamo difendere e promuovere una concezione dell'uomo adeguata alla sua dignità», ribadiscono il concetto i giornalisti cattolici. E nel farlo promuovono su quei temi le eurodeputate di Forza Italia Lara Comi, Elisabetta Gardini, Licia Ronzulli (bocciata però su gay e uomini e donne identici), Iva Zanicchi e Barbara Matera (rimandate sui privilegi alle lesbiche). Promosso persino Clemente Mastella. Pieni voti per Matteo Salvini e Mario Borghezio.
Fra gli stroncati dal voto dei cattolici compaiono l'ex giornalista David Sassoli, che si è fatto notare soprattutto per le sue assenze o astensioni, l'ex sindaco di Firenze, Leonardo Domenici, che non ne ha «azzeccata» una (tutti semafori rossi), stessa sorte per l'ex segretario della Cgil, Sergio Cofferati, per l'ex candidato alle primarie del Pd, Gianni Pittella. Stangate anche due donne: la giornalista Silvia Costa e l'ex ministro con Amato e D'Alema, Patrizia Toia.
Quindi, anche se da quando è diventato presidente del Consiglio, una domenica sì e l'altra pure le tv ci fanno sorbire l'arrivo e l'uscita di Matteo Renzi (con moglie e figli) e della sua ministra Maria Elena Boschi dalla Santa Messa del paese, diciamo che sui valori cattolici il premier di Rignano sull'Arno deve ancora istruire perbenino i suoi prossimi rappresentati in Europa.
di Fabrizio Boschi (Giornale)

Il piano del governo: ius soli durante il semestre europeo


Il sottosegretario Barracciu: esempio di dialogo forte. Molteni: deliri pre-elettorali, pensino a fermare i clandestini.
Un esempio di dialogo forte «sarebbe quello di far approvare lo ius soli durante il semestre della Presidenza europea». Parola di Francesca Barracciu, sottosegretario Pd ai Beni Culturali, già aspirante Governatrice in Sardegna prima di essere costretta a ritirarsi in quanto indagata nell’inchiesta sulle “spese pazze” dei fondi ai gruppi regionali.
«Del resto - ha spiegato la Barracciu - in un’area come quella del Mediterraneo, segnata da un’instabilità cronica, ci sono due strade da percorrere, difendere le proprie tradizioni e dialogare: penso che la seconda strada sia l'unica da tutti percorribile».
Non la pensa così invece il deputato leghista Nicola Molteni, che replica: «Lo ius soli? Da Barracciu deliri pre-elettorali». Continua Molteni: «Altro che dare esempio all’Europa. Siamo noi che dobbiamo prendere esempio dai tanti Paesi europei che fanno selezione in ingresso. Non è liberalizzando la cittadinanza che si fa integrazione. Barracciu e il suo governo pensino ad arrestare l’ondata di clandestini che stanno importando a suon di false lusinghe, o il Paese rischierà il collasso».

martedì 20 maggio 2014

Noi disabili traditi da Renzi e Grillo, stiamo con la Lega


Boom su Facebook del manifesto della Lega che denuncia la disparità di trattamento e la discriminazione tra gli immigrati irregolari e i portatori di handicap italiani.
Oltre un milione di visualizzazioni, più di ventimila condivisioni e 3.200 “mi piace”. Ecco i numeri del boom del manifesto che la Lega ha fatto girare sui social network in cui si mette in evidenza lo scandalo della disparità di trattamento tra i disabili italiani e gli immigrati irregolari. I primi infatti si devono accontentare (i più fortunati...) di 12 euro al giorno di sussidio: cifra ridicola en messa oltretutto in discussione ad ogni spending review. I clandestini che sbarcano a migliaia sulle coste siciliane hanno invece diritto, otre a vitto («rispettoso dei principi alimentari degli stranieri»), alloggio e vestiti adatti alla stagione, anche a una ricarica telefonica da 15 euro, 2,5 euro come “pocket money” giornaliero e infine, alla struttura che ospiterà l’immigrato - spiega il Viminale nelle linee guida per l’accoglienza dei richiedenti asilo - verrà corrisposta una cifra di 30 euro per ogni individuo accolto.
I numeri, mai come in questo caso, parlano da soli. E che indicano quanta discriminazione ci sia ai danni dei disabili che vivono nel nostro Paese, abbandonati a loro stessi, con sussidi o pensioni da fame.
Questioni di cui da tempo si occupa Rosario Martino, disabile siciliano al 100%, che combatte la propria battaglia contro le istituzioni, regionali e nazionali, più propense ad occuparsi di migranti e richiedenti asilo che non delle difficoltà e dei bisogni delle persone con disabilità e delle loro famiglie. Martino si dice deluso da Grillo: «Da lui ho ottenuto solo promesse. neppure una proposta di legge sulla disabilità da parte dei 15 grillini deputati alla Regione Sicilia».
Martino ce l’ha innanzitutto con quella che definisce la «politica maleducata», quella appunto che, magari di fronte alle telecamere si dimostra comprensiva e accomodante ma che poi, nei fatti, accoglie gli appelli dei disabili. L’esempio? «Gli ottanta euro promessi da Renzi - dice Martino - La platea di chi potrà beneficiarne è stata allargata il più possibile, ma anche lui ha continuato a dimenticare i disabili che hanno un semplice sussidio di 290 euro al mese e in alcune regioni come la Sicilia pagano i ticket sulle medicine, ed alcuni li paghiamo per intero».
Quella che descrive Martino è una realtà per i disabili impossibile: «Le condizioni assistenziali variano da Regione a Regione, ma ci sono persone che hanno diritto alle fasce antidecubito per soli 5 giorni, il resto le devono pagare da soli o rischiare la setticemia. Ma ci sono anche diabetici che devono controllare la glicemia anche cinque volte al giorno, e che gli danno le “asticine” sempre per soli 5 giorni, ed il resto le devono pagare da soli a 27 euro il pacchetto». 
«Da Siciliano - racconta Martino - ho sempre guardato con interesse alla Lega, perchè non dimentichiamo che anche la Sicilia storicamente guarda con simpatia le autonomie. Così ho preso coraggio ed ho scritto a Matteo Salvini, e lui incredibilmente mi ha risposto, e in seguito ho anche avuto il piacere di sentirlo durante il suo viaggio in Sicilia, anche se - viste le mie condizioni - non ho potuto incontrarlo di persona. Ma la cosa che ora mi riempie di gioia, è l’avere saputo che Francesca Donato, si candida con la Lega proprio nella mia circoscrizione: ho avuto modo di conoscerla personalmente e di apprezzarla sia sotto il lato della competenza, che anche dal lato umano».
Martino rivolge poi un appello al segretario della Lega: «Vorrei dire a Salvini che la strada che ha intrapreso con in disabili non deve chiudersi con il “no euro”, ma deve continuare anche sul piano nazionale: noi abbiamo bisogno di lui, del suo essere duro nel portare avanti le sue lotte, siamo stanchi di quei politici maleducati che non sanno che quello che è successo a noi può succedere anche a loro, e non è bello vedersi buttare in un angolo della società, con meno di dieci euro al giorno con i quali devi farti un tetto, mangiarci, comprarti le medicine vestirti. Non si può chiamare nemmeno “sopravvivere” questo».
Paola Valenti

lunedì 19 maggio 2014

Venezia caso islamiche in piscina, Zaia: no a contestazioni violente, ma non cambio idea


“Respingo con fermezza ogni forma di contestazione violenta, anche solo nei toni, che è sempre e comunque sbagliata. Al contempo confermo la mia convinzione: non sono due ore di piscina riservata alle praticanti di una religione a concretizzare una reale integrazione. Tutt’altro: senza la benché minima reciprocità, che invece è elemento fondante della convivenza pacifica, non si fa altro che innalzare gli steccati e creare una discriminazione grazie alla quale le regole di un Paese, i sui usi, i suoi costumi, in questo caso i nostri, vengono piegati alle leggi di una sola religione.
Vorrei vedere cosa succederebbe se una donna veneta e cristiana andasse in giro per un paese islamico abbigliata come sempre e non coperta in un certo modo, come prescrivono leggi usi e costumi di quei popoli. Verrebbe rispettata e capita e le sarebbe consentito di andare in una piscina pubblica in bikini o verrebbe perseguita? Temo sia buona la seconda ipotesi e quindi l’esistenza di una inaccettabile non reciprocità”.
Con queste parole il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia commenta le tensioni verificatesi all’esterno della piscina pubblica di Mestre, dove una parte dell’orario è riservata all’utilizzo da parte di donne di religione islamica e vietata a tutti gli uomini al di sopra dei 7 anni.
“Ogni religione – aggiunge il Governatore – deve favorire unità, fratellanza e rispetto reciproco, non odio, aggressività e prevaricazione, perché in questo caso non è tale”.
“Non può esserci alcuna giustificazione, tanto meno religiosa o giuridica – incalza il Presidente del Veneto - sulla base della quale delle ragazze possono essere rapite da Boko Haram in Nigeria e sottoposte a ogni genere di violenza psichica e temo anche fisica, per costringerle alla conversione all’Islam, così come non può essere che si condanni a morte una giovane donna come Meriam in Sudan, incinta e già madre di un bimbo, solo perché lei, cristiana, non accetta di diventare islamica”.
“Questa è violenza allo stato puro, non religione; una brutalità che va contrastata con ogni mezzo, a cominciare dalle campagne #BringBackOurGirls e #meriamdevevivere alle quali ho aderito e, aggiungo, le ragazze nigeriane devono tornare sane e salve alle loro famiglie e Meriam deve essere liberata e nemmeno sfiorata da una frusta o da qualsiasi altro tipo di brutalità prevaricatrice”.

SENZA VERGOGNA. L’invasione continua e l’Ue non ci aiuta ma per Renzi la colpa è della Lega

Una barca con 19 migranti sbarca a Lampedusa senza essere avvistata dalle navi di Mare Nostrum. E il premier, per non ammettere le responsabilità del Governo, dice «che l’Europa ci volta le spalle perché mandiamo a Bruxelles Borg.
Non passa giorno senza uno sbarco. Anche ieri, infatti, 19 immigrati sono riusciti a toccare le coste di Lampedusa. La novità è che l’imbarcazione è arrivata sulle coste dell’isola autonomamente e senza che nessuna nave dell’operazione Mare Nostrum la avvistasse. 
Ma mentre le coste meridionali del Paese continuano ad essere prese d’assalto, il tema dell’immigrazione comincia a fare breccia nella campagna elettorale. Incalzate dalle notizie di cronaca e dalle polemiche della Lega Nord, infatti, anche le forze di maggioranza non riescono più ad eludere l’argomento. E l’imbarazzo, di fronte agli esiti fuori controllo dell’operazione Mare Nostrum, è palpabile soprattutto nelle parole di Matteo Renzi. 
Per non dovere ammettere il fallimento clamoroso del suo governo, il premier infatti rovescia l’attenzione, pensate un po’, sulle colpe dell’opposizione. «Non possiamo pensare - dice nel corso di un comizio a Forlì - che l’immigrazione si possa gestire mandando Borghezio al Parlamento europeo perché questa è la conseguenza: mandate Borghezio al Parlamento europeo e troverete un’Europa che volta le spalle». 
Peccato però che l’Europa stia voltando le spalle non a Borghezio, ma a lui e al suo ministro Alfano i quali da giorni ormai rivolgono alla Commissione Europea maldestrissimi appelli che vengono regolarmente ignorati. Renzi sotto sotto lo sa. E i sondaggi gli hanno spiegato anche che i cittadini ne hanno abbastanza di questa Europa. Così, davanti agli elettori, il giovane premier prova di nuovo ad alzare la voce con Bruxelles...
Alessandro Montanari

domenica 18 maggio 2014

Mara Bizzotto sulle carceri: Italia campione di "accoglienza" e sprechi


"In tema d'immigrazione l'Italia ha fatto registrare un altro triste primato: nel 2012 il nostro è stato il Paese europeo con il maggior numero di detenuti stranieri, ben 23.773. Un record infelice che ci costa la bellezza di tre milioni di euro al giorno e che, purtroppo, è destinato a salire ulteriormente a causa dei continui sbarchi di clandestini sulle nostre coste".
Lo afferma l'europarlamentare leghista Mara Bizzotto, vice segretaria veneta della Lega Nord, in merito al problema del sovraffollamento delle carceri italiane.
"Secondo i dati diffusi dal Consiglio d'Europa, l'Italia è il Paese dove si spende di più per i detenuti: ogni carcerato costa infatti quasi 124 euro al giorno - spiega l'eurodeputata Bizzotto - Il che significa che gli immigrati rinchiusi nei nostri istituti penitenziari ci costano quasi 3 milioni di euro al giorno: uno spreco immane di risorse, che potrebbe essere evitato rimpatriando i detenuti stranieri nei loro Paesi d'origine. In questo modo, oltre a un considerevole risparmio economico, si potrebbe risolvere finalmente anche l'annoso problema del sovraffollamento delle carceri, che ci è già costato una condanna dalla Corte UE di Strasburgo".
Nel 2012, a fronte di una capienza regolamentare di 45.568 posti, negli istituti penitenziari italiani erano rinchiusi ben 66.271 detenuti, di cui oltre un terzo (il 36% per cento per l'esattezza) di origine straniera: "In pratica ci sono 145 carcerati su 100 posti disponibili - osserva la Bizzotto - Peggio dell'Italia ha fatto solo la Serbia, con un rapporto di quasi 160 detenuti su 100 posti".
La Regione con il maggior numero di stranieri è la Lombardia, con 4mila detenuti. In Veneto sono quasi duemila gli immigrati presenti nei 10 istituti penitenziari, pari a circa il 60% dell'intera popolazione carceraria del Veneto.
"Ecco allora che l'unica strada da percorre per il risolvere il problema del sovraffollamento delle carceri, evitando di rimettere in libertà migliaia di delinquenti e, allo stesso tempo, risparmiando preziose risorse economiche, resta quella di rimpatriare i detenuti stranieri nel loro Paese d'origine - dichiara l'on. Bizzotto, che già nei mesi scorsi aveva sollevato in sede europea la questione del sovraffollamento delle carceri italiane - Perfino l'UE, rispondendo a una mia interrogazione scritta, ha ribadito nero su bianco la possibilità, per il nostro Paese, di procedere con il rimpatrio dei detenuti stranieri, tramite la stipula di accordi bilaterali e multilaterali con i Paesi Terzi".
"L'Italia ha stretto accordi bilaterali pressoché inutili con Cuba, Hong Kong e Tailandia, ma non si è ancora attivata, ad esempio, con Marocco e Tunisia, Paesi dai quali proviene la gran parte dei detenuti extracomunitari presenti nelle nostre carceri - conclude Mara Bizzotto - Evidente il Governo preferisce continuare ad accogliere clandestini e rimettere in libertà con indulti e indultini ladri, spacciatori e mafiosi".



Salvini sotto casa di Prodi: "Ci ha portato una moneta criminale"

Uno show sotto casa di Mortadella. La Lega Nord mette nel mirino il "principale responsabile del disastro Euro" per l'Italia. Così il tour del Carroccio ha fatto tappa sotto casa di Romano Prodi, nel pieno centro di Bologna il 'Basta Euro tour' del segretario della Lega Nord, Matteo Salvini. Immaginando una targa sotto casa dell'ex presidente del Consiglio Salvini ha detto: "Qui visse l'illuminato professor Romano Prodi che ci portò in una moneta criminale che ha fatto morti e feriti. Lui è contento, il resto d'Italia moto meno".
Il blitz - Proprio "Prodi con l'euro tu godi...Noi noi" è il testo dello striscione esposto. "Noi siamo qui a prendere un impegno solenne con i bolognesi, gli emiliani e tutti gli italiani: ci riprenderemo la nostra moneta". Il segretario ha poi detto: "Penso alla faccia di Prodi. Chiederemo l'intitolazione al Comune di Bologna di una via a quel grande genio che era il dottor Lombroso. Perchè a certe persone basta guardarle in faccia per rendersi conto che la soluzione che ti propongono non è quella giusta".
L'appello - Per Salvini, la crisi a cui ci avrebbe condotto l'euro, comunque "non è solo colpa di Prodi ma è anche colpa sua. Quindi dal 26 maggio si cambia vita votando la lega, la Le Pen tutti quelli che vogliono andare a riprendersi il lavoro in Europa alla faccia dei professori farlocchi come Romano Prodi". Dopo un minuto di silenzio per lui e per il lavoro che non c'è, Salvini ha passeggiato sotto i portici fino alle Due Torri distribuendo false banconote da mille lire.
Da Libero Quotidiano

giovedì 15 maggio 2014

Alluvione di gennaio. Zaia: stop ai tributi per i Comuni del vicentino colpiti


Per 350 comuni del Veneto (67 dei quali nella provincia di Vicenza) colpiti dagli eventi atmosferici di gennaio e febbraio è stata disposta la sospensione dei versamenti e degli adempimenti tributari fino al 31 ottobre 2014. A darne notizia, dopo aver ricevuto comunicazione ufficiale, è stato oggi il presidente della Regione Veneto Luca Zaia,
al termine della seduta di giunta. Possono beneficiare di queste disposizioni urgenti, contenute nella legge di conversione di un decreto del governo, le persone fisiche e i soggetti diversi dalle persone fisiche (vale a dire tutte le imprese) che alla data del 30 gennaio scorso avevano la residenza o la sede operativa nel territorio del comuni individuati.
“E’ un riconoscimento importante – ha sottolineato Zaia – perché costituisce comunque un’agevolazione per tutti i nostri territori che hanno subito l’impatto del maltempo. Anche per quelli della montagna interessati da eccezionali nevicate. Naturalmente resta confermato il dossier sui danni subiti che abbiamo trasmesso al governo e quello che ci aspettiamo ora è un provvedimento per gli indennizzi”.
Questo l’elenco dei Comuni della provincia di Vicenza interessati dal provvedimento: Agugliaro, Albettone, Altavilla Vicentina, Arcugnano, Arzignano, Asiago, Barbarano Vicentino, Bolzano Vicentino, Breganze, Brendola, Brogliano, Caldogno, Caltrano, Calvene, Campiglia dei Berici, Carrè, Castelgomberto, Chiampo, Cornedo Vicentino, Costabissara, Creazzo, Crespadoro, Dueville, Enego, Fara Vicentino, Gambellara, Gambugliano, Grisignano di Zocco, Isola Vicentina, Longare, Lonigo, Lusiana, Malo, Marostica, Mason Vicentino, Molvena, Monte di Malo, Montebello Vicentino, Montecchio Maggiore, Montegalda, Montegaldella, Monteviale, Montorso Vicentino, Mossano, Nanto, Nogarole Vicentino, Noventa Vicentina, Orgiano, Pianezze, Posina, Pozzoleone, Quinto Vicentino, Romano d'Ezzelino, Salcedo, San Vito di Leguzzano, Sandrigo, Sarcedo, Sarego, Sossano, Sovizzo, Torrebelvicino, Torri di Quartesolo, Trissino, Valli del Pasubio, Vicenza, Villaga, Villaverla.
L’intervento agevolativo prevede la sospensione per i versamenti e gli adempienti tributari, inclusi quelli derivanti da cartelle di pagamento emesse dagli agenti della riscossione e dagli atti previsti dall’articolo 29 del decreto-legge 31 maggio 2010, n° 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n° 122, scadenti nel periodo compreso tra il 17 gennaio ed il 31 ottobre 2014; per gli adempimenti e i versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria; per la notifica delle cartelle di pagamento e per la riscossione delle somme risultanti dagli atti previsti dallo stesso articolo 29 del decreto-legge n. 78/2010 (convertito dalla legge n. 122/2010); per gli adempimenti verso le amministrazioni pubbliche effettuati o a carico di professionisti, consulenti e centri di assistenza fiscale che abbiano sede o operino nei territori coinvolti dagli eventi alluvionali, anche per conto di aziende e clienti non operanti nel territorio, nonché di società di servizi e di persone in cui i soci residenti nel territori colpiti dall’alluvione rappresentino almeno il 50 per cento del capitale sociale. Inoltre, è previsto che i titolari di mutui relativi a edifici distrutti o inagibili, anche parzialmente, o all’attività di natura commerciale ed economica svolte nei medesimi edifici, hanno diritto a chiedere alla banche o agli intermediari finanziari la sospensione, fino al 31 dicembre 2014, delle rate.

Tasi e riscossione da parte dei Comuni, Busin presenta interrogazione al Ministero


Presentata in Commissione una interrogazione in cui sottolineo che i Comuni difficilmente potranno rispettare il termine previsto, mancando la deliberazione comunale, in vista della scadenza della prima rata fissata per il 16 giugno 2014, e che sicuramente sorgeranno difficoltà applicative per il versamento da parte dei contribuenti della TASI.
In base alla risposta ricevuta non mi resta che considerare che il MEF non risolve la questione TASI, bensì rinvia a una circolare illustrativa che sarà emanata dal Dipartimento delle finanze. Rimangono le contraddizioni irrisolte che gettano nel caos i Comuni insieme a imprenditori, proprietari di seconde case locate e in generale di immobili diversi dalla prima casa. Da un lato si concede ai comuni di posticipare l’approvazione del regolamento sui tributi comunali a luglio, contestualmente col bilancio di previsione, dall’altro non si consente di posticipare a dicembre il versamento della TASI in un’unica rata per tutti gli immobili che, se diversi dalla prima abitazione, dovranno versare obbligatoriamente il 16 giugno la prima rata della tassa sui servizi indivisibili.
Rimane quindi l’incertezza sulle quote di spettanza dei proprietari e degli affittuari, così come rimane irrisolta la questione relativa ai comuni che già prevedono l’aliquota IMU massima e che quindi non possono applicare l’un per mille previsto dalla norma per i comuni sprovvisti di regolamento. Il tutto a danno dei cittadini e delle amministrazioni locali.
Filippo Busin, capogruppo Lega Nord in Commissione Finanze

martedì 13 maggio 2014

Salvini a Schio (VI). "I sindaci devono occuparsi prima dei nostri"


Lavoro e sicurezza per i nostri cittadini, ma soprattutto 'attenzione prima agli scledensi'. Questi sono i temi che il Segretario federale della Lega Nord Matteo Salvini sta portando nelle piazze e nelle città del Vicentino proprio in questi giorni. E ieri pomeriggio si è fermato in Piazza del Duomo a Schio con il suo camper tappezzato "Basta Euro Tour" con il quale sta girando tutto il Veneto, macinando migliaia di chilometri per sostenere i candidati sindaci del Carroccio e le sue battaglie tradizionali, l'uscita dell'Euro, la raccolta firme per il referendum che cancella la legge Fornero, il blocco degli sbarchi dei clandestini.
"Vado in giro per il lavoro", ha affermato alle telecamere appena sceso dal camper, "altri fanno i fenomeni, vanno nei centri a bere il caffé, io ascolto la gente in difficoltà, agricoltori, imprenditori, artigiani che vogliono solo lavorare. Siamo stati anche al Sud perché anche là c'è tanta gente che ha voglia di liberarsi, di lavorare".
Tra foto ricordo e strette di mano ha dato ascolto alle grandi preoccupazioni degli scledensi: la sicurezza di uno stipendio, la paura ad uscire la sera, la sensazione di un impoverimento generale: "Schio vuole lavorare, programmare un futuro, avere dei figli. L'euro è la moneta della disoccupazione. Prima usciamo da questa gabbia di matti, prima torniamo ad essere Veneti e Vicentini".
"Negli ultimi mesi passo più tempo in Veneto che in Lombardia" ha commentato a chi gli ha chiesto come sta vivendo questo viaggio nella nostra regione, "e poi in Veneto c'è quest'aria di indipendenza che io da lombardo invidio, e spero che arrivi presto anche a casa mia".
Ai sindaci Lega che verranno eletti in questa tornata elettorale del 25 maggio Salvini dà un consiglio, un primo fondamentale indirizzo per tutti i futuri atti amministrativi: "Prima i cittadini del vostro paese. Prima gli Scledensi. Non è solo un concetto teorico. Sono stato consigliere a Milano per quasi vent'anni ed è possibile raggiungere questo risultato. Più punti ai residenti da oltre cinque anni, accessi privilegiati alle graduatorie per giovani coppie e famiglie monoparentali".
Anche il candidato sindaco della Lega Nord Alessandro Gori non ha dubbi: "Sono dieci anni che mi batto in Consiglio comunale contro gli aiuti elargiti inutilmente alla famiglia Helt. Abbiamo sprecato tempo e denaro in tutti questi anni. Ho portato decine e decine di documenti che testimoniavano l'attitudine a delinquere di questi Nomadi e i soldi spesi dai cittadini senza risultato, ma l'amministrazione attuale ha sempre ignorato l'evidenza".
Prima di saltare di nuovo nel camper alla volta di Padova e Treviso, ai Vicentini e agli Scledensi Salvini ha chiesto un'ultima cosa, di "combattere la battaglia per il lavoro andando domani nei loro comuni in tutta la provincia a firmare il referendum per cancellare la Legge Fornero, che ha rubato lo stipendio a milioni di italiani". Per quanto riguarda invece i prossimi obiettivi della Lega Nord ha concluso che "da giugno in poi ci organizzeremo con gente in gamba su tutto il territorio cogliendo i frutti del nostro immenso lavoro, e lasciando alle spalle una parte del passato."
M.B. (ThieneOnLine)

lunedì 12 maggio 2014

Amministrative Schio (VI). Ups con Gori: ’10 milioni per le imprese’. Oggi arriva Matteo Salvini


‘La prima priorità per Schio è il lavoro e la seconda è ancora il lavoro. E quindi, i 10milioni di euro l’anno che vengono assegnati per le commesse comunali devono andare alle piccole e medie imprese locali’. Lo dichiara senza mezzi termini la lista civica ‘Uniti per Schio’ che sostiene la candidatura a primo cittadino del leghista Alessandro Gori ed elenca una serie di provvedimenti da mettere in cantiere non appena la poltrona sarà acquisita e le decisioni saranno in mano al suo gruppo. ‘Appalti a chilometri zero e zero chiacchiere – spiega Enrico Bandolin di Ups (Uniti per Schio) – che significa in concreto aiutare le piccole e medie aziende locali, imprese e artigiani, a concorrere all’assegnazione degli appalti delle commesse comunali. Sarà una nuova politica di assegnazione degli appalti, trasparente, pragmatica, concreta, che dovrà coinvolgere tutte le voci di spesa dell’Amministrazione Comunale, comprese le società partecipate che spesso ignorano le forniture proposte dalle ditte locali, evitando di applicare il principio previsto dal codice degli appalti’.
E per Ups questo significa anche costruire una rete di assistenza burocratica che aiuti le aziende locali a compilare le carte per partecipare alle gare d’appalto proponendo le sue forniture.
La lista che appoggia Gori ha idee precise sul ruolo della prossima amministrazione comunale che, se riguarderà il suo gruppo in prima persona, avrà priorità precise. ‘Ascolto, rispetto e attenzione nei confronti di chi tiene in piedi l’economia creando e distribuendo le ricchezze – sottolinea Bandolin – che significa smetterla di comunicare alle categorie decisioni già prese facendo finta di coinvolgerle come è successo fino adesso. Serve una politica concreta che coinvolga i giovani nei lavori di supporto ai servizi comunali e li paghi con il sistema delle 150 ore, come si usa nelle università’.
Una politica che taglia gli stipendi ai dirigenti permettendo di tenere aperta la biblioteca almeno 15 ore al giorno domenica inclusa. Una gestione che attui una spending review sulle consulenze, sui progetti obiettivo troppo remunerati, sugli immobili inutilizzati per abbassare le tasse sulla prima casa e sui capannoni nei quali l’impresa esercita, sulle case vecchie da recuperare, abbassare le rette degli anziani e le rette degli asili e dare un contributo per il pagamento delle tasse universitarie dei giovani studenti in difficoltà economica. ‘La nostra sarà una politica concreta che risponde al cittadino velocemente – dichiara Bandolin per Ups – e che riavvicina Schio alla politica che conta. Nostra priorità è anche progettare una nuova Schio rivalutando la sua operosità, generosità, le sue tradizioni e la sua storia. Risveglieremo la città dal buonismo assistenziale in cui è stata cacciata da una falsa concezione della solidarietà che emargina coloro che meritano veramente aiuto e saremo solidali con chi lo merita ma severi con i nomadi e con quei clandestini che si sentono portatori di diritti e mai di doveri’.
E intanto oggi a Schio, è previsto l'arrivo di Matteo Salvini, a sostegno della candidatura di Alessandro Gori, che ambisce alla poltrona di primo cittadino. 'Sono sereno - dichiara il leghista - in tutte le interviste lette in questi giorni, leggo che ogni candidato è convinto di andare al ballottaggio. Beh, io preferisco mantenere i toni bassi, ma non per mancanza di fiducia. Solo perchè non mi piace essere presuntuoso. Sono sicuro che ci saranno dei colpi di scena e non è tutto così deciso come qualcuno pensa'.
Anna Bianchini <ThieneOnLine)

venerdì 9 maggio 2014

Lega, obiettivo rifare l'Europa "La Commissione Ue è anti-democratica"

Il segretario protagonista di un lungo videoforum a Repubblica, nella tana del lupo “eurista”. <I risparmi e le pensioni sono a rischio oggi, con la moneta unica, non se usciamo>

«La Commissione Europea è un organo privo di democrazia e di legittimazione e lontano dai cittadini». Comincia così, con un colpo sparato direttamente al cuore del problema, il lungo videoforum di Matteo Salvini negli studi di Repubblicatv nel corso del quale il leader del Carroccio ha ripercorso tutti i temi forti di questa campagna elettorale. Partendo da una sensazione positiva che giorno dopo giorno va trasformandosi in certezza: «La Lega otterrà una percentuale alta: supereremo ampiamente il 4%».
Merito della dura battaglia contro l’euro che, naturalmente, scandalizza gli ultra-euristi di Repubblica. «La liretta - ribatte Salvini rispondendo alle solite obiezioni - ci farà tornare a competere col resto del mondo mentre l’eurone, che è una moneta troppo forte ha massacrato la nostra economia. I risparmi e le pensioni sono a rischio oggi, con l’euro, non se si esce. Perché uscire si può e si deve. Già nel 1992 la lira uscì dallo Sme e ci fu il boom dell’economia».
Abbattuti i miti su Euro ed Europa, Salvini passa alla politica nazionale. Cominciando dall’evidente impasse del Governo sulle riforme. «Da democristiano quale è - spiega il segretario - Renzi dà un colpo di qua e uno di là: dice “il Senato lo tengo ma lo nomino”, “le Province le tengo ma le nomino”. E così si fanno le frittate per dare ragione al Nuovo Centrodestra. Ma il Senato o serve o non serve. E se serve lo fai eleggere. Altrimenti lo cancelli».

giovedì 8 maggio 2014

Centinaia di profughi in Veneto, Zaia s'infuria: 'L'UE si dimostra cieca e sorda'

L’ipotesi dell’arrivo di centinaia di profughi in Veneto fa infuriare il presidente della Regione, Luca Zaia: “Scaricare sui territori un’emergenza la aggrava, non la risolve - ha detto il Governatore -. Mare Nostrum rischia di far naufragare nel caos Istituzioni, Amministrazioni locali, mondo del volontariato, semplici cittadini.
Diciamo no all’arrivo di altri profughi in Veneto non per pregiudizio o indifferenza per la sorte di queste persone, ma nella convinzione che continuando a dire di sì il problema non verrà mai affrontato seriamente da chi ha il dovere di farlo. A partire dal Governo nazionale e da un’Unione Europea colpevolmente sorda, cieca, distante, che ci ha lasciati soli sin dall’inizio, salvo l’elemosina di qualche milione di euro del programma Frontex. Così non si può andare avanti, diciamo no a questo ignobile scaricabarile”.
Mare Nostrum è l’operazione militaria e umanitaria che si svolge dall’ottobre del 2013 nelle acque del Mar Mediterraneo e che vede impiegati il personale e i mezzi navali e aerei di Marina, Aeronautica, Carabinieri, Guardia di Finanza, Guardia Costiera, il personale del ministero dell'Interno-Polizia imbarcato sulle Unità della Marina Militare e di tutti i Corpi dello Stato che, a vario titolo, concorrono al controllo dei flussi migratori via mare. Oltre 20mila migranti, stando agli ultimi dati ufficiali, sono stati soccorsi dal 18 ottobre 2013 a oggi.  L’operazione ha un costo mensile che va dai 6 ai 9 milioni di euro.
 “Ci sarà pure un motivo - prosegue Zaia - se adesso è sempre più numeroso il coro di ‘non ce la facciamo’; ‘non abbiamo le strutture’ che sale da tutto il territorio, indipendentemente dal colore delle Amministrazioni locali. E c’è anche un motivo di seria preoccupazione: queste persone che arrivano, nella stragrande maggioranza non vogliono fermarsi, ma raggiungere altri Paesi Europei, e quando capiscono che non è questo il loro futuro, fuggono e si danno alla clandestinità. C’è un problema anche di allarme sociale e di ordine pubblico”.
 “Un tentativo di risolvere il problema – conclude il Presidente del Veneto – non può prescindere da un intervento serio dell’Europa: per prima cosa va aperto un tavolo tra Stati (segnatamente quelli che i profughi vorrebbero raggiungere) dove ognuno si assuma il carico della questione per quota parte; contestualmente vanno stanziati per l’Italia e per le Amministrazioni locali chiamate ad occuparsi della questione tutti, ma proprio tutti i fondi necessari e devono essere Euro europei, non italiani, veneti, del Comune o dell’associazione di volontariato di turno”.
L’operazione Mare Nostrum ha sollevato non poche polemiche nei mesi scorsi. Per i leghisti Salvini e Maroni, Mare Nostrum dev’essere subito sospesa. Opinioni opposte all’interno di Forza Italia, con Gasparri che critica (“La Marina non può diventare un traghetto per i clandestini”) e Carfagna che difende (“Sospendere Mare Nostrum sarebbe un imperdonabile errore”).
Ma anche dal governo arrivano dei distinguo, proprio dal premier Matteo Renzi, che nei giorni scorsi ha dichiarato: “Noi difendiamo Mare Nostrum, un'operazione che ci ha permesso di non andare a contare i morti in fondo al mare e anche di arrestare 207 scafisti. Però non può essere un’operazione solo nostra ma deve essere un progetto europeo, un progetto che riguarda la civiltà stessa dell'Europa”. Insomma, il futuro della questione immigrazione riguarda sempre di più Bruxelles.

di redazione Thiene on line

mercoledì 7 maggio 2014

Altra bufala di Pina Picierno: "Gli 80 euro faranno aumentare i consumi del 15%"

La candidata-disastro piazza un altro dei suoi colpi. Lei è Pina Picierno, la donna che tra gaffe e sparate stralunate farà perdere il Pd al Sud. Capolista nella circoscrizione Sud per i democratici, la Picierno è la protagonista assoluta degli ultimi giorni complice la mirabolante e già mitologica affermazione: "Con 80 euro si fa la spesa per due settimane". Gli 80 euro sono quelli "mitici" offerti da Matteo Renzi a certi italiani in virtù del taglio Irpef, 80 euro clamorosamente sovrastimati dalla piddina campana. Quelle "due settimane di spesa" le sono costate una pioggia infinita di sfottò, ai quali ha risposto mostrando fantomatici scontrini in studio da Giovanni Floris, in una puntata di Ballarò. Ma, dicevamo, la candidata-disastro ha piazzato un altro dei suoi colpi, questa volta nello studio di Lilli Gruber, a 8 e mezzo, su La7. Anche in questo caso c'entrano - eccome - gli 80 euro. La sparata, se possibile, riesce a superare quella precedente. "Gli 80 euro di Renzi faranno aumentare i consumi del 15%", ha spiegato in diretta tv, senza alcuna vergogna. Ora, avventurarsi in calcoli appare superfluo. Basta l'evidenza di quanto affermato dall'ineffabile Picierno: 80 euro - ribadiamo - secondo lei faranno aumentare i consumi del 15 per cento. Forse (ma forse) nell'Italia degli anni '60. Di sicuro, invece, i consumi potranno aumentare nel mondo in cui, con 80 euro, si possono pagare la bellezza di due spese al supermarket...
da Libero Quotidiano


martedì 6 maggio 2014

TUTTI UNITI per Milena Cecchetto Sindaco a Montecchio Maggiore (VI)

Montecchio Maggiore, il 
7 e 9 maggio, ore 20.30  presentazione del candidato Sindaco Milena Cecchetto 
e di tutti i candidati

Saranno presenti: 

Ass. regionale Marino Finozzi 7 maggio, 

Cons. regionale Nicola Finco, 9 maggio

info: Meggiolaro M. 340/2884813



Verona, Tosi vieta (per finta) di frequentare i calabresi

Report accusa la città di infiltrazioni della 'ndrangheta. Il sindaco replica con una (finta) ordinanza.
Report accusa la città di Verona di avere rapporti con la 'ndrangheta e il sindaco Flavio Tosi che fa? Vieta ai suoi concittadini di frequentare i calabresi.
Stiamo parlando ovviamente di uno scherzo, di una finta ordinanza firmata dal primo cittadino di Verona come provocatoria risposta al programma condotto da Milena Gabanelli secondo cui "nella città vi sia il serio pericolo di corpose infiltrazioni della criminalità organizzata e in modo particolare della ’ndrangheta, che sarebbe fortemente radicata nel tessuto cittadino a tutti i livelli".
L’ordinanza "n.007Abcde" è contenuta in due pagine con il logo del Comune in cui si dice che a Verona ci sono centinaia di famiglie di emigranti, provenienti da tutto il Sud e anche dalla Calabria, "perfettamente integrati e considerati finora dallo scrivente persone oneste e laboriose". Ma, si aggiunge, "a seguito dell’informatissima e approfondita inchiesta televisiva, quelle famiglie possono celare soggetti criminosi o affiliati alla ’ndragheta". Per cui il sindaco ordina "il divieto di qualsiasi frequentazione con persone provenienti dalla Regione Calabria, compresi ministri della Repubblica e rappresentanti del Parlamento, senza preventiva consultazione del relativo certificato del Casellario Giudiziale"; il divieto di viaggi o spostamenti per motivi di lavoro o turismo in Calabria "senza preventiva autorizzazione del ministero degli Esteri o della Prefettura"; il divieto per gli uffici comunali e gli amministratori locali di intrattenere rapporti di lavoro con persone di origine calabrese, "anche tramite lettera, telefono, e-mail, al fine di evitare possibili sospetti di collusione, appaltopoli, direttopoli, assunzioni sospette".
Per non parlare di matrimoni con una persona nata, residente o domiciliata in Calabria o dei giocatori di origine calabrese "per evitare potenziali combine che possono favorire organizzazioni affiliate all’ndrangheta". Infine c'è persino l'ordine per tutti i capifamiglia di origine calabrese di far pervenire agli appositi uffici, al fine del mantenimento della residenza, "il certificato del Casellario Giudiziale relativo a ciascun componente del nucleo familiare, nonché una lettera di referenza da parte di autorità del centro-nord oppure della trasmissione Report".
di Chiara Sarra (Giornale)

lunedì 5 maggio 2014

Basta euro e fuori i clandestini: Salvini torna a scaldare la Lega

Al primo raduno da leader, il segretario punta sull'antieuropeismo e attacca Alfano: "Deve dimettersi". 
Via dall'euro. Addio a Roma. Ma soprattutto basta con l'operazione Mare nostrum. «Alfano dimettiti», gli grida dal palco Matteo Salvini. C'è il sole sul «sacro pratone» di Pontida.
E c'è anche una folla discreta che da queste parti non si vedeva da danni. È presto per azzardare bilanci ma l'impressione è che la nuova Lega, qui riunita come ogni anno, la Lega di opposizione dura e pura, la Lega che grida contro Roma, e Bruxelles, stia recuperando parte dei voti smarriti fra scandali e logoramento politico.
I big si alternano sul palco, il filo conduttore non cambia. I Maroni, i Bossi, gli Zaia, i Salvini picchiano come fabbri contro il governo, contro l'Europa, contro il Sud che sperpera, contro la Fornero e soprattutto contro Alfano e le braccia aperte verso i clandestini. «Danno 10 euro ai nostri disabili - attacca Salvini - e ne danno 40 a chi sbarcherà domattina. Dobbiamo smetterla con questa cazzata del Mare nostrum che serve solo ad aiutare gli scafisti. Non è che il problema si risolve mettendo i clandestini su treni e aerei verso il Nord. Ditemi se è di centrodestra un ministro così: Alfano non si riconosce nemmeno se si guarda allo specchio. Angelino dimettiti».
Applausi. Grida: «Secessione-secessione-secessione». Qualche elmo celtico su cui ondeggia lo scalpo dei «parassiti romani». «Mi spiace - afferma Bobo Maroni - ma noi dobbiamo dare il lavoro ai nostri, ai lombardi. Non c'è spazio per gli altri». I profughi che arrivano dalla Siria e dalle altre terre disgraziate del mondo non sono accetti. E poi Pontida battezza tutti allo stesso modo: «Clandestini. I clandestini - riprende Salvini - che spacciano droga, rubano, uccidono». Il popolo colorato di verde gli tributa una delle standing ovation più sentite della giornata. A Radio Padania, intanto, arrivano telefonate allarmate che misurano il malessere: «Ciao, dovevamo venire in quattro. Ma stanotte mi hanno rubato la macchina, anche se c'era il cancello elettrico e così abbiano dovuto rinunciare a questo appuntamento».
Roberto Calderoli mangia una banana, imitando il gesto di Dani Alves che ha fatto il giro del mondo come un potente spot contro il razzismo. Ma Calderoli corregge il campione del Barcellona: «L'ho presa piccola, perché la banana non mi piace. La banana te la devi pagare da solo, non con la paghetta che ti diamo quando sbarchi. Ciascuno è pregato di mangiarsi la banana a casa sua». Proposte e provocazioni. Il deputato Gianluca Buonanno, sospeso dalla Camera per aver mostrato una spigola in aula, gira per il pratone con una canna da pesca: appesa c'è una spigola di plastica che ha la faccia di Laura Boldrini. E c'è pure la didascalia, casomai qualcuno avesse dubbi: «La Boldrini più che una spigola è uno scorfano. Dovrebbe fare la presidente della Camera in Corea del Nord». I militanti lo indicano con il passaparola e ridacchiano divertiti, poi si concentrano di nuovo sulla kermesse. È la prima Pontida di Salvini segretario, dopo un quarto di secolo, e il barbuto leader sembra cavarsela con disinvoltura. Chiama sul palco i «venetisti» appena usciti dalla galera. Distribuisce un sonoro vaffa alla Fornero e ironizza su Renzi: «Non fate così - afferma rispondendo alla folla che lo acclama - altrimenti l'altro Matteo, il megalomane di Firenze, pensa sia per lui». Poi si rivolge a Grillo: «Grillo non mi fa paura. Anzi vorrei fare un confronto con lui. Io gli contesto due errori: non dice di uscire dall'euro anche se i suoi elettori lo vorrebbero e ha cancellato il reato di immigrazione clandestina».
I palloncini volano in cielo, le cornamuse bergamasche commemorano chi non c'è più, Umberto Bossi se la prende con Prodi: «Ha portato via il Tfr alle imprese. Quella è la chiave di volta. Dobbiamo difendere le nostre imprese». E poi c'è il federalismo fiscale: «È passato in aula, ma l'hanno messo da parte». Il vecchio capo va avanti a lungo. Forse, troppo a lungo. Il pratone borbotta, poi qualcuno alza il volume: «Basta». Maroni è più sintetico: «In Lombardia abbiamo tolto i ticket sui farmaci agli ultrasessantacinquenni e il bollo sui ciclomotori, presto ci sarà il referendum per l'autodeterminazione. Come in Veneto». Salvini chiude annunciando il suo sbarco in Sicilia: «Domani (oggi, ndr) sarò ad Augusta. Dobbiamo liberare il Sud». Almeno da qui al 25 maggio. Poi ognuno andrà per conto suo.
(Il Giornale) 

domenica 4 maggio 2014

Pontida, Salvini: "Usciamo dall'Euro e liberiamoci dalla Merkel"

"Quella di oggi è la prima Pontida di liberazione dall’euro di una Lega disponibile anche alle istanze della gente del Sud". Così Matteo Salvini ha presentato il mega raduno del Carroccio davanti a migliaia di attivisti Padani. Le parole del segretario federale della Lega sono in chiaro segnale che il Carroccio vuole dare al suo elettorato: battaglia all'Europa e all'Euro. Salvini ha infatti affermato che alla cancelliera tedesca Angela Merkel "preferisco certamente Marine Le Pen che difende prima di tutto i francesi mettendo uno stop all’immigrazione clandestina e alla deriva islamica». Per Salvini «c’è da salvarsi dalla gabbia di matti dell’euro e dalla Merkel che ha massacrato la nostra economia con una moneta sbagliata. Solo così - conclude - si può tornare a lavorare e a produrre". 
Basta euro - Parola d’ordine di quest’ anno è "basta euro" e proprio su questo argomento si concentreranno gli interventi dei tre “governatori” del nord, Roberto Maroni, Luca Zaia e Roberto Cota cui seguiranno Roberto Calderoli e Umberto Bossi prima dell’intervento conclusivo dello stesso Salvini. "Un’altra Europa e possibile", lo slogan che fa da sfondo al palco e dal quale i dirigenti leghisti lanceranno i loro appelli affinché, come dice lo stesso Salvini "ci si liberi dalla gabbia di matti che sostengono l’euro. Solo così - spiega - si potrà tornare a produrre e a lavorare". Sul palco con Slavini anche alcuni dei secessionisti veneti che erano stati arrestati qualche settimana fa. Salvini infine, in collegamento a In Mezz'Ora di Lucia Annunziata ha ribadito al Berlusconi, anche lui ospite durante la diretta, che la Lega ha una ricetta "diversa da quella di Forza Italia per l'Europa. Noi stiamo con la Le Pen, gli azzurri invece sono nel Ppe e quindi con la Merkel". 
da Libero Quotidiano