venerdì 2 maggio 2014

Oltre mille arrivi in un giorno. Pozzallo scoppia e il sindaco scrive a Renzi: «Vieni a vedere»

Durante la notte arrivano in 320, tutti eritrei salpati dalle coste libiche per raggiungere l’Europa attraverso l’Italia, ma il grosso arriverà in giornata con più di mille nuovi arrivi.
Pozzallo però scoppia e attraverso il sindaco Luigi Ammatuna lancia un drammatico appello al Governo, chiedendo in una lettera al premier Matteo Renzi di venire a «constatare in prima persona l’alta criticità del momento». Perché Pozzallo «ormai - sottolinea il primo cittadino - è una cittadina allo stremo».
«Solamente nella giornata di oggi -spiega il sindaco del centro del ragusano - a Pozzallo sono sbarcati 1.017 immigrati. Nel nostro centro sono già stipati oltre 400 migranti, che sono più del doppio della capienza consentita. Noi non ce la facciamo più, la situazione è davvero insostenibile e alla luce delle previsioni sugli arrivi nell’Isola nei prossimi mesi, rischiamo di andare incontro ad una estate drammatica».
Ammatuna non capisce nemmeno perché proprio la sua cittadina sia diventata il centro di raccolta principale degli immigrati ma la cosa, forse, ha a che fare con le metodologie non troppo chiare dell’operazione Mare Nostrum. «Se le navi della Marina li salvano in mare - si chiede esasperato il sindaco - perché poi ce li portano tutti qui e non li distribuiscono in altri porti del Mediterraneo? Noi non ce la facciamo più. Chiedo che Renzi e il ministro Alfano vengano a rendersi conto in prima persona».
Intanto, durante gli sbarchi delle ultime ore, altri quattro presunti scafisti sono stati individuati ed arrestati grazie al lavoro dei carabinieri di Modica, della Squadra mobile di Ragusa e della Guardia di Finanza di Pozzallo. Si tratta di tre tunisini ed un siriano. I tre tunisini, giovanissimi, hanno 18, 21 e 22 anni, mentre il presunto scafista siriano ne ha 35. Particolare allarmante, gli scafisti sarebbero dei recidivi. Controllate le loro generalità, infatti, gli investigatori hanno constatato che uno di loro era già stato fermato più volte in Italia. Tornato ripetutamente in libertà, l’uomo avrebbe cominciato, o ripreso, ad organizzare i cosiddetti viaggi della disperazione. Che peraltro risultano lautamente pagati. Dal controllo dei telefonini dei quattro arrestati, infatti, i poliziotti hanno trovato sms di conferma dei pagamenti elettronici ricevuti per la traversata.

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