giovedì 24 dicembre 2015

Dal Veneto a tutti un augurio di Buon Natale


Marano Vicentino. 41enne seguita e palpeggiata da un nomade. Identificato il maniaco


L’ha adocchiata, l’ha seguita e l’ha avvicinata. Quindi l’ha palpeggiata e solo l’immediata reazione della vittima, che è schizzata via come un fulmine, l’ha salvata da chissà cos’altro.
E’ già stato individuato il responsabile del grave episodio avvenuto ieri mattina in via Aldo Moro a Marano Vicentino.
Si tratterebbe del nomade A.I., 21enne residente a Santorso, già ‘schedato’ negli archivi delle forze dell’ordine.
I fatti.
Secondo il racconto della vittima, che ha presentato denuncia alla Polizia Locale Alto Vicentino, il nomade l’avrebbe improvvisamente palpeggiata da dietro mentre la donna camminava sul marciapiede verso il centro di marano. Dopo averlo apostrofato in malo modo, la 41enne ha proseguito il cammino, ma accortasi di essere ancora seguita dal giovane, si è rifugiata dentro un bar, sperando di far desistere il ragazzo dal continuare a seguirla. Il nomade invece ha atteso la sua vittima all’esterno e quando lei ha ripreso il cammino, ha ricominciato a seguire i suoi passi. La donna ha quindi chiesto aiuto al gestore di un altro esercizio commerciale, il quale ha chiamato la Polizia Alto Vicentino. All’arrivo degli agenti, il giovane si era già dileguato facendo perdere le tracce. E’ stato quindi grazie alla precisa descrizione che la donna ha fornito del 21enne che gli uomini del comandante Giovanni Scarpellini hanno identificato l’autore delle molestie. Si tratterebbe di un giovane nomade di 21 anni, A.I., residente a Santorso, già segnalato per fatti analoghi e conosciuto alle forze dell’ordine. Questa mattina il ragazzo è stato rintracciato dagli agenti e informato delle indagini a suo carico.
Altovicentinonline

martedì 22 dicembre 2015

Vicenza. I migranti condannati per l’aggressione ai carabinieri sono già spariti



Fuori dal programma di protezione e liberi di andare dove vogliono. Dopo essere stati arrestati venerdì pomeriggio per avere aggredito due carabinieri, e il giorno seguente avere subito il processo per direttissima a cui si è aggiunto l’allontanamento firmato dal prefetto, ieri i nove profughi del Gambia, richiedenti asilo politico, sono stati allontanati dall’albergo di Cesuna che li ospitava.
IL PROVVEDIMENTO. Il provvedimento che ha revocato ai nove migranti la «protezione di accoglienza» è stato notificato ieri alle 15.30 dai carabinieri che sono saliti sull’Altopiano all’ex albergo Tina, la struttura gestita dalla cooperativa sociale Ecofficina Educational, che li aveva presi in carico. Un atto che priva gli stranieri di vitto, alloggio e di qualsiasi tipo di assistenza. Di fatto possono rimanere in Italia, almeno fino a quando riceveranno risposta alla loro richiesta di asilo politico avanzata alla commissione di Verona, ma nessuna cooperativa potrà riceverli.
Matteo Bernardini (GdV 22.12.2015)

Schio. Katana e pistola nella casa dei nomadi che risiedono in alloggio Ater.




SCHIO. A seguito del furto in un’auto di due anziani parcheggiata davanti al cimitero di Pievebelvicino, la polizia locale Alto Vicentino è riuscita a risalire, grazie ai filmati, ai probabili autori del colpo, una coppia di nomadi che risiede in un alloggio Ater di Schio. Perquisiti, gli agenti hanno trovato una katana e una pistola senza tappo, materiale sequestrato.

M.Sar. (GdV 22.12.2015)

giovedì 17 dicembre 2015

Arzignano (VI). «L’operaio era pronto per la Jihad»




Secondo la Direzione distrettuale Antimafia Arben Suma era pronto ad arruolarsi nella jihad e combattere per il Califfato. A metterlo nero su bianco è la richiesta con cui la Dda di Venezia chiede al tribunale di Vicenza l’applicazione della misura di “sorvegliato speciale” nei confronti del 30enne operaio macedone residente ad Arzignano e del ritiro del suo passaporto. Le accuse nei suoi confronti sono di apologia del terrorismo e di istigazione all’odio razziale.
«Gli elementi raccolti - scrivono gli inquirenti Antimafia e Antiterrorismo - hanno consentito di documentare il prossimo arruolamento di Suma nello Stato Islamico e la sua disponibilità a commettere atti di terrorismo sul territorio nazionale in adesione ai principi della propaganda jihadista».
Ad accelerare il proposito di Suma di aderire alla “guerra santa” avrebbe contribuito l’arresto di Samet Imishti. (...)
Matteo Bernardini (GdV 16.12.2015)

sabato 5 dicembre 2015

Minacce islamiche alla sindaca Olivo: «Meriti di morire»


“Devi morire”. La minaccia è arrivata al primo cittadino di Romano,Rossella Olivo, dopo le polemiche sul concerto etnico tenuto lo scorso anno nell’istituto comprensivo.
Il sindaco, come noto, si è opposto pubblicamente al concerto organizzato dalla dirigenza della scuola, che ha visto la quasi esclusiva esecuzione di canzoni straniere, con quasi la metà dei brani di origine araba ed africana eseguiti dai circa 500 alunni iscritti alla scuola media “Monte Grappa”. Il tutto è avvenuto in due tempi, davanti a circa mille genitori e parenti rimasti completamente basiti dalla scelta musicale che non ha rispettato nemmeno mezza virgola della tradizione natalizia nostrana.
Scoppiato il caso, il sindaco ha scelto di postare sul suo profilo Facebook la foto dell’articolo del nostro Giornale nel quale spiegava la sua contrarietà alla scelta fatta dalla dirigenza scolastica ed esprimeva pubblicamente la propria preoccupazione circa la possibilità che quest’anno il tradizionale concerto natalizio possa essere annullato proprio in seguito alle polemiche. (...)
Francesca Cavedagna (GdV)

venerdì 4 dicembre 2015

Schio (VI). Quando i barboni saremo noi

Si sente sempre dire: ‘Quando i profughi eravamo noi’. Ma quando si vedono due signori italiani, un uomo e una donna che non si conoscono, né vecchi né giovani, che non chiedono la carità a nessuno, intenti a frugare tra i resti della frutta del mercato del mercoledì, forse è il tempo di chiedersi: ‘Quando i barboni saremo noi’?
Accade a Schio, sotto gli occhi smaliziati degli ambulanti che stanno mettendo via la mercanzia nei loro furgoni. ‘Stiamo qui a litigare – ci dicono – su dove alloggiare in comodità i profughi e poi gli italiani come noi non hanno di che vivere’. E indicando i due barboni un venditore racconta: ‘Prima l’uomo si è avvicinato alla donna, che raccoglieva frutta per terra, per cercare dentro ai sacchi dei rifiuti qualcosa da mangiare, e lei l’ho sentita dire: ‘Vai via, qua è è mio’. Ecco cosa è diventata l’Italia’.
Ma.Bo. (Altovicentinonline)