sabato 12 marzo 2016

Zaia e l'immigrazione: "il sistema della Giustizia messo in crisi dal buonismo"



"La gestione confusa e buonista del problema immigrazione sta mettendo in crisi non solo i territori, ma anche uno dei cardini della vita di un paese, come il sistema della giustizia. E’ bene che l’Italia si interroghi sul fatto che possa essere sufficiente il pronunciamento di una commissione autorevole, il cui diniego si esprime sulla base di documenti e della storia personale del richiedente. Anche in questo caso va snellita la burocrazia, perché non si diventa profughi per ricorso”. 
Lo dice il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, intervenendo sulle questioni legate al forte aumento dei ricorsi da parte degli immigrati ai quali è stato negato lo status di rifugiato e ai problemi che ne derivano per il funzionamento della Giustizia.
“Bisogna evitare –dice Zaia - la beffa di migliaia di persone che ricevono un diniego, ma ricorrendo ottengono almeno un anno di ulteriore permanenza con relativo costo di 35 euro al giorno, e l’intasamento delle aule di giustizia, dove lavorano Magistrati paurosamente sotto organico, e degli studi legali”.
“Il colmo – aggiunge il Governatore – è poi che questa sorta di garantismo buonista, poco razionale e molto ideologico, finisce per colpire i profughi veri che, dopo essersi visti riconoscere lo status, vengono di fatto gettati in strada senza arte né parte e senza più quei 35 euro al giorno che invece continuano a essere riservati ai 2 terzi dei richiedenti che non ne hanno diritto in quanto immigrati economici, ma che hanno fatto ricorso”.
“Per volersi occupare di tutti – conclude Zaia – si finisce per trascurare i bisognosi veri. Questo è ingiusto e grave. Questa è la differenza tra buonismo e solidarietà”. 
Regione Veneto

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