lunedì 21 agosto 2017

BARCELLONA «Ennesima strage di infedeli»

Ennesima strage di "infedeli" occidentali: questa volta è toccata a Barcellona. Nonostante l'impossibilità di negare la matrice religiosa islamica, il politically correct e il dialogo interreligioso con l'islam fortemente voluto da papa Francesco, come da copione, non pochi opinionisti hanno tentato di minimizzare la mattanza con il vetusto refrain dei soggetti frustrati, squilibrati, psicopatici e disadattati. Non comprendere, o meglio, fingere di non capire che è sin dalla notte dei tempi dalla fondazione dell'Islam che i fedeli di Allah cercano con tutti i mezzi prescritti dal Corano di conquistare e sottomettere gli infedeli, è a dir poco pietoso. Eppure, basterebbe leggere gli innumerevoli versetti del Libro vergato da Maometto che incitano alla guerra santa, alla conversione forzata e alle teste mozzate, per rendersi conto che il Corano non è quel libro dei sogni decantato dagli "idealisti" del Dio uno, nessuno e centomila. Ma venendo al macello di Barcellona, pochi ricordano che nel febbraio di quest'anno, nella città catalana scesero in strada centinaia di migliaia di persone al grido «Basta scusa: accogliamo subito i rifugiati». Perno, la sindaca comunista di Barcellona Ada Colau, se ne uscì fuori con uno sconsolato «Vorremo accogliere i rifugiati, ma lo Stato spagnolo non ce lo consente». Azioni e parole che, a distanza di sei mesi suonano con una tremenda beffa.
Gianni Toffali - lettera al direttore de Il Giornale di Vicenza

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