lunedì 30 novembre 2015

Thiene. Le donne islamiche: «L’uomo può tutto. Ce lo impone il Corano»

Le scorgi appena sgattaiolare via alla chetichella, in un fruscio di vesti colorate e chador. Tengono gli occhi bassi, soprattutto in presenza di uomini. Sanno di essere osservate, sempre, dai loro mariti, padri, figli, fratelli. Le lasciano all’ingresso della scalinata esterna che conduce alla sala a loro riservata, sopra il centro islamico di via del Rosario a Thiene e, finito il sermone, le attendono in auto per far ritorno a casa, l’unico luogo dove una donna musulmana può finalmente sollevare lo sguardo e abbandonare il velo, nella limitata libertà delle sue quattro mura. L’imam delle comunità islamiche del Veneto Kamel Layachi, tuonando contro le nefandezze dell’Isis durante la preghiera di venerdì, ha voluto ritagliare uno spazio anche per la delicata e sempre attuale condizione femminile nella cultura e nella religione musulmana, ammettendo che sì, «esistono alcuni casi di famiglie distrutte dalla violenza» e che quella domestica è da ripudiare e condannare come i delitti commessi dai terroristi. (...)
G.AR. (GdV 29.11.2015)

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