giovedì 21 gennaio 2016

Profughi, Schio e Montecchio al prefetto: "la carta d'identità prima dell'esito della Commissione è un problema"


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Per conoscenza inviamo la lettera che i Sindaci di Schio e di Montecchio Maggiore hanno inviato al Prefetto e ai Comuni dell'ULSS in merito alla circolare n. 4102 dell'8 ottobre 2015 che ribadisce l'obbligo dell'iscrizione all'albo anagrafico dei richiedenti asilo dopo tre mesi di domicilio sul territorio comunale.
Nella lettera i Sindaci presentano al Prefetto le problematiche derivanti dal rilascio della carta d'identità che avviene di fatto prima che la Commissione, chiamata ad analizzare le condizioni per riconoscere lo status di rifugiato, abbia svolto e concluso la propria valutazione.
C'è infatti la possibilità che la persona iscritta in anagrafe, con le generalità riportate dalla foto-segnalazione fatta al suo arrivo, di fronte alla Commissione rilasci generalità diverse.
Nel caso in cui la persona non torni poi presso gli uffici anagrafe per effettuare la rettifica e la correzione delle generalità, il Comune non può procedere ad annullare la precedente carta di identità e ad emettere un nuovo documento.
I Sindaci sottolineano che questo può favorire la circolazione sul territorio nazionale di soggetti con più documenti di identificazione, autentici, ma diversi tra loro; eventualità che, in questo momento particolarmente sensibile sotto l'aspetto della sicurezza, non è di poco conto.
Un'altra conseguenza, che rischia di pesare molto sulle risorse comunale è anche la seguente
Coloro che approfittano di questo stratagemma devono essere denunciati per rilasciata falsa generalità e hanno l'obbligo di non lasciare il territorio nazionale, in quanto si deve attendere il “giudicato” della denuncia. In questo caso, se anche la Commissione avesse rigettato lo status di rifugiato, la persona non potrebbe essere allontanata e, di fatto, avendo dovuto i Comuni concedere la residenza, se ne devono anche fare carico, considerato che difficilmente queste persone hanno una loro autonomia economica.
I Sindaci a fronte di tutto ciò chiedono: un controllo sulle procedure al fine di garantire la sicurezza del territorio; di attuare un meccanismo che possa mettere in rete gli uffici dei Comuni e le strutture incaricate delle verifiche per il riconoscimento o meno dello status di rifugiato.
Comune di Schio

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