lunedì 12 dicembre 2016

Arsiero (VI). "Autista razzista": Profugo scrocca viaggio sul bus

Sale sul bus senza biglietto e alla richiesta dell'autista di pagare il ticket, si infuria e lo accusa di essere razzista. Un episodio avvenuto ad Arsiero, dove un gruppetto di richiedenti asilo ospitati a Tonezza, doveva fare rientro nella struttura e per farlo ha optato per un bus della Stv (Società trasporto viaggiatori di Vicenza). Una volta salito a bordo, l'autista non ha esitato a controllare anche i biglietti, di cui però erano sprovvisti. In particolare uno, dopo essere stato invitato a pagare la tariffa, è andato su tutte le furie, ricordando all'impiegato pubblico di «non essere il padrone dell'Italia», accusandolo di «essere un razzista» e di voler perfino «chiamare i carabinieri», gridando e inscenando una specie di pantomima sul mezzo, registrata con i cellulari da altri passeggeri che hanno confermato la versione.
L'autista ha provato ad insistere, ma vedendo che la situazione stava prendendo una brutta piega, ha optato per salvaguardare la sicurezza degli altri viaggiatori. «L'autista è stato costretto a desistere – spiegano da Stv - perchè la persona che non voleva pagare il biglietto teneva un atteggiamento conflittuale. C'era il pericolo che la situazione degenerasse e l'autista aveva l'obbligo di garantire innanzitutto la sicurezza dei passeggeri che stava trasportando, oltre che la sua. Per questo ha mantenuto la calma durante tutto il tragitto, nonostante le continue offese lanciate dal giovane immigrato. Grazie all'autista e al suo self control non ci sono state conseguenze peggiori. Una “calma” che però è costata la gratuità per un passeggero».
«Alla fine il solerte autista - considera Alex Cioni, portavoce del comitato Prima Noi - ha dovuto cedere e regalare il viaggio ai baldi giovanotti che allegramente e soddisfatti di aver fatto valere i propri diritti di poveri rifugiati africani, sono tornati nella loro residenza di montagna per accomodarsi al tavolo e profittare della cena pagata dai contribuenti italiani. Pochi giorni fa la stessa cosa è accaduta in stazione dei treni a Schio ma stavolta ha vinto, pare, l'inflessibile determinazione del controllore».
Silvia Dal Ceredo (GdV)

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