sabato 8 ottobre 2016

Capannoni per i profughi in zona industriale? Insorgono Lega Nord e Vicenza ai Vicentini

Di seguito le prese di posizione del segretario cittadino della Lega Nord Matteo Celebron e di Alessandro Cegalin, Portavoce di Vicenza ai Vicentini sull'ipotesi del prefetto di mettere a disposizione alcuni capannoni dismessi in zona industriale per l'arrivo di nuovi profughi
“Quanto sta accadendo sul tema migranti è vergognoso. Prima gli hanno sistemati in hotel, poi negli appartamenti e adesso nei capannoni. Mancano solo i campi profughi a cielo aperto e poi possiamo ufficialmente dichiaraci la nuova Calais. Il problema sta a Roma ma nessuno dei nostri amministratori politicamente vicini al Governo, tantomeno il Sindaco di Vicenza nonché Presidente di Provincia e presidente UPI, hanno mai mosso un dito.
Questa non è accoglienza, è schiavismo, e chi lo sostiene è complice del sistema”. Dure le parole del segretario cittadino della Lega Nord Matteo Celebron per commentare l’ipotesi di utilizzare un capannone dismesso in zona ovest per l’arrivo di nuovi richiedenti asilo. Chiaro il riferimento a Calais, noto anche come “Giungla”, un campo profughi a cielo aperto che si trova nel nord della Francia, diventato il simbolo del degrado e dell’inefficienza europea nel gestire i migranti.
“Non smetterò mai di denunciare il business dell’immigrazione - afferma Celebron. Hotel, appartenenti e adesso anche capannoni dismessi, diventano vere e proprie macchine da soldi per chi gestisce l’arrivo dei migranti. E’ chiaro e lampante che il continuo flusso di queste persone sta ingrassando i portafogli di qualcuno, il caso di mafia capitale ne è l’esempio”.
“Sono stanco - continua il segretario del carroccio - sentir dire che a parole Variati è contrario all’arrivo, salvo poi accettare i migranti senza battere ciglio. La soglia di tolleranza in città e provincia e satura da tempo. Campo Marzo ogni giorno pullula di nulla facenti che rafforzano le fila dello spaccio di droga. Sarebbero questi i personaggi che fuggono dalla guerra?”.
“E’ vero che il fenomeno non è solo locale - continua Celebron - ma va anche precisato che esistono fior fior di esponenti espressione della maggioranza che governa il Paese. Dove sono parlamentari del PD vicentino? Achille Variati, Presidente dell’Unione delle Province Italiane cosa ha prodotto fino ad oggi? Nulla, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Le soluzioni ci sarebbero, basta solo avere la volontà di attuarle. Variati - conclude Celebron - vuole iniziare un percorso concreto per il blocco degli arrivi? Sottoscriva il documento presentato dai governatori di Liguria, Lombardia e Veneto”.
Alessandro Cegalin, Portavoce di Vicenza ai Vicentini invece afferma che:
Delirante. Altro aggettivo non ci viene in mente per definire la situazione dell’ accoglienza in città. La decisione della prefettura di creare un centro di accoglienza(HUB) per 80 immigrati in un capannone in via del Commercio, a ridosso della Fiera e delle attività industriali della città segna, a nostro avviso, il passo definitivo che certifica la totale impotenza del Prefetto nel controllo dell’ arrivo indiscriminato di migranti in territorio vicentino. E quel che veramente ci fa infuriare è che ancora non ci si vergogni ad attribuire all’ “emergenza” il disastro in atto. Non ci si prenda in giro. Non si insulti l’ intelligenza dei cittadini. La parola giusta è “incapacità”! Meglio, menefreghismo riguardo alle conseguenze del proprio operato. Che Roma da tempo non sia più in grado di prevedere la portata dei flussi di arrivi e di programmarne la distribuzione in territorio nazionale è cosa nota. Che il Prefetto, quindi, parli di “improvvise” difficoltà legate all’ ultimo arrivo di 190 immigrati e di essersi rassegnato a programmare alla giornata, è fatto gravissimo. O intende imputare la sostanziale ed evidente assenza di programmazione preventiva alla mancata collaborazione dei sindaci della Provincia? Bell’ esempio di coerenza: prima si arroga la totale responsabilità e facoltà di decisione nello smistamento degli pseudo-profughi (solo il 10%ha realmente diritto di asilo), infischiandosene delle giustificate proteste degli amministratori locali, e poi li indica come prima causa del disastro accoglienza.
Vicenza ai Vicentini sostiene che l’ operato del Prefetto, riassumibile ormai in soluzioni improvvisate e di fortuna, stia pericolosamente incrinando il rapporto tra Prefettura e Sindaci, tra Stato e territorio, e cosa ancor più grave, quello tra popolazione ed Istituzioni spargendo il seme del rifiuto e dell’odio nelle nostre comunità violentate ed esasperate. Siamo altresì convinti che i cittadini abbiano perfettamente capito che gli unici responsabili del disastro-accoglienza e dei problemi ad esso correlati siano il Prefetto e le varie cooperative ed operatori privati che lucrano biecamente sulla pelle dei migranti. Lo stesso Prefetto che si permette di dichiarare che “il terzo mondo siamo noi” : lo consideriamo un vero e proprio insulto, che rispediamo al mittente a nome di tutti i vicentini che condividono e sostengono le posizioni e l’ azione di Vicenza ai Vicentini e dei comitati che combattono per una società realmente civile, rispettosa della volontà della comunità.
Da Vicenzapiù

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