lunedì 31 ottobre 2016

Referendum e profughi, il grido unico della Lega Nord di Vicenza: "No a Renzi"

"Sono temi collegati". Così il Commissario Provinciale Franco Manzato nella sua introduzione. La Lega Nord di Vicenza, dopo i contrasti interni con l'ex segretario Antonio Mondardo e il successivo commissariamento, serra le fila in vista del referendum costituzionale del 4 dicembre. "Abbiamo organizzato oltre 50 eventi in tutto il vicentino - spiega Erik Umberto Pretto, il Coordinatore Provinciale del Comitato per il NO - più incontri di tutti sia in Veneto che in Lombardia". Il Comitato lo hanno chiamato "Donne e uomini liberi votano No"; e il messaggio che dalla sede di via dell'Oreficeria vogliono far chiaro da subito è la loro battaglia contro il Partito Democratico e il premier Matteo Renzi: "loro hanno denari, noi abbiamo la gente".
C'era anche il presidente del Consiglio regionale Roberto Ciambetti, che ha provato ad entrare nel merito di alcuni aspetti della riforma, a partire dalle ridefinite competenze di Stato e Regioni, ma anche da parte sua arrivano bordate alla controparte: "il Pd usa solo slogan e sta utilizzando la Rai in modo vergognoso".
Anche il Senato composto dai rappresentanti degli enti locali non piace agli esponenti del Carroccio, "e non è vero che gli stipendi dei consiglieri regionali saranno dimezzati, la gente ascolta troppo Renzi".
Si torna sempre lì, il no alla riforma è un chiaro desiderio di mandare a casa il presidente del Consiglio.
Lo stesso intento di sinistra radicale, Movimento 5 Stelle, Anpi: le posizioni sul referendum sono più o meno le stesse, facciamo notare:
"Hanno capito anche loro che è messa in discussione la democrazia" la risposta.
A dare man forte ci sono anche l'assessore regionale Manuela Lanzarin e i parlamentari vicentini, Erika Stefani, Mara Bizzotto e Filippo Busin, oltre ad altri esponenti dalla Provincia:
"è un passo indietro rispetto alla riforma 2001, è una riforma a risparmio zero a medio lungo termine, il risparmio lo spendiamo in una settimana per i profughi...".
Ecco, in cattedra sale il cavallo di battaglia leghista, in piena emergenza profughi e di "bombe sociali sul territorio". Il dito è puntato contro il Prefetto di Vicenza e gli occhi rivolti verso Dueville: nei prossimi giorni potrebbero arrivare proteste eclatanti, in stile Goro e Gorino.
La sala della Lega è tappezzata di manifesti del No a Renzi, e il 12 novembre sono pronti i motori dei pullman per la protesta di Firenze.
Il referendum in "salsa verde" è chiaro che sarà un voto sul "RefeRenzium".
 Di Edoardo Andrein (Vicenzapiù)

Nessun commento:

Posta un commento