domenica 13 luglio 2014

Zaia a fianco di Coldiretti contro "l'invasione" del riso asiatico


“Aderisco con tutta la forza e la convinzione possibili alla protesta della Coldiretti contro l’ennesimo attentato alla tipicità dei prodotti agricoli, in questo caso il riso, e contro la scellerata libera circolazione addirittura senza dazio, di produzioni asiatiche prive di qualsiasi tracciabilità, che rappresentano un grave problema di qualità e anche, lasciatemelo dire, dal punto di vista della salute”.

Lo ha detto oggi il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, incontrando una delegazione di Coldiretti Veneto guidata dal direttore regionale Pietro Piccioni che, nell’ambito di un’iniziativa nazionale, sta protestando oggi contro il massiccio ingresso di riso asiatico (quello cambogiano ha avuto un aumento di importazioni del 360% nel 2014) nel mercato italiano. In questa situazione, secondo Coldiretti, si sono anche moltiplicati i pericoli per la salute, tanto che il sistema rapido di allerta europeo ha effettuato quasi una notifica alla settimana per riso e derivati provenienti dall’Asia con presenza di pesticidi non autorizzati e assenza di certificazioni sanitarie.
“E’ un problema serio da affrontare con serietà e celerità, sia a livello comunitario che nazionale – ha detto Zaia – e non sarebbe male che si usassero le forze dell’ordine più per cacciare queste porcherie che arrivano da fuori che per rincorrere pensionati che lavorano nei vigneti”.
“Il semestre italiano di presidenza europea – ha incalzato il Governatore del Veneto – deve adoperarsi con urgenza perché Bruxelles attivi la clausola di salvaguardia che ogni Stato può chiedere in questi casi, pena il perpetuarsi di una concorrenza spregiudicata a tutto scapito del Made in Italy e delle migliaia di agricoltori che coltivano riso buono e di qualità tracciata, etichettata e garantita, come nel caso delle 120 aziende venete che gestiscono 3 mila ettari di risaie e contribuiscono in qualità e in quantità alla produzione nazionale”.
”Siamo al fianco della Coldiretti – conclude Zaia – nel porre con tutta la forza la questione del valore identitario del prodotto e della sicurezza alimentare e nel ricordare al sempre più distratto burosauro europeo l’irrinunciabilità della tracciabilità, dell’etichettatura e della tipicità dei prodotti”.

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