lunedì 6 ottobre 2014

Tosi scrive a Renzi: restituisci le tasse evase ma recuperate dai Comuni

In una lettera al premier, il sindaco di Verona chiede di concedere agli Enti Locali tutte le maggiori imposte riscosse grazie alle loro "segnalazioni qualificate"
Restituire ai Comuni le imposte derivanti da «segnalazioni qualificate» degli Enti locali. Lo chiede il sindaco di Verona, Flavio Tosi, in una lettera inviata a Matteo Renzi.
Tosi chiede «che venga emanato con tempestività» il decreto del ministero dell'Interno, di concerto con il ministero dell'Economia, che «nell'ambito dell'implementazione delle azioni di contrasto all'evasione fiscale, come preannunciato dal Suo Governo, confermi anche per i prossimi anni le norme che consentono ai Comuni la restituzione del 100 per cento delle maggiori imposte riscosse, derivanti dalle "segnalazioni qualificate" degli Enti Locali. Da alcuni anni - prosegue la lettera - il Comune di Verona, come altri centinaia in Italia, svolge una imponente attività di contrasto all'evasione fiscale. L'obiettivo di realizzare maggiori strategie a livello locale per contrastare vari fenomeni sottoposti ai controlli del Comune ed individuare soggetti anche sconosciuti al fisco, vede in prima linea vari settori tra cui la Polizia Municipale e il Ced-Informatica, attraverso l'analisi incrociata di numerose banche-dati integrate, l'altissimo livello di informatizzazione oggi attuato e il contestuale controllo del territorio costante e approfondito da parte degli agenti ed ufficiali». L'attività, continua il documento, «è stata implementata, peraltro, anche grazie alle varie disposizioni emanate dal direttore dell'Agenzia delle Entrate. I Comuni sono stati messi perciò in condizioni di effettuare, con efficienza ed efficacia, le attività istruttorie necessarie a predisporre le "segnalazioni qualificate", al fine di garantire un adeguato sviluppo del processo di partecipazione degli Enti Locali all'accertamento dei tributi statali per potenziare l'azione generale di contrasto all'evasione». All'incremento del numero di segnalazioni tra il 2011 e il 2014, conclude Tosi, «non è però seguito il conseguente riconoscimento all'Ente locale segnalante, della quota di compartecipazione delle maggiori imposte riscosse a seguito dei citati accertamenti su cittadini evasori».

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