domenica 29 settembre 2013

Altavilla, le fiaccole della Lega Nord fanno sparire le lucciole

Un centinaio di persone ha partecipato ieri sera alla marcia fino a Montecchio contro la prostituzione indetta dalla Lega Nord. L'on. Bizzotto: «Chi è qui rappresenta una massa che è silenziosa ma che preferisce delegare a chi scende in strada».
Poche fiaccole anti-lucciole, ma bisogna riconoscere ai sindaci ieri sera una piccola vittoria: lungo la Regionale 11 tra Montecchio Maggiore e Altavilla non c'era neanche una prostituta. Sono stati un centinaio gli aderenti alla marcia contro la prostituzione, organizzata dalla Lega Nord, per promuovere il referendum di abrogazione di parte della legge Merlin. In prima fila i primi cittadini dei quattro Comuni: Milena Cecchetto di Montecchio, Claudio Catagini di Altavilla, Stefano Giacomin di Creazzo e Marilisa Munari di Sovizzo, accompagnati dalla senatrice Erica Stefani e dall'eurodeputata Mara Bizzotto. Accanto a loro residenti che hanno dichiarato senza mezzi termini di essere «stanchi di dover vedere ogni sera, ogni giorno degli spettacoli poco piacevoli soprattutto per i nostri figli. È una questione di decenza». Assente, per impegni, il sindaco di Mogliano Veneto e promotore della proposta referendaria, Giovanni Azzolini. Sebbene non ci sia stata larga adesione, i manifestanti non si sono certo persi d'animo: «Difficilmente la gente si espone pubblicamente - hanno ribadito i sindaci - per un argomento così difficile e delicato». E se l'iniziativa aveva come obiettivo quello di sensibilizzare la gente e spingerla a firmare per il referendum, il pensiero è anche andato alle prostitute. «Vogliamo trovare una soluzione anche per loro. C'è sfruttamento perché oggi in Italia non c'è una legge - ha detto Cecchetto - Secondo la commissione Affari sociali della Camera, le prostitute in Italia sarebbero dalle 50 mila alle 70 mila».  «È inutile negarlo - ha aggiunto Giacomin - la prostituzione su strada c'è e coinvolge la famiglie. Il mondo politico nazionale deve muoversi e noi tutti dobbiamo fare massa critica per spingerli a legiferare». Anche paesi come Sovizzo, sfiorato dal problema, ne paga le conseguenze, come ha osservato Munari: «Il nostro territorio è coinvolto per il disturbo e per i luoghi dove si appartano prostitute e clienti. Ci devono dare degli strumenti appositi per agire, oggi siamo nella terra di nessuno». 
Antonella Fadda (GDV)

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