sabato 21 settembre 2013

"MA CHE FIGURA DI M..." Pd, assemblea da comiche E vorrebbero governare...


Triste fine dopo due giorni di scontri su regole e date: niente quorum, deciderà la "solita" direzione il 27. 
"Ma che figura ci facciamo?". Pippo Civati è una furia. Il Pd è nel caos. L'Assemblea Nazionale decide di non decidere. Prima sono state approvate le nuove regole proposte dalla commissione per il congresso e contenute in un documento in forma di raccomandazioni. Poi l'Assemblea è stata sospesa a causa di un durissimo scontro sulle modalità di voto e sul cambiamento dello statuto. Il documento era stato approvato con 378 sì, 74 no e 24 astenuti. Dopo settimane di discussioni, ipotesi e scontri sulle regole e le date del congresso del partito, nel Pd sembrava che regnasse un pò di calma e soprattutto di chiarezza. Invece di fatto è saltato tutto. Così i lavori si sono chiusi con un flop clamoroso e con una bozza per un nuovo calendario. La road map prevede l'8 dicembre le primarie per eleggere il segretario, il 27 settembre la direzione nazionale dovrà approvare il regolamento e fissare all'11 ottobre il termine per presentare le candidature. Il motivo dello stop è la mancanza del "quorum". Per modificare servono 471 voti, ma i delegati in sala (compresi i contrari) sono 476. Nel regolamento è previsto anche che il candidato alla presidenza del Consiglio sia scelto attraverso primarie di partito o di coalizione alle quali possano essere candidati, oltre al segretario, anche altri iscritti al Pd. Sono proprio questi i nodi più difficili da sciogliere. Da tempo i renziani chiedono primarie aperte. E così all'assemblea era arrivata una bozza per dare il via a primarie aperte dove possano votare tutti gli iscritti del 2013, senza vincolo di precedenti tesseramenti. Non solo. Sempre nella proposta dei renziani era prevista la possibilità di prendere la tessera anche ai gazebo e di poter aprire il voto per la premirship del Pd anche a tutti coloro che, come alle scorse primarie, dichiareranno di essere sostenitori del Pd e verseranno un contributo sarà di 2 euro. L'altra grande novità che doveva entrare nello statuto era la possibilità di far coincidere la carica di segretario con quella di candidato premier.  
Doppie primarie - Abolire dunque l'automatismo con una competizione per la segreteria, poi un'altra per la premiership. Contestualmente all'articolo 18 si prevede che il candidato alla presidenza del Consiglio è scelto attraverso primarie di partito o di coalizione alle quali partecipano oltre al segretario altri iscritti al Pd. Ora tutte le proposte dovranno essere valutate dalla Direzione Nazionale, che deciderà, da sola, se approvarle o meno. 
"Al fianco di Cuperlo" - Matteo Renzi, è intervenuto durante i lavori e ha spiegato la sua idea di partito: "La crisi non è crisi del modello della destra, cui dobbiamo corrispondere con la nostra proposta. La crisi della politica interpella tutti noi. In questi 20 anni abbiamo governato anche noi, ci siamo stati anche noi. Se non siamo in grado di interpretare il cambiamento è un nostro problema". E aggiunge: "Se dovessi essere sconfitto - ha detto ancora il sindaco di Firenze in corsa per la segreteria del partito - sarei in prima fila, accanto a Gianni Cuperlo".
"Enrico non usare scuse" - Infine il rottamatore parla anche di Letta: "Mi rivolgo a Enrico, che va sostenuto, ma dire che sullo sforamento del deficit-Pil che "compito del governo è farsi carico di un problema che deriva dall'instabilità politica" è ingiusto. È antipolitica. In politica nessuno si prende mai la colpa - ha spiegato il sindaco di Firenze -. Ieri il presidente del Consiglio ha spiegato perché abbiamo sforato i limiti sostenendo che è colpa dell'instabilità. O si ha il coraggio di mettere in discussione il limite del 3%, cosa che fanno anche molti economisti, da Krugman in giù, o si sostiene che ora si rimetteranno le cose a posto e si rientra nel parametro. Sono due atteggiamenti giusti. Non è giusto invece dare la colpa all'instabilità. È questo che crea l'antipolitica, dare sempre la colpa a qualcun altro". 
(da Libero Quotidiano)  

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