giovedì 22 ottobre 2015

Cesuna (VI). Sit-in dei profughi: «Basta pasta. Cibo africano»

VICENZA. Il freddo, le cattive condizioni in cui sono costretti a vivere, i documenti che tardono ad arrivare, ma anche il cibo: «Basta pasta, vogliamo cibo africano». 
Nel pomeriggio in città è andata in scena un'altra protesta da parte di un gruppo di profughi, ospitati all'hotel Tina di Cesuna. Sono scesi dall'Altopiano in 26 e hanno raggiunto gli uffici della Prefettura per far sentire la loro voce. «A Cesuna fa freddo», «Trasferiteci, lì è come un prigione», e ancora «Siamo stanchi di mangiare pasta, dateci cibo africano». Negli uffici di contrà delle Gazzolle si sono vissuti attimi concitati prima del summit con il vice prefetto Marchesiello. 
I giovani migranti, che lamentano anche i lunghi tempi di attesa per avere i documenti, sono stati quindi convinti a tornare in Altopiano, là dove ieri sera si era recato Maurizio Cuppone che ha raccontato così la sua esperienza. «Sono stato da loro ieri sera verso la mezzanotte e mi sono intrattenuto fino all'una circa. A quell'ora erano circa una trentina, seduti attorno a due fuochi improvvisati sul lato della strada. Lamentano assenza di acqua calda e riscaldamento all'interno dell'edificio, l'hotel Tina. Uno di loro ha una gamba seriamente malata». Cuppone, che ha girato anche un video, spiega che «i ragazzi chiedono un incontro con la responsabile della coop che puntualmente ha una scusa per non presenziare». 
GdV 22.10.2015

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