giovedì 29 ottobre 2015

Zaia: Smascherata la bufala della ridistribuzione dei profughi in Europa

“Dovrei essere soddisfatto per aver avuto ragione. Invece sono più preoccupato che mai. La bufala della redistribuzione europea degli immigrati è stata smascherata; è stato smascherato il peso zero del Governo italiano in sede europea; è stato smascherato l’unico razzismo reale sin qui visto, quello di un’Europa solidale a parole ma capace solo di costruire chilometri di filo spinato e di affondare nelle pastoie politico burocratiche ogni ipotesi concreta di soluzione”.
Lo dice il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, commentando il reportage di un quotidiano nazionale, che svela come sia fallito il cosiddetto “Piano Europeo” per la redistribuzione degli immigrati, con solo 90 soggetti partiti dall’Italia in un mese contro le previsioni di 80 al giorno, con sole 525 richieste finora accolte su 40.000 persone che dovevano essere trasferite”.
“Sono le cifre di un fallimento epocale – dice Zaia – e purtroppo anche la prova che Governo e Unione Europea hanno tentato fino allo stremo di nascondere la verità, arrivando a organizzare conferenze stampa ai piedi della scaletta di un aereo con sopra la bellezza di 29 immigrati, che dovevano essere e primi di famosi 40 mila”.
“E’ sconcertante – aggiunge Zaia – dover prendere atto che, mentre io denunciavo la realtà dei fatti passando per bieco razzista, per ben 16 volte nel solo 2015, Italia ed Europa facevano quadrato nel dire che non c’era alcun problema, che invece doveva essere noto da anni e stava deflagrando”.
“Ora che, come tutte le bugie, anche questa è stata scoperta – incalza Zaia – i governanti italiani ed europei mettano velocemente in pista un Piano degno di questo nome.  Difficile, sì – conclude Zaia – ma non impossibile, se solo si fosse capaci di dedicare tutte le energie (soldi, mezzi, aiuti sanitari, alimentari e allo sviluppo, il volontariato) a un obiettivo positivo e di lungo termine. Di certo impossibile se il problema continuerà ad essere affrontato, per modo di dire, con trattive di basso profilo per dare o avere la cosiddetta flessibilità in più sui conti degli Stati. E’ triste. Molto triste”.
Regione Veneto 

Nessun commento:

Posta un commento