giovedì 4 dicembre 2014

Lega Nord: “L’Imu colpisce ancora, nel mirino i terreni agricoli incolti”

Quando si tratta di Imu non c’è limite al peggio in Italia. E’ infatti in arrivo una pesante stangata che andrà a colpire i proprietari (non agricoltori) di terreni agricoli per i Comuni montani collocati sotto i 600 metri rispetto al livello del mare, dunque una buona parte del territorio vicentino. Entro il 16 dicembre questi proprietari dovranno pagare per la prima volta l'Imu a causa di uno stravolgimento della circolare 14.06.1993 n. 9 Ministero delle Finanze che prima li classificava in zona montana/collinare e, dunque, li esentava da questa gabella. Perchè? Se prima i terreni in questione erano esentati in quanto collocati sopra i 280 metri, ora dovranno pagare perché posti tra 280 e 600 metri.  La norma, prevista dal decreto 66/2014 di aprile, è retroattiva, dunque a valere sul 2014, voluta dal governo centrale per portare nelle casse statali almeno 350 milioni per coprire parzialmente quel bonus da 80 euro con cui Renzi ha “conquistato” il favore degli italiani in vista delle elezioni di fine maggio, bonus che aveva già determinato a metà anno una prima secca riduzione dei trasferimenti a Comuni e Province a bilancio in corso. Ora, a bilanci chiusi, i Comuni - avendo inaspettatamente ricevuto in questi giorni una drastica riduzione dell'assegnazione finanziaria - devono tornare a fare gli esattori per conto del Governo, mettendo le mani nelle tasche dei cittadini e i possessori di terreni prima esenti dovranno mettere mano al portafogli. Un blitz prenatalizio, visto che il pagamento Imu è fissato al 16 dicembre. La Lega Nord aveva denunciato quanto stava accadendo già in occasione della conversione del D.L. 66/2014, presentando pure emendamenti che furono allora bocciati. In pendenza dell'approvazione della Legge di Stabilità abbiamo inoltrato un'interrogazione urgente al Governo perché  intervenga tempestivamente per evitare che si determini uno squilibrio di bilancio nei Comuni. Diversamente molti cittadini, già alle prese con difficoltà economiche e magari senza lavoro e senza soldi, saranno costretti a far fronte a questa nuova vergognosa gabella.
GdV 03.12.2014

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