martedì 16 dicembre 2014

Vietano il presepe a scuola? Il sindaco leghista li sfida: "Incollo i crocifissi in classe"

Il primo cittadino di Telgate, comune della bergamasca, a ilGiornale.it: "Mi devono spiegare come un presepe possa turbare qualcuno…"
“Cosa c’è di meglio del presepe per raffigurare la natività, l’integrazione, l’accoglienza e la gioia? Mi sembra assurdo proibire un rito millenario e discriminare chi crede, rispetto a chi è nostro ospite”.
Crocifissi non troppo ben visti e presepi vietati nelle scuole. Fabrizio Sala, sindaco di Telgate (piccolo comune in provincia di Bergamo) dice la sua. Eletto il 25 maggio scorso con la Lega Nord – con il 51.15% dei voti – il primo cittadino aveva già fatto parlare di sé per un’ordinanza che vietava la dimora a chi non fosse in possesso di un certificato medico. Un provvedimento presto battezzato “anti Ebola”. Lui, sul modello di Salvini – “Mi riconosco al duecento per cento nella sua linea politica – ci motiva le sue delibere.
Signor sindaco, ha indetto un concorso per la sacra famiglia più bella. È una risposta a chi?
“È la replica a quanto successo a De Amicis di Bergamo. Come amministrazione abbiamo deciso di indire un concorso, premiando la miglior foto del presepe di tutti i bambini e ragazzi di materne, elementari e medie. Venerdì 19 premieremo tutte le eccellenza scolastiche e gli alunni meritevoli di borse di studio finanziate dal comune. E sarà l’occasione per esporre i presepi e incoronare i tre più belli”.
In nome della tradizione.
“Certo, le nostre tradizioni devono essere tutelate in tutti i modi possibili. Ma poi cosa c’è di meglio del presepe per raffigurare la natività, l’integrazione, l’accoglienza e la gioia? Mi sembra assurdo proibire un rito millenario e discriminare chi crede, rispetto a chi è nostro ospite. Che poi mi devono spiegare come un presepe possa turbare qualcuno…”.
Poi con una delibera ha predisposto l’ “affissione inamovibile“ di crocifissi nelle scuole di Telgate.
“Premettendo che a Telgate non si sono mai manifestate volontà di togliere i crocifissi dai muri, abbiamo notato che in alcune aule mancavano; a causa di lavori vari come l’imbiancature delle classi capita che vengano tolti e magari dimenticati. Di conseguenza li abbiamo ordinati e abbiamo anche deciso di renderli inamovibili, incollandoli al muro. Ma non c’è alcun atto di sfida verso nessuno”.
E qualche tempo prima aveva fatto molto discutere la sua ordinanza che prevedeva il divieto di dimora per chi non fosse in possesso di un certificato medico. Una misura ribattezzata “anti Ebola”.
“È un provvedimento che cerca di prevenire il diffondersi delle malattie infettive. L’han voluta chiamare “anti Ebola”, che comunque è sempre una malattia infettiva. Di fatto viene vietata la dimora (anche occasionale) per persone sprovviste di regolare documento d’identità, tessera sanitaria e di certificato medico di buona salute”.
Chi viene trovato sprovvisto di tali requisiti?
“Entro tre giorni deve fornire la certificazione sanitaria che sta bene. Non lo nascondo certo: è un’ordinanza che va contro i clandestini, in un territorio come il nostro che ha un’altissima percentuale di immigrati, di cui solo il 27% sono regolari. Mare Nostrum non si ferma e anzi con la questione Frontex ha quasi raddoppiato i numeri: io non voglio immigrati che mi arrivano domani mattina”.
Come risponde alle critiche?
“Da quando siamo arrivati abbiamo fatto una serie di iniziative che hanno fatto discutere, come le panchine anticlochard all’interno del paese e il taglio del bonus famiglie numerose (il nuovo Isee), in quanto lo riteniamo discriminatorio per tutti i cittadini italiani. Poi la mia giunta ha deliberato sull’idoneità alloggiativa portandola da 100 a 325 euro, una misura poi adottata da altri comuni”.
Pensa che Salvini sia contento del suo operato?
“Eh, bella domanda. Bisognerebbe chiederlo a lui: penso e spero di sì, ma bisognerebbe chiederlo a lui”.
E lei cosa pensa della leadership del suo segretario?
È indiscutibile. È l’uomo nuovo della politica italiana: quello che propone a livello di tassazione, immigrazione, industria e società è un’alternativa credibile e valida al governo Renzi. È il nostro capitano e condottiero, ci ha traghettato dal 3% a un 12-13%: ha fatto un miracolo. Io mi riconosco al duecento per cento nella sua linea politica.
di Fabio Franchini (Giornale)  

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