venerdì 12 dicembre 2014

Vicenza. Sicurezza, arrestati 10 volte ma sono liberi di spacciare

Quelli più esperti stanno attenti a sembrare dei “pesci” piccoli quando in realtà sono grossisti e maneggiano grandi quantità.
VICENZA. Regolarità e costanza. Sono abitudinari loro. Una vita che, dopo l'arrivo in Italia, spesso con un permesso di soggiorno per motivi umanitari in tasca, procede con ritmi e impegni ben precisi. Scorte di droga, giornate a Campo Marzo (e non solo) ad aspettare i clienti, fuga quando scattano i controlli e se va male denunce o arresti. Poi processi e di nuovo liberi. Succede che passino un po' di tempo dietro le sbarre certo, ma poi tutto ricomincia come prima. Del resto il primo trucco, per cavarsela con pene leggere, è proprio quello di avere poche scorte addosso. Sembrare insomma l'ultimo degli spacciatori del parco, il “pesce” più piccolo, anche se in realtà si gestisce un'attività in grande, da grossisti. 
IL LATITANTE. E allora sono sempre i soliti volti, i soliti nomi che prima o poi tornano. A parte qualche caso che per non finire in cella pensa bene di tagliare la corda e diventa latitante. Come Osasco Okodu, 24 anni, nigeriano che, in città, si faceva chiamare da tutti Mike. In pochi mesi aveva collezionato una raffica di arresti. (...)
Gdv 12.12.2014.

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