lunedì 8 dicembre 2014

Rai, comitati all'attacco «No al canone in bolletta»

Lo scorso anno oltre 7 mila vicentini hanno disdetto l'abbonamento.
VICENZA. Rinvii e dietrofront a parte, l'attenzione sulla riforma del canone Rai resta alta, tra chi si augura l'azzeramento dell'odiato balzello e chi, tra le 60 mila famiglie vicentine che negli ultimi 30 anni hanno presentato regolare disdetta, sarebbe pure disposto a pagarlo volentieri se alla riscossione corrispondesse un ripensamento del servizio pubblico. Cioè una tv di qualità. Intanto da venerdì il tema è tornato in primo piano anche tra le rivendicazioni dei forconi, nei presidi nel Veneto.
Un rapido riassunto per chi ha perso le puntate precedenti: alcune settimane fa era circolata l'ipotesi che l'imposta venisse riformulata con un emendamento alla legge di Stabilità e abbinata al pagamento della corrente elettrica. Dagli attuali 113,50 euro, il canone a partire da gennaio sarebbe sceso a 60-65 euro. Incatenato alla bolletta elettrica, non avrebbe dato scampo agli evasori che attualmente causano mancate riscossioni per 600 milioni di euro. (...)  GdV 08.12.2014.

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