martedì 11 giugno 2013

Così una giovin leghista combatte a colpi di Miglio nella rossa Toscana

Susanna Ceccardi è l’unica leghista eletta nella territorio della provincia di Pisa. Nel suo Comune – Càscina – il partito ha preso il 4,5% e lei 150 preferenze: praticamente un record in quella che lei stessa non esita a definire «la zona più rossa d’Italia». Giovanissima (appena ventiseienne) e con una verve invidiabile Susanna è l’organizzatrice, insieme al Movimento dei Giovani toscani, della scuola politica: «Il progetto federalista: da Miglio alle Euroregioni, il sogno che non muore». Si tratta di una tre giorni che si terrà a Scarlino (Grosseto) da venerdì 7 a domenica 9 giugno. «L’idea – dice l’organizzatrice – è partita dagli sconvolgimenti politici, le acque agitate in cui la Lega si trova, una situazione da cui bisogna uscire ripartendo dalle basi ideali. Premetto che non sono una leghista “per modo di dire” ma una militante che crede profondamente nel progetto autonomista iniziato col grande ideologo Gianfranco Miglio e poi trasformatosi nel tempo: un’idea che ora si deve rilanciare in vari modi. Noi in Toscana abbiamo pensato a un incontro che avrà come ospiti grandi pensatori (Carlo Lottieri e Stefano Bruno Galli tanto per citarne due ndr) e che ha già superato le 40 iscrizioni». Un momento di incontro e dibattito fra personalità non per forza leghiste che si confronteranno sulle varie forme dell’autonomismo (decentramento, federalismo, Euroregione fino ad arrivare al vero e proprio indipendentismo) e su ius soli vs ius sanguinis. Temi cari alla Lega letti, però, in un’ottica prettamente liberale-libertaria come dimostra la presenza di Lottieri e di due esponenti del Tea Party Italia, associazione che Susanna Ceccardi vorrebbe espandere anche a Pisa. «Insomma – aggiunge – se la Lega “1.0” non è riuscita ad ottenere i risultati sperati e la Lega 2.0 si trova in difficoltà speriamo che quella “3.0” possa finalmente ribadire a pieno la sua vocazione autonomista». 
Partendo dalla Toscana? Perché no. «In fondo – aggiunge Susanna – anche qui certi concetti, pur con grande difficoltà, possono passare: è quello che ho cercato di fare con una campagna elettorale fra la gente. Certo non è facile in una regione dove, fin da piccolo, ti trovi in mezzo a una realtà ultra politicizzata, dove alle elementari ti insegnano a cantare “Bella ciao!” e – quando vuoi uscire al pomeriggio – non puoi scegliere praticamente altro che circoli Arci o similari. La sinistra, purtroppo, è riuscita in decenni a creare un’egemonia culturale che si sente tantissimo. Anzi è proprio per questo che è importante contrastare la tendenza sempre con la cultura, ma di segno opposto: sono davvero contenta della partecipazione entusiasta dei nostri ospiti che non si sono fatti pregare, ma hanno aderito – anche idealmente – al senso del convegno». 
A Susanna Ceccardi facciamo i migliori auguri per un evento che ci auguriamo possa portare un po’ di idee nuove in una terra tanto bella quanto restia al cambiamento.
Matteo Borghi (L'Intraprendente)

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