venerdì 7 giugno 2013

Schio. Nessuno ha denunciato i nomadi per la rissa. «Non ne vale la pena, tanto poi i responsabili non pagano»

IL CASO. Anche coloro che si sono recati al pronto soccorso non intendono sporgere querela per l'aggressione subita domenica sera alla sagra di Santissima Trinità. «Non ne vale la pena, tanto poi i responsabili non pagano» è il commento di una delle vittime Condanne unanimi dai politici.  
VICENZA. Nessuno ha sporto denuncia contro i nomadi dopo l'assalto alla sagra di Ss. Trinità. Condanna unanime dalle forze politiche, ma divisione sulle responsabilità di chi amministra il territorio. Una decina di persone in pronto soccorso dopo i 15 minuti di follia sul sagrato della chiesa di Ss. Trinità e alla stazione dei carabinieri di Schio nessuno ha presentato una querela. Paura di ritorsioni o disillusione sul fatto che i colpevoli saranno puniti? Una sola persona è stata denunciata a piede libero su iniziativa dei carabninieri. Intanto i partiti si dividono. Da una parte c'è chi ritiene questo fatto l'ennesimo esempio delle politiche fallimentari adottate in questi anni. Dall'altra chi lo vede come un episodio deprecabile in sé, ma che non mette in discussione il percorso intrapreso finora. E punta invece il dito contro chi ha dato da bere ai nomadi. «NON DENUNCIO». Sembra strano che dopo un evento di tale gravità come quello di domenica nessuno si sia presentato ai carabinieri per segnalare gli aggressori. «Non ne vale la pena, purtroppo» ha osservato amaramente G. A., che ha visto picchiati la moglie, il genero e la figlia, neo mamma, che teneva in braccio il suo nipotino di 8 mesi. «Sono infuriato, ma nessuno della mia famiglia ha denunciato l'aggressione - spiega -, tanto i responsabili poi non pagano». Anche altri riflettevano sul caso di fare denuncia, ma alla fine, evidentemente, ci hanno ripensato. Ci si tiene i lividi in silenzio. Uno dei protagonisti dei disordini è stato identificato. È G. H., 21 anni, già noto alle forze dell'ordine. È stato “ricondotto alla ragione” dagli uomini del capitano Gardin e segnalato per ubriachezza. Ma senza un'azione diretta delle parte offese, poichè le lesioni non superano i 20 giorni, i militari hanno le mani legate. LA POLITICA. «Le politiche di integrazione non c'entrano - dichiara Alessandro Pozzan segretario del circolo Pd cittadino - Agli ubriachi molesti bisogna smettere di dare bere e chiamare la forza pubblica prima dell'irreparabile. Nessun buonismo per le carovane, ma ricerca di soluzioni condivise tra Comuni».
di Elia Cucovaz (GdV)

1 commento:

  1. Per forza nessuno denuncia è come essere in Sicilia.. i nomadi agiscono indisturbati e chi parla passa subito dalla parte del torto.. è un razzista! Che schifo...

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