sabato 15 giugno 2013

Luca Zaia. Il federalismo fiscale è l'unico modo per riportare risorse sui territori



Regione Veneto - “Il nuovo e forte richiamo del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a ‘fare il punto’ sul federalismo fiscale – tema caro al Capo dello Stato che ha sempre tenuto a specificare essere una necessità - deve essere colto e sviluppato senza ulteriori perdite di tempo”. Con queste parole, il Presidente della Giunta regionale del Veneto, Luca Zaia, chiede che riprenda con forza il dibattito politico sull’avvio di un vero e forte federalismo fiscale. 
“Non è  pensabile – dice Zaia - che la politica romana continui a predicare, mentre i territori virtuosi che sostengono il 60% del Pil italiano continuano a impoverirsi sotto l’incalzare della peggiore crisi dal dopoguerra e i territori spreconi proseguono tranquillamente a nutrirsi delle altrui virtù. Siamo al capolinea. Il federalismo è la vera assunzione di responsabilità per gli spreconi. Lo ripeto: il federalismo è centripeto, il centralismo è centrifugo” 
“Soltanto in Veneto – aggiunge il Presidente della Regione - abbiamo un surplus di imposta di 18 miliardi annui, che non ritornano sul territorio né sotto forma di servizi alle imprese né di sostegno al lavoro. Nel frattempo, in nome di un patto di stabilità interno che nessuno ha mai chiesto e che serve soltanto a giustificare le Regioni che insistono nel bruciare soldi pubblici, 1,3 miliardi di euro di soldi dei veneti, soldi veri e non debiti, soldi pronti per essere restituiti alle economie locali, restano sequestrati in Tesoreria centrale. E mentre ci adoperiamo per tenere i conti della pubblica amministrazione in linea con la nostra concezione di buon governo, il Governo continua a non imporre a tutti i costi standard, col risultato di rinunciare a 30 miliardi immediati di cassa, un terzo del costo annuale del debito pubblico”.
“Una pressione fiscale del 68,3 per cento sulle imprese, un costo del lavoro fra i più alti del mondo che ha come contraltare le peggiori buste paga d’Europa, la secessione delle imprese che vanno a delocalizzare in territori fiscalmente e produttivamente più amichevoli e comprensivi, completano il quadro del disastro – conclude Zaia - Cosa si attende dunque a rendersi conto, come chiede Napolitano, che occorre muoversi, e in fretta, per evitare che il tracollo della nostra economia veneta diventi tragedia?”. 
da VicenzaPiù.

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