martedì 25 giugno 2013

Idem: scandalo Ici, la ministra si è dimessa



La ministra delle Pari opportunità molla dopo più di un'ora da Letta, travolta dallo scandalo di Ici, Imu e palestra. L'ultima farsa: "L'avevo deciso da tempo".
Josefa Idem si è dimessa. Dura più di un'ora l'interrogatorio della ministra delle Pari Opportunità a Palazzo Chigi, davanti al premier Enrico Letta. La sentenza è di quelle senza appello: il presidente del consiglio, a nome di tutti i ministri (decisamente gelidi), ha gentilmente chiesto alla sua pupilla tedesca di nascita e italiana d'adozione di lasciare la poltrona a un altro collega. E lei, che già aveva detto di "rimettersi al suo giudizio", ha piegato la testa.
Tutti gli imbarazzi di Sefi - Troppo pesanti gli imbarazzi, per ora senza strascichi penali, provocati dallo scandalo della presunta evasione fiscale sulla casa-palestra di Santermo. L'Ici non pagata per 4 anni, dal 2008 al 2011. L'Imu pagata in ritardo, dopo le accuse della stampa. La mancata dichiarazione al Comune di Ravenna dell'esistenza della palestra Jajo Gym. Ma non solo. Anche le ultime indiscrezioni sui contributi e l'aspettativa ottenuta pagati dal Comune di Ravenna, di cui era diventata assessore, in qualità di (unica) dipendente dell'associazione sportiva del marito hanno contrinuito a peggiorare la situazione di Sefi. Sabato, in una surreale conferenza stampa difensiva, l'ex olimpionica non ha risposto alle richieste di chiarimento , preferendo snocciolare semplicemente le proprie imprese sportive, il proprio ruolo di donna in carriera, trincerandosi dietro una motivazione comica: "Non sono una commercialista". E al giornalista di Libero Enrico Paoli, che gli chiedeva se avesse intenzione di dimettersi, non aveva trovato altra reazione se non alzarsi e abbandonare la sala. Ora, la risposta è arrivata. 
"L'avevo deciso da tempo" - "Come Ministra - ha commentato la Idem - ho tenuto duro in questi giorni perché in tanti mi avevano detto che questi momenti fanno parte del gioco. La persona Josefa Idem, già da giorni invece, si sarebbe dimessa a causa delle dimensioni mediatiche sproporzionate della vicenda e delle accuse aggressive e violente, nonchè degli insulti espressi nei suoi confronti. Quando sono salita dal Presidente Letta avevo già maturato la decisione di dimettermi, ma ho comunque voluto condividere con lui l'attenta valutazione del quadro venutosi a creare ed esporgli la scarsa rilevanza di quanto imputatomi. Confermo quindi le mie dimissioni, augurando buon lavoro al Presidente del Consiglio Enrico Letta al quale rinnovo la mia più profonda stima". "A Josefa - ha commentato invece lo stesso Letta - esprimo il più sincero ringraziamento per questi 50 giorni di lavoro comune, nei quali ha avuto modo di dimostrare qualità politiche e amministrative che al governo del Paese sarebbero state utilissime".
da Libero Quotidiano.
 

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