martedì 12 novembre 2013

Sondaggio choc: per chi vota Pd truccare le primarie è normale

Secondo una ricerca di Euromedia il 74% degli elettori democratici e di Sel non condanna le tessere false: nei partiti può accadere e i media esagerano.
La Tesseropoli del Pd? Cose che capitano in un grande partito, roba a cui non dare troppa importanza. Peccato che a pensarla così siano gli stessi elettori del primo partito del centrosinistra, i soli a minimizzare il fatto che gli iscritti del Pd siano cresciuti in modo anomalo, che in alcune province folle di albanesi e senegalesi abbiano scoperto un'improvvisa voglia di partecipazione politica.
Uno scandalo, o almeno una pessima figura, che ha costretto i vertici del Pd a sospendere il tesseramento e che getta un'ombra lunga su un partito che conferma il suo grande talento nel non azzeccarne una: dapprima ha impallinato con il fuoco amico il candidato premier Pier Luigi Bersani, poi è riuscito a perdere le elezioni di febbraio pur essendo arrivato primo, ora deve vedersela con un calo nei sondaggi e con il probabile flop delle primarie del prossimo 8 dicembre.
Intanto, il sondaggio compiuto nei giorni scorsi da Euromedia Research per la trasmissione di Raidue Virus. Il contagio delle idee di Nicola Porro racconta un'Italia divisa in due. Da un lato c'è il popolo democratico che non trova nulla di scandaloso nel tesseramento allegro che potrebbe rendere una farsa le primarie del prossimo 8 dicembre; e dall'altro ci sono gli elettori degli altri partiti che invece trovano questa vicenda assai squallida. Richiesti di dare un parere sul caos iscrizioni al Pd, il 45,7 per cento degli italiani definiscono la vicenda «il solito autogoal del Pd», in grado di «delegittimare il vincitore delle primarie»; il 21,0 per cento trova tutto normale, un piccolo incidente di percorso inevitabile nell'organizzazione di un evento come le primarie di un grande partito; il 16,0 pensa poi che si tratti di un'esagerazione dei mass media, magari orchestrata; infine il 17,3 non esprime un parere.
I risultati però cambiano molto stratificando il campione per orientamento politico. Gli elettori del Pd (e di Sel) sono gli unici a non esprimersi a maggioranza per la condanna del pasticcio: il 41,8 per cento degli elettori di centrosinistra pensa che siano cose che succedono, il 32,0 dà la colpa ai mass media e solo il 24,2 per cento di essi guarda con preoccupazione alla vicenda. Peraltro gli elettori del centrosinistra sembrano avere anche le idee più chiare degli altri: solo il 2,0 per cento di essi non si è fatto un'idea sulla vicenda.
Gli elettori del centrodestra sono invece quelli più severi con il Nazareno: il 72,4 per cento di essi accusa il Pd, mentre solo il 3,5 giustifica il pasticcio e il 2,8 ipotizza un solo mediatico. Tra i grillini la percentuale dei colpevolisti scende ma resta elevata: il 60,2 per cento, mentre il 12,3 è composto da «giustificazionisti» e il 5,1 di «esagerazionisti». Anche tra i leghisti c'è poca comprensione per i travagli interni dei democratici: il 58,5 per cento vede il Pd infangato dalla Tesseropoli, mentre il 12,5 è incline alla comprensione e l'8,5 sospetta un complotto mediatico. Tra gli elettori di Scelta Civica scendono i critici (46,5) e salgono i fatalisti (21,5) e i complottisti (14,2). Quanto agli indecisi, rispecchiano più o meno le risposte del campione totale: il 40,9 crocifigge il Pd, il 19,1 minimizza, il 17,1 parla di fango mediatico e il 22,9 si manifesta indeciso una volta di più. Alla fine sono gli elettori della lista Ingroia i meno severi con il Pd: il 39,0 per cento parla di autogol dell'ex Pci, il 33,5 di qualche stortura fisiologica e il 22,0 di un attacco della stampa. Ma in questo caso la vera notizia è che gli evidentemente bravissimi ricercatori di Euromedia Research siano riusciti a trovare qualcuno che lo scorso febbraio ha votato per Rivoluzione civile e non ha alcuna difficoltà ad ammetterlo.
di Andrea Cuomo (Giornale)

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