lunedì 11 agosto 2014

Referendum, i parlamentari leghisti veneti: "parte la resistenza democratica"


“Renzi vuole tappare la bocca al popolo veneto. Lanciamo la Resistenza democratica, nel segno del Leone di San Marco. Questa è una battaglia di legittima difesa nei confronti di uno stato che ci sta uccidendo di tasse”. Così i deputati leghisti veneti Matteo Bragantini, Filippo Busin, Roberto Caon, Marco Marcolin, Emanuele Prataviera e i senatori veneti del Carroccio Raffaela Bellot, Patrizia Bisinella, Emanuela Munerato, Erika Stefani, Paolo Tosato.
Dopo che il consiglio dei ministri, su proposta del ministro Lanzetta, ha deciso di impugnare le leggi regionali 15 e 16, che prevedono il referendum consultivo sull'autonomia della regione. “Il governo Renzi trema e, impaurito fino al midollo, propone ricorso per silenziare la voce dei tanti veneti che vogliono l'indipendenza. Se pensano di poter azzittire un popolo si sbagliano di grosso”.
“È il vergognoso rigurgito dello stato centralista, che vuole mettere in sordina la voce di 100mila firmatari veneti, di 181 consigli comunali e 4 consigli provinciali (Venezia, Verona, Treviso e Padova) che hanno chiesto il referendum sull'indipendenza. Dal governo alla corte costituzionale, passando per le procure, pezzi di stato si stanno mobilitando per intralciare il percorso verso libere consultazioni. Nel giro di una settimana Roma ha bocciato la nostra proposta di emendamento per lo statuto speciale e ha presentato ricorso contro il referendum, dimostrando arroganza, incapacità di ascolto, chiusura alle aspirazioni indipendentiste che arrivano dai cittadini. Se pensano di poter soffocare la libera e democratica espressione della volontà di un popolo che si riconosce sotto comuni storia, valori e tradizioni, si illudono. O otterremo l'autonomia o le tasse di Roma uccideranno la nostra economia. Solo gestendo le nostre risorse potremo abbassare la pressione fiscale. Per questo, più tenteranno di accanirsi contro il Leone di San Marco, più scateneranno l'indignazione di una terra che è stanca di regalare ogni anno 21miliardi di tasse a Roma, per non ricevere in cambio mai niente. Come diceva Micheal Collins: è iniziata la battaglia democratica per dar voce ai cittadini, vedremo se vincerà la frusta o la schiena”.

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