domenica 2 novembre 2014

Disoccupazione record ma Renzi il folle esulta

A settembre i senza lavoro raggiungono i massimi storici al 12,6% (in Germania sono il 5%), mentre i giovani sfiorano il 43%. Eppure il premier si esalta.
Disoccupazione record a settembre, ma aumentano - seppure di poco - gli occupati. Una apparente contraddizione che si spiega col fatto che sono diminuiti gli inattivi, ovvero coloro che non hanno un lavoro e non lo cercano. Quanto basta per far cantare vittoria a Renzi. Anche se farlo, per la Lega, è «una follia».
Nel mese di settembre, rileva l'Istat nelle sue stime provvisorie, il tasso di disoccupazione è risalito ai massimi livelli, raggiungendo quota 12,6 per cento. Il numero dei disoccupati, pari a 3 milioni 236 mila, è aumentato dell'1,5% rispetto al mese precedente (+48 mila) e dell'1,8% su base annua (+58 mila). Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni, sempre a settembre, è invece diminuito dello 0,9% rispetto al mese precedente e del 2,1% rispetto a dodici mesi prima, mentre gli occupati risultano 22 milioni 457 mila, in aumento dello 0,4% rispetto al mese precedente (+82 mila) e dello 0,6% su base annua (+130 mila). ll tasso di occupazione è pari al 55,9%. Per quanto riguarda i giovani, ovvero la fascia d'età dei 15-24enni, a settembre il tasso di disoccupazione, ovvero la quota dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca, era pari al 42,9%. I senza lavoro fra i 15-24enni sono 698 mila. Nell'area euro il tasso di disoccupazione si conferma inferiore a quello italiano, attestandosi all'11,5 per cento: una quota stabile rispetto ad agosto ma in calo dal 12% rispetto allo stesso mese del 2013. Nell'Unione europea la disoccupazione è al 10,1%, invariata da agosto ma in flessione dal 10,8% dal settembre 2013. Così i dati diffusi dall'Eurostat. Fra i Paesi membri Ue, i tassi più bassi di disoccupazione si sono registrati in Germania (5%) e Austria (5,1%), i più elevati in Grecia (26,4%) e Spagna (24%). «Aumentano i posti di lavoro: più 82 mila persone sul mese scorso, più 150 mila da aprile. Solo con il lavoro #italiariparte» esulta su Twitter il premier Matteo Renzi. Ma «esultare per un aumento dell'occupazione dello 0,4 per cento rispetto al mese precedente, a fronte della cifra record di 3,236 milioni di disoccupati e al 42,9% di disoccupazione giovanile, è un comportamento degno di un folle piuttosto che di un presidente del Consiglio responsabile» sbotta il capogruppo della Lega Nord alla Camera, Massimiliano Fedriga. «Matteo Renzi si vergogni - incalza Fedriga - e invece di giocare su Twitter metta in campo azioni concrete, come quelle proposte quotidianamente dalla Lega Nord, per affrontare il dramma della mancanza di lavoro in questo Paese». Per la vice presidente della commissione Lavoro a Palazzo Madama per il Carroccio, Emanuela Munerato, i dati Istat offrono «la rappresentazione plastica della macelleria sociale operata dal Partito democratico. Più di tre milioni di disoccupati, i giovani che per la metà non hanno un lavoro, un quadro drammatico destinato solo a peggiorare». Renzi esulta? «O non è in grado di leggere o la luce delle slide lo ha allucinato» taglia corto Munerato.
Anche il Codacons spegne ogni facile entusiasmo, rimarcando come la disoccupazione in Italia «non solo ha raggiunto livelli record, ma ha subìto una crescita velocissima e impressionante, al punto che il numero di disoccupati è più che raddoppiato in soli sette anni, passando da 1.506.000 del 2007 ai 3.236.000 di settembre». Anche il Codacons spegne ogni facile entusiasmo, rimarcando come la disoccupazione in Italia «non solo ha raggiunto livelli record, ma ha subìto una crescita velocissima e impressionante, al punto che il numero di disoccupati è più che raddoppiato in soli sette anni, passando da 1.506.000 del 2007 ai 3.236.000 di settembre».

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