venerdì 14 novembre 2014

Vicenza. Nel bordello cinese anche la profuga con permesso umanitario

La titolare è stata denunciata per favoreggiamento della prostituzione e ha preso 20 mila euro di multa Tra le squillo una donna con permesso umanitario.
VICENZA. Posizione ideale: un ex capannone in zona industriale, lontano da occhi indiscreti. Eppure quel continuo viavai di persone non è passato inosservato. L'aspetto strano, che balzava subito all'occhio è che, pur essendo un centro estetico, i clienti erano soltanto uomini. Uomini che hanno subito ammesso: non avevano scelto le “Due rose d'Oriente” di strada dei Molini per i massaggi, ma per le prestazioni sessuali che venivano dopo. Pacchetto completo da 50 euro. E almeno una cinquantina erano anche i vicentini che ogni giorno prendevano appuntamento. Insomma un giro d'affari da 70 mila euro al mese. Un business a cui hanno messo la parola fine questura, polizia locale e Ispettorato del lavoro.
L'INDAGINE. È iniziato tutto alcune settimane fa: qualche segnalazione, poi gli appostamenti, le domande ai clienti. Infine il blitz che ha portato alla chiusura del centro di Saviabona. Centro che era stato regolarmente aperto da un'immigrata cinese di 27 anni, residente a Vicenza. (...)
GdV 14.11.2014.

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