lunedì 17 novembre 2014

Padova, pazienti islamici rifiutano di farsi visitare dai medici donna

Richiamati tre medici in pensione. Il sindaco Bitonci: "Vogliono gli uomini? Tornino a casa loro".
Il più stupefatto è il sindaco Massimo Bitonci che, agli islamici padovani che rifiutano di essere visitati da medici donne risponde con un duro post su Facebook, rivendicando le antiche tradizioni della scuola medica patavina: "Vogliono medici uomini? Vadano a casa loro. 
La vicenda nasce dal grande numero di profughi arrivati all'Ulss 16 della città, che oltre al normale carico di lavoro si è trovata a dover far fronte alle richieste di alcuni pazienti di religione islamica, che spiegavano di non poter essere visitati da medici donne. Per ovviare al problema ecco una soluzione inusuale: sono stati richiamati tre medici in pensione che lavoreranno per un anno a titolo gratuito.
I tre medici - rispettivamente un internista, un infettivologo e un cardiologo - lavoravano già da tempo come volontari nella "Struttura di alta professionalità immigrazione" padovana, che però ora spiega di non riuscire più a fronteggiare le richieste di prestazioni con il solo personale inserito negli organici: "L’organico della Struttura non è tale da fronteggiare la situazione di emergenza, considerando che gli immigrati, quasi totalmente musulmani, rifiutano la visita da parte di un medico donna e i carichi di lavoro delle altre Strutture non consentono che i dirigenti medici vengano dedicati alle visite ai profughi".
Secondo i dati ripotarti dal Mattino di Padova, l'80% degli oltre 200 profughi visitati dall'Ulss 16 negli ultimi otto mesi sono uomini, in gran parte di religione islamica. Troppi perché la struttura sanitaria padovana riuscisse a farvi fronte con i medici in servizio.
di Giovanni Masini (Giornale)

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