sabato 22 novembre 2014

Profughi afghani da Gorizia a Vicenza Zaia: “il Veneto non è il deposito dell’Europa”

“E’ necessario che questa vicenda venga chiarita al più presto in ogni suo particolare. Il Veneto è terra accogliente, come dimostrano i 500 mila stranieri che già risiedono regolarmente da noi, ma nessuno si provi a considerarci un comodo deposito di profughi o presunti tali provenienti da tutte le parti d’Europa dove i veri razzisti non ne vogliono nemmeno sentir parlare”. Lo dice il presidente della Regione del Veneto dopo aver appreso della vicenda di una ventina di profughi afghani, non provenienti dall’operazione Mare Nostrum/Triton, che, dopo essersi presentati al centro di accoglienza per richiedenti asilo di Gorizia, attraverso percorsi ancora non chiari, sono arrivati a Vicenza e sono ora ospitati in un hotel della città. “Una situazione ai limiti dell’assurdo – incalza Zaia – che dimostra il caos che regna su tutto il fronte delle migrazioni verso l’Italia e l’improvvisazione con cui vengono gestite, senza un minimo di strategia e senza alcun rispetto per le amministrazioni e le popolazioni locali, chiamate pressoché d’imperio a farsene carico”. “Chi sono questi Afghani? Da dove vengono? Chi li ha respinti indirizzandoli verso l’Italia? Chi e perché ha deciso che dovevano arrivare a Vicenza e non in una delle tante Regioni con un minor carico di stranieri ospitati o residenti? Sono domande – dice Zaia - che esigono risposte trasparenti e dettagliate, perché i Veneti non sono disposti ad essere presi in giro, come invece sembra stia accadendo da tempo al Governo nazionale con l’Europa”. “Non mi stupirei – conclude Zaia – che queste persone siano state respinte senza tanti complimenti dal Paese o dai Paesi dove volevano arrivare, da quell’Europa, lei sì razzista, che ogni giorno sproloquia di impegno e solidarietà, e ogni giorno prende a calci gli stranieri che si presentato ai confini di questo o quello Stato, naturalmente – ironizza Zaia – molto impegnato nell’operazione Triton”.

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