sabato 28 dicembre 2013

Intervista a Luca Zaia: centralismo inconcludente, via da Roma

Zaia: il voto e la Macroregione sono legittimati dal diritto internazionale.
Governatore Zaia, come giudica l’incontro con il Segretario federale della Lega, Salvini?
«Decisamente super positivo. Tra l’altro, è stata la prima assoluta di un Segretario con il Gruppo in Regione».
Di che cosa avete parlato?
«Di progettualità, delle cose da fare, del sostegno al mio progetto di indipendenza. E del fatto che a testa bassa ci avviamo, cercando di spingere al massimo, fino al 2015, anno in cui terminerà il mio mandato».
Quali sono i progetti prioritari?
«Quelli per le imprese, per le famiglie, per il Veneto».
Su tutti, il referendum per l’indipendenza?
«Il referendum è l’occasione per mettere in discussione tutto quello che non va. Non possiamo più accettare questo centralismo inconcludente, avvilente e che porta all’isolamento totale del Veneto dal mondo».
Come risponde all’accusa di egoismo mossa da alcuni?
«Il referendum non è la risultanza di un’azione egoistica, ma è la conseguenza dell’azione assolutamente impropria che sta facendo Roma. Se c’è egoismo, è quello di Roma nei nostri confronti».
E il decreto Milleproroghe non fa eccezione...
«Scandaloso. Più che i contenuti, bisognerebbe pubblicare i nomi di chi vota simili leggi».
C’è qualcuno che rema contro il referendum?
«Approvare la legge per indire il referendum è un fatto giuridico. E la legge non sancisce l’indipendenza, ma punta a sentire i veneti sulla questione dell’indipendenza: quindi è un fatto di alta democrazia, una grande pietra miliare perché ognuno si possa esprimere. Siccome viviamo in un Paese nel quale metà mangia e metà lavora, quelli che mangiano ovviamente non sono d’accordo di andare a lavorare».
Quella referendaria è una procedura legittima?
«Non ci piove. Siamo in linea con il diritto internazionale. Ci sono i casi della Scozia, della Catalogna e della Cecoslovacchia: alcuni hanno già concluso il percorso, altri lo faranno a breve. Del resto, Maastricht nel 1992 prevedeva già di dare ossigeno e spazio alle comunità locali, quindi alle Regioni, proprio per bilanciare lo strapotere delle sovranità nazionali».
Il 2014 potrà essere l’anno della Macroregione del Nord?
«Sì, e in maniera molto europea, nel senso che anche questo era previsto da Maastricht e dalle leggi europee. La Macroregione alpina e quella tra Veneto, Carinzia e Friuli-Venezia Giulia sono realtà riconosciute dalla legge. Il fatto che stanno per costituirsi altre realtà sovraregionali non è un problema, perché porterà beneficio ai cittadini. A cominciare dalla prima emergenza: la promozione dell’economia e l’aiuto all’occupazione».

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