domenica 8 dicembre 2013

Matteo Salvini fa il pieno anche a Vicenza

Il segretario della Lega lombarda supera l'80 per cento tra i berici Ma quasi un militante su due ha preferito disertare le urne. 
Vince Salvini, e si sapeva. Ma forse non è neanche il dato più interessante del congresso per la successione a Maroni. Guardando il bicchiere mezzo pieno il numero di militanti che aveva firmato per le candidature (erano stati 200 circa) è più che raddoppiato; quello mezzo vuoto dice che con 458 votanti su 854 aventi diritto, si è espresso il 53 per cento dello zoccolo duro leghista a livello provinciale. Cioè (quasi) uno su due è rimasto a casa. Questione di punti di vista, dato che essendo la prima volta che la Lega Nord elegge “direttamente” (in realtà c'è un secondo passaggio tra sette giorni, ma più formale che altro) il proprio leader, non c'è uno storico con cui il quale potersi confrontare. Inutile anche fare un confronto con le primarie “aperte” del Pd, dato che per la segreteria di via Bellerio votavano solo i militanti, e per diventarlo bisogna essere iscritti da almeno un paio d'anni.
I numeri, comunque, dicono che il segretario della Lega Lombarda Matteo Salvini ha stravinto la sfida “parricida” con l'ex leader Umberto Bossi: 366 le preferenze raccolte dal 40enne milanese, conosciuto per le frequenti apparizioni televisive oltre che per la vita politica sempre spesa sotto le insegne del Carroccio e ai microfoni di Radio Padania. In terminipercentuali Salvini ha superato di poco l'80 per cento, dato simile al risultato “nazionale", con 8.162 voti su 10.221 votanti (82 per cento), quadruplicando il Senatur, che si è fermato sotto il 20 per cento.
Per Bossi a Vicenza si erano espressi, tra gli altri, Manuela Dal Lago, Stefano Stefani e Paolo Franco, mentre per Salvini c'era tutta l'ala tosiana, dai consiglieri regionali Marino Finozzi e Nicola Finco, ai parlamentari Erika Stefani e Filippo Busin, fino all'eurodeputata Mara Bizzotto, soddisfatta dai risultati di ieri. «Ha vinto il futuro - ha dichiarato - di chi vuole guardare avanti e non chi guarda indietro. La straordinaria vittoria di Salvini, assieme al quale stiamo portando avanti importanti battaglie al Parlamento Europeo, apre una nuova fondamentale pagina per il nostro movimento. Matteo ha tutte le qualità per essere un grande segretario federale e, soprattutto, è dotato di quella visione politica necessaria per il rilancio della Lega».
A dirigere le operazioni di voto in via dell'Oreficeria c'era il giovane deputato bergamasco Cristian Invernizzi, mentre alcuni leghisti vicentini sono stati spediti oltre il Mincio: Finco era presidente di seggio a Lecco e Busin in Valcamonica.
A Vicenza il flusso è stato lento ma costante durante tutta la giornata di ieri, dalle 9 alle 17. Rapidissime al contrario le operazioni di spoglio, alle quali hanno assistito una ventina di militanti, gli ultimi ad aver votato. Tanti adulti, pochi giovani, nessuna camicia verde. Del resto visto le temperature era decisamente più indicato il piumino.
P.MUT. (GdV)

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