mercoledì 26 marzo 2014

In Veneto l'assistenza sanitaria degli immigrati irregolari ammonta a 8 milioni l'anno

Il capogruppo leghista in Regione, Caner, denuncia: «In teoria dovrebbe essere lo Stato a rimborsare queste spese, ma così non avviene».
«Quando si parla di gestione dell’emergenza clandestini, si dovrebbe farlo fornendo dati, non sollecitando il pietismo della gente. Quanto ci costa, ad esempio, l’assistenza sanitaria di chi arriva in Veneto senza documenti? Ecco, a parer mio è giusto aiutare i veri profughi che fuggono da situazioni di guerra, ma non i clandestini che alimentano il racket degli sbarchi e di cui non è giusto che l’Italia e il Veneto si prendano carico, nel menefreghismo dell’Europa». Il capogruppo leghista Federico Caner fornisce i dati regionali sulla spesa per gli irregolari, proprio nei giorni in cui si acuiscono le polemiche per l’arrivo di centinaia di clandestini nelle nostre città.
«Nel 2012 l’assistenza agli irregolari ci è costata oltre 8 milioni di euro, destinati alla prevenzione e all’assistenza. Ribadisco: i profughi che scappano dalla guerra debbono essere un problema europeo. Mentre i clandestini, entrati tramite il racket degli scafisti, costano al Paese 30 euro al giorno e al Veneto milioni di euro l’anno in cure. In teoria dovrebbe essere lo Stato a rimborsare queste spese, ma così non è. Allora mi chiedo: quanto è giusto che siano i nostri cittadini a farsi carico di una emergenza del genere? Perché la Regione deve pagare per l’accoglienza di irregolari quando Roma taglia le risorse e si faticano a chiudere i bilanci? A questo punto io comprendo la chiusura da parte di alcuni nostri amministratori locali, che pensano prima ai loro cittadini e dopo ad emergenze di cui non spetta a noi farci carico».

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