martedì 25 marzo 2014

Schio (VI), la farsa dei profughi. Dieci già scappati dalla comunità

Hanno dormito lì una notte poi se ne sono andati. «Se li avessero visti non avrebbero potuto fermarli. È una casa di accoglienza non di detenzione».
SCHIO. L'accoglienza dei profughi eritrei nel Vicentino si trasforma in farsa. Dopo il dietrofront ordinato dal sindaco di Tezze sul Brenta, Valerio Lago, che non ha voluto i migranti nel suo Comune e le proterste di vari amministratori tra cui Achille Variati per la mancanza di preavviso, a Schio sono gli stessi africani a tagliare la corda dopo essersi rifocillati un giorno e una notte in un centro d'accoglienza. Erano in 10 quelli accolti sabato dalla comunità “Casa Provvidenza” del Centro vicentino di solidarietà “Ceis” e fra di loro si sospetta che ci fosse anche qualche minore. Gli operatori, ieri mattina, non li hanno più trovati nelle loro stanze: erano spariti senza lasciare traccia. 
«Anche se li avessero visti, non avrebbero potuto potuto trattenerli - spiega Valeria Carli del Ceis -. Quello non è un luogo di detenzione, ma una comunità d'accoglienza». (...)
Elia Cucovaz  (GdV)

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